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GIORNATA DI PREGHIERA PER LA PACE NEL MONDO
ASSISI, 24 gennaio 2002

Luce di speranza  

 

Mai più violenza!
Mai più guerra!
Mai più terrorismo!
In nome di Dio ogni religione porti sulla terra
Giustizia e Pace,
Perdono e Vita,
Amore!


Significato della Celebrazione dei Cristiani 

  

1. Insieme come discepoli di Cristo  

Nel contesto della Giornata di preghiera per la pace nel mondo, ha una particolare rilevanza la partecipazione dei vari Rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali. Essi, presenti ad Assisi in numero rilevante, sono un segno di unità davanti al mondo in questo momento della storia.

Come discepoli di Cristo che vivono immersi nella storia, essi sono sensibili “alle gioie e alle speranze, alle tristezze e alle angosce degli uomini del nostro tempo… nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore” (cf. Gaudium et spes n. 1). Per questo si associano, con tutti gli uomini e donne di buona volontà e con i Rappresentati delle altre Religioni, alla causa della pace, in un momento travagliato della nostra storia.

Come seguaci del Maestro divino, desiderano testimoniare insieme una delle parole iniziali della Buona Novella: “ Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5, 9)

Come seguaci del Principe della Pace, vogliono offrire la loro fattiva testimonianza, la loro comune preghiera, il loro comune impegno, tutti uniti, consapevoli dell’importanza della testimonianza comune dei discepoli di Gesù “affinché il mondo creda” (cf. Gv 17, 21).  

  

2.Una testimonianza evangelica per tutti  

Il messaggio e il dono della pace, che Gesù ha lasciato in eredità ai suoi discepoli, diventano sempre più necessari in questo tempo. I cristiani ne sono consapevoli. Tutto il messaggio dell’Antico e del Nuovo Testamento è intriso di riferimenti alla pace con Dio e con i fratelli. Come scrive Paolo: “Egli è la nostra Pace, ha fatto un popolo solo abbattendo il muro di separazione…per riconciliare tutti con Dio in un solo corpo per mezzo della croce… Egli è venuto ad annunziare la pace… e per mezzo di lui possiamo presentarci gli uni e gli altri in un solo Spirito “ (cf. Ef 2, 14-18).

Depositari del testamento di Gesù, i cristiani sono nel mondo i custodi del dono della fraternità universale nell’unico Padre celeste e i testimoni dell’amore reciproco, dell’amore dei nemici, fino al dono stesso della vita, secondo l’insegnamento e l’esempio del loro Maestro.

Sono molti i testimoni della fede di Oriente e di Occidente che hanno dato la vita per la pace e la riconciliazione e hanno versato il loro sangue anche pregando per i loro persecutori.

Questa grande testimonianza cristiana è bene espressa dalle parole di Giovanni Paolo II nel messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2002: “Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono”.

   

3. Una preghiera comune  

Tutti i cristiani, in comunione di fede nella confessione della Santa Trinità, uniti nella parola che salva e nel vincolo del santo battesimo, non soltanto possono e devono testimoniare in favore della pace ed assumere con coraggio gli impegni per costruire un mondo rinnovato dal perdono e dall’amore, ma possono anche pregare insieme, nell’ascolto della stessa Parola, nell’intercessione dell’unico Signore Gesù, nella comunione dello stesso Spirito, nell’invocazione del comune Padre celeste. 

Per questa ragione nella Giornata di Assisi tutti i cristiani pregano insieme in una particolare celebrazione ecumenica – proprio durante lo svolgimento della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani – caratterizzata da alcuni elementi comuni a tutte le confessioni cristiane.

La celebrazione si svolge nella Basilica inferiore. Tutta la celebrazione ruota attorno al grande segno dell’Evangeliario, portato in processione mentre si cantano testi neotestamentari sulla pace, intronizzato, illuminato dalle lampade ed incensato, come presenza viva del Signore nella sua Parola.

L’invocazione iniziale del Santo Padre e la triplice invocazione trinitaria sottolineano la comunione nel vincolo della Trinità, fonte di amore e di riconciliazione. L’invocazione è conclusa dal Santo Padre con una intensa e accorata orazione per la pace.

La Parola di Dio – dono, impegno e profezia della pace – viene proclamata con tre letture del Nuovo Testamento. Ad ogni lettura seguono tre invocazioni a Cristo, ispirate alla stessa parola proclamata, coronate da una preghiera per la pace detta da un Patriarca delle Chiese Orientali. È noto quanto siano numerose, intense e significative le preghiere per la pace nei vari riti cristiani.

Parola e preghiera, annunzio ed invocazione, costituiscono la trama della comune celebrazione dei cristiani che porta all’impegno e alla testimonianza.

La celebrazione è conclusa dal canto comune della preghiera del Signore e dalla benedizione aaronitica, che invoca il dono della pace.

  

 Svolgimento della celebrazione 

  

I. Riti iniziali  

1. Ingresso e intronizzazione del Libro dei Vangeli

-      Alla processione d’ingresso verso l’altare della Basilica prendono parte il Santo Padre e i Rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali. La processione è aperta dal Libro dei Vangeli portato da un Diacono ortodosso e accompagnato da quattro lampade portate da laici provenienti dalle diverse Chiese e Comunità ecclesiali. 

-      Durante la processione la schola e l’assemblea eseguono il canto d’ingresso Beati pacifici

-      Giunta la processione davanti all’altare il Libro dei Vangeli viene collocato sull’apposito tronetto. Quindi il Santo Padre e il Patriarca Ecumenico infondono l’incenso e due Diaconi, uno ortodosso e uno latino, incensano il Libro dei Vangeli.  

  

2. Invocazione di lode alla Santa Trinità e orazione  

-      Il Santo Padre introduce la celebrazione. 

-      Segue una invocazione di lode alla Trinità da parte di tre Rappresentanti delle Chiese e Comunità ecclesiali:

  • Un Rappresentante della Chiesa di Scozia (lingua inglese)

  • Una Rappresentante dei Quaccheri (lingua tedesca)

  • Un Rappresentante dell’Alleanza Battista Mondiale (lingua inglese)

Ad ogni invocazione l’assemblea risponde cantando Benedictus Deus in sæcula.

 

-      Il Santo Padre dice un’orazione.  

  

II. Letture e invocazioni 
   

1. Letture bibliche  

-      Un Rappresentante delle altre Chiese e Comunità ecclesiali proclama dall’ambone un testo biblico.  

2. Invocazioni  

-      Tre Rappresentanti dicono tre invocazioni cristologiche. Dopo ciascuna invocazione il cantore e l’assemblea cantano l’acclamazione Kyrie, eleison.   

3. Preghiera per la pace  

-      Dopo l’ultima acclamazione, il Patriarca di una Chiesa Orientale dice una preghiera per la pace. Segue un momento di silenzio.   

Si ripetono quindi altre due volte: la lettura di un testo biblico; le tre invocazioni cristologiche con l’acclamazione Kyrie, eleison; la preghiera per la pace e il silenzio.  

__________

Proclamano le letture bibliche:

  • Un Rappresentante del Patriarcato di Mosca (lingua russa)
  • Un Rappresentante della Chiesa Ortodossa d’Albania (lingua greca)
  •  Un Rappresentante della Chiesa Ortodossa del Malankar (lingua siriaca)

Dicono le invocazioni:

  • Un Rappresentante del Patriarcato Greco Ortodosso d’Alessandria e di tutta l’Africa (lingua francese)
  • Un Rappresentate della Chiesa Armena Apostolica (lingua armena)
  • Un Rappresentante della Chiesa Ortodossa di Bulgaria (lingua bulgara)
  • Un Rappresentante della Chiesa Ortodossa di Polonia (lingua polacca)
  • Un Rappresentante del Patriarcato Greco Ortodosso d’Antiochia e di tutto l’Oriente (lingua araba)
  • Un Rappresentante del Patriarcato Greco Ortodosso di Gerusalemme (lingua inglese)
  • Un Rappresentante del Consiglio Metodista Mondiale (lingua inglese)
  • Un Rappresentante dei Pentecostali (lingua inglese)
  • Un Rappresentante dei Discepoli di Cristo (lingua inglese)

Dicono la preghiera per la pace:

  • Il Patriarca Ecumenico (lingua greca)
  • Il Patriarca Greco Ortodosso d’Antiochia e di tutto l’Oriente (lingua araba)
  • Il Catholicos Patriarca Assiro dell’Oriente. (lingua assira)

__________

4. Pater noster  

-      Detta la terza preghiera per la pace e fatto il relativo silenzio, il Santo Padre introduce con una monizione il Pater noster che viene cantato da tutti. 

  

III. Benedizione e congedo  

-      Il momento di preghiera si conclude con la Benedizione aaronitica: tre Rappresentanti dicono le tre invocazioni e il Santo Padre dice il testo di conclusione. 

-      Mentre l’assemblea si scioglie ha luogo una esecuzione musicale.    

*   *    *  

“Chi veramente accoglie in sé la parola di Dio, buono e misericordioso, non può non escludere dal cuore ogni forma di astio e di inimicizia. In questo momento storico l’umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di ascoltare parole di speranza”.

( Dal discorso di Giovanni Paolo II all’Angelus del 18 novembre 2001)

  

Città del Vaticano, 19 gennaio 2002   

+ Piero Marini
Vescovo tit. di Martirano
Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie

 

 

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