[Buone Notizie - Testata]

Città del Vaticano, 17 maggio 1998 Servizio sperimentale


«Il fatto che per la prima volta si siano incontrati partecipanti provenienti da tutti i luoghi dell’Asia ha fatto di questo Sinodo un’esperienza unica e un evento fondamentale, sul quale le nostre Chiese particolari possono costruire. Fin dal primo momento, ci siamo riuniti attorno al Santo Padre per offrire il Sacrificio Eucaristico presso la tomba di San Pietro. Abbiamo pregato e cantato nelle diverse lingue asiatiche. Abbiamo invocato i martiri e i santi dei nostri popoli e adorato il Signore con gesti propri delle nostre culture. Abbiamo ascoltato l’Apostolo Giovanni che ci ha reso partecipi della rivelazione da lui ricevuta: Ascoltate "ciò che lo Spirito dice alle Chiese" (Ap 3, 6) in Asia. "Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese..." (Ap 1, 11).
Questo Sinodo ha riunito partecipanti provenienti da tutta l’Asia e rappresentanti di tutti gli altri continenti. Ringraziamo Dio per il profondo senso di comunione che abbiamo provato in Cristo, per la sincera condivisione di sollecitudini pastorali e per la profonda solidarietà che abbiamo vissuto. La presenza di delegati provenienti da Paesi quali il Myanmar, il Viet Nam, il Laos e la Cambogia, come pure dall’Asia Centrale, dalla Mongolia e dalla Siberia, ha costituito un motivo particolare per ringraziare Dio. In passato quanti vivevano in questi Paesi incontravano grandi difficoltà a partecipare a tali assemblee. Ci ha rattristato il fatto che due Vescovi, che avrebbero dovuto farci sentire la voce della Chiesa nella Cina continentale, non siano potuti venire, ma abbiamo pregato per loro e beneficiato delle loro preghiere».
(dal Messaggio dei Padri Sinodali, L'O.R. del 14 maggio 1998)
   
Il Sinodo per l'Asia: una «ulteriore pagina» degli Atti degli Apostoli

«Abbiamo scritto un'ulteriore pagina di vita ecclesiale nel continente asiatico del nostro secolo. Essa va ad aggiungersi in un certo senso a quella degli "Atti degli Apostoli"». Così Giovanni Paolo II ha definito l'Assemblea Speciale per l'Asia del Sinodo dei Vescovi. Un'esperienza ecclesiale straordinaria che, alla luce della liturgia del tempo pasquale fortemente segnata dalla lettura degli Atti degli Apostoli, proietta la sua forza di testimonianza verso gli ampi orizzonti del Terzo Millennio.
Per cogliere il senso profondo delle intense giornate dei lavori sinodali proponiamo alcuni passi dell'omelia pronunciata dal Papa durante la solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta giovedì 14 maggio a conclusione dell'Assemblea.

  • L’Assemblea sinodale che sta per concludersi, come le altre che già ho convocato in preparazione del Grande Giubileo dell’anno Duemila, intende rispondere all’esortazione che la Liturgia oggi ci rivolge: «Acclamate a Dio da tutta la terra, cantate alla gloria del suo nome, date a Lui splendida lode».
  • Questo Sinodo è stato in se stesso un cantico di lode a Dio. In effetti, non è stato forse questo il primo scopo dei nostri lavori? Abbiamo voluto esprimere, con ogni nostro approfondimento, la gloria che le Chiese di quel vastissimo continente rendono a Dio, Creatore e Padre.
  • Lodano Dio le terre dell’Asia e gli oceani che le circondano, la catena dell’Himalaia con la più alta vetta del mondo, e gli enormi fiumi. Cantano lode a Dio le città ricche di millenarie tradizioni, le secolari culture del Continente con le sue civiltà ben più antiche di quella europea.
  • Secondo la tradizione, ad importare il Vangelo in India e nel cuore dell’Asia fu l’apostolo Tommaso, e da allora sino ai nostri giorni molti altri missionari hanno percorso l’immenso continente asiatico e ne hanno intrapreso l’evangelizzazione, annunciando Gesù Cristo, il Verbo fatto uomo, morto in croce e risuscitato il terzo giorno per redimere il mondo.
  • Se è vero che Dio è nel mondo e che gli è propria una certa immanenza, è vero prima di tutto che Egli è trascendente, «al di sopra» del mondo e quindi non lo si può identificare con esso. Non si può cercarlo nel mondo, come se fosse soltanto il mistero più profondo di tutto ciò che è visibile. Al contrario, bisogna prima cercarlo «lassù»: Egli è il Signore del cielo e della terra.
  • Sì, in Gesù Cristo il Padre ha creato il mondo; in Lui l’ha redento. Cristo con la sua morte e risurrezione annunziò e realizzò la verità sulla creazione e sulla redenzione ed infine l’affidò alla Chiesa, quale contenuto del suo perenne mandato missionario.
  • Carissimi Fratelli e Sorelle, che avete formato l’Assemblea Speciale per l’Asia del Sinodo dei Vescovi! Oggi il Signore crocifisso e risorto vi ripete queste stesse parole, rinnovandovi l’invito ad evangelizzare il vostro continente.
  • La missione evangelizzatrice della Chiesa è servizio di amore al continente asiatico. E seppure la Comunità cristiana rappresenta solo «un piccolo gregge» rispetto all’insieme della popolazione, Iddio svolge per mezzo di essa un suo disegno di salvezza che condurrà a termine, se troverà da parte di tutti generosa e pronta cooperazione.
  • Fra i popoli di quel grande Continente non posso non menzionare, in particolare, la nazione cinese, che è la più numerosa. A voi, carissimi fratelli e sorelle della Chiesa cattolica che è nella Cina continentale, desidero dire, ancora una volta, il mio affetto e quanto sia vivo il dispiacere per il fatto che il Vescovo di Wanxian e il suo Coadiutore non siano potuti venire a Roma per partecipare di persona ai lavori del Sinodo. Le parole con cui il Vescovo Mattia Duan Yinming ha espresso la fedeltà al Successore di Pietro e la comunione con la Chiesa universale ci hanno toccato il cuore. I Padri Sinodali, provenienti da tutti i Paesi dell’Asia, hanno sempre considerato presenti in spirito i loro Confratelli cinesi e nutrono la speranza che siano presto superate le presenti difficoltà, così che in una prossima occasione quei Vescovi si possano incontrare con gli altri Pastori della Chiesa.
  • Noi tutti auspichiamo che, mentre la Repubblica Popolare Cinese si apre sempre più al resto del mondo, anche alla Chiesa in Cina sia consentito di aprirsi sempre più alla Chiesa universale. Preghiamo lo Spirito Santo, di effondere i suoi doni sui fedeli cinesi e di guidarli verso la verità tutta intera (cfr Gv 16, 13), affinché l’annuncio del Vangelo in Cina, pur fra numerose sofferenze, sia ricco di frutti.
  • Estendendo lo sguardo a tutta l’Asia, i lavori sinodali ci hanno permesso di vedere in che modo il Vangelo si è radicato in quel grande continente nel corso di questi duemila anni. In esso, certo, i cristiani rimangono numericamente una minoranza, ed una situazione di questo genere costituisce per loro quasi una continua sfida. La Chiesa è stimolata da ciò ad offrire la sua testimonianza con particolare coraggio. Come dimenticare che Gesù è nato in quel singolare crocevia, dove l’Asia si congiunge con l’Africa e l’Europa? Egli è venuto nel mondo per tutti i continenti, ma per l’Asia in modo particolare, e l’Asia potrebbe vantare in proposito un diritto di priorità. In una parte dell’Asia Cristo è vissuto; lì ha compiuto l’opera della redenzione del mondo; lì ha istituito l’Eucaristia e gli altri sacramenti; lì è risorto.
  • Al termine del secondo millennio, continua il cammino dei successori degli Apostoli in ogni angolo del continente asiatico, dove essi annunziano la stessa verità e lo fanno con lo stesso immutato ardore apostolico e missionario, ripetendo e testimoniando: «Gesù Cristo è il Salvatore».
   


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