[Buone Notizie - Testata]

Città del Vaticano, 28 giugno 1998 Servizio sperimentale

Tre nuovi Beati
tre eroi della Chiesa

Le gigantografie dei tre nuovi beati

Jokob Kern
Testimone della fedeltà al sacerdozio

Attraverso la purificazione del dolore, apparve il profondo significato della sua vocazione sacerdotale: unire la propria vita al sacrificio di Cristo sulla Croce e offrirla in sostituzione per la salvezza degli altri. Possa il Beato Jakob Kern, che era uno studente vivace e impegnato, incoraggiare molti giovani ad accogliere generosamente la chiamata al sacerdozio per seguire Cristo. Le sue parole di allora sono rivolte a noi: «Oggi più che mai c'è bisogno di sacerdoti autentici e santi».

Anton M. Schwartz
Sempre unito
agli operai più poveri

Di fronte all'«apostolo operaio» di Vienna le opinioni erano divise. Molti trovavano il suo impegno esagerato. Altri lo ritenevano degno della più alta considerazione. Padre Schwartz rimase fedele a se stesso e intraprese anche passi coraggiosi. Egli lascia a noi un messaggio: Fate tutto il possibile per salvaguardare la Domenica! Dimostrate che questa giornata non può essere lavorativa, perché viene celebrata come giorno del Signore! Sostenete soprattutto i giovani privi del lavoro! Chi procura ai giovani di oggi la possibilità di guadagnarsi il pane contribuisce a far sì che gli adulti di domani possano trasmettere ai loro figli il senso della vita.

Restituta Kafka
Martire
per il Crocifisso

Per il suo coraggio e il suo animo deciso essa non volle tacere neanche di fronte al regime nazionalsocialista. Sfidando i divieti dell'autorità politica, suor Restituta fece appendere in tutte le stanze dell'ospedale dei Crocifissi. Il mercoledì delle Ceneri del 1942 venne portata via dalla Gestapo. In prigione cominciò per lei un «Calvario» che durò più di un anno, per concludersi alla fine sul patibolo. Tante cose possono essere tolte a noi cristiani. Ma la croce come segno di salvezza non ce la faremo togliere. Non permetteremo che essa venga esclusa dalla vita pubblica! Ascolteremo la voce della coscienza che dice: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini!» (At 5, 29).

   
Pellegrino della fede,
collaboratore della gioia,
cooperatore della verità

La visita pastorale di Giovanni Paolo II in Austria

Qual è stato il senso della visita del Papa in Austria? Lo ha spiegato lo stesso Giovanni Paolo II ripercorrendo, durante l'udienza generale di mercoledì 24 giugno, i momenti salienti delle tre intense giornate trascorse insieme con i fedeli di una Chiesa di antiche tradizioni che con coraggio è ora chiamata ad intraprendere il cammino verso il terzo millennio. «Mi sono recato in Austria ­ ha detto il Papa ­ come pellegrino della fede, collaboratore della gioia, cooperatore della verità», portando un forte messaggio di speranza ed un fermo richiamo alla «cultura della vita» per tutto il continente europeo.
Ed ecco, attraverso alcuni passi del discorso, il «resoconto» del pellegrinaggio presentato dal Papa ai fedeli in piazza San Pietro:

La Santa Messa a Salisburgo Una rinnovata primavera della Chiesa ­ «Nei giorni scorsi ho compiuto la mia terza Visita Pastorale in Austria ed ora, tornato a Roma, ripenso ai significativi incontri avuti con quelle care popolazioni. Il sentimento che domina nel mio animo è la gratitudine. In primo luogo rendo grazie a Dio, datore di ogni bene, che mi ha concesso di vivere questa intensa esperienza spirituale, ricca di celebrazioni liturgiche, di momenti di riflessione e di preghiera, nella prospettiva di una rinnovata primavera della Chiesa in quell'amato Paese»;

Missione, vocazioni, santità ­ «Mentre a Salisburgo mi sono soffermato sul tema della missione, a Sankt Pölten ho invitato a riflettere sul problema delle vocazioni. Infine, come punto culminante e motivo principale del mio viaggio, ho avuto la gioia di annoverare i nomi di tre Servi di Dio nel libro dei Beati. Nel corso della celebrazione suggestiva sulla Heldenplatz a Vienna, ho ricordato a tutti che l'eroismo del cristiano sta nella santità»;

I tre beati, eroi che hanno scritto la storia non secondo criteri umani ­ «Gli "eroi della Chiesa" non sono necessariamente coloro che hanno scritto la storia secondo criteri umani, ma donne e uomini che forse, davanti agli occhi di molti, sono apparsi piccoli, ma in realtà si sono rivelati grandi dinanzi a Dio»;

«I giovani hanno capito il senso della mia visita» ­ «I giovani, che sono naturalmente sensibili al fascino dell'ideale, soprattutto quando è incarnato nella vita, hanno apprezzato questo discorso. Hanno capito il senso della mia visita al loro Paese: mi sono recato in Austria come pellegrino della fede, come collaboratore della gioia, come cooperatore della verità»;

L'incontro con gli infermi «Cultura della vita» e «vangelo della sofferenza» ­ «Ogni uomo, in qualsiasi fase della vita, riveste un valore inalienabile. Il discorso sulla "cultura della vita" diretto agli architetti della Casa Europea si realizza, tra l'altro, in istituzioni come quella dell'Ospizio, dove si riscrive giorno per giorno il "vangelo della sofferenza", letto alla luce della fede. Accanto a quanti instancabilmente prestano servizio negli ospedali e nelle case di cura, come pure accanto a coloro che non abbandonano i loro familiari gravemente malati, è presente il Signore che riconosce come rivolte a se medesimo le loro cure amorose. I malati, con il peso delle loro sofferenze sopportate per amore di Cristo, costituiscono un tesoro prezioso per la Chiesa, la quale ha in essi dei collaboratori efficacissimi nell'azione evangelizzatrice»;

La Chiesa in Austria è viva e cammina verso il Grande Giubileo ­ «Ripensando alle intense emozioni provate, sento il bisogno di ripetere quanto ho affermato al termine della visita: Credo in vitam! Credo nella vita. Credo che la Chiesa in Austria è viva. Credo che questa vita è più forte delle prove che hanno attraversato ed attraversano non pochi fedeli in quell'amato Paese. Sono andato tra loro per aiutarli a superare le odierne difficoltà e per incoraggiarli a riprendere generosamente il cammino verso il Grande Giubileo. Anche a Roma il cuore del Papa continua a battere per l'Austria. A tutti ripeto con le parole di Cristo: "Non sia turbato il vostro cuore!" (Gv 14, 1). Non guardate soltanto al passato! Preparate il futuro con l'aiuto dello Spirito Santo!».

    Chiunque intenda segnalare iniziative di carattere ecclesiale può inviare una e­mail alla redazione. Ogni quindici giorni le Buone notizie selezionate saranno pubblicate in queste pagine.

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