[Buone Notizie - Testata]

Città del Vaticano, 16 agosto 1998 Servizio sperimentale

Profughi dal Kosowo
Kosovo: il dramma dei profughi si fa sempre più lancinante. Sono migliaia le persone in fuga dagli scontri armati

Sudan
Sudan: la fame semina morte e disperazione. Un popolo allo stremo grida aiuto alla Comunità internazionale

Kenya
Kenya e Tanzania: due paesi colpiti dalla violenza del terrorismo. Centinaia i morti e migliaia i feriti in due feroci attentati contro la vita e contro la pace

Cina
Cina: un'alluvione catastrofica ha colpito molti Paesi dell'Asia. Migliaia i morti e milioni i senzatetto

   
Vicini a tutti coloro che soffrono a causa
della violenza dell'uomo e della natura

L'appello di Giovanni Paolo II

Il dolore del mondo bussa alla nostra porta. È il Papa a ricordarcelo, invitando a non perdere di vista, anche in questo tempo estivo dedicato al riposo e allo svago, tutti coloro che soffrono. All'Angelus del 9 agosto, da Castel Gandolfo Giovanni Paolo II ci ha così guidati in un "viaggio" attraverso l'immensa geografia delle sofferenze e dei lutti provocati nel mondo dalla violenza dell'uomo e della natura. E ricordando le tragedie che stanno segnando l'Europa, l'Africa e l'Asia, il Papa ha lanciato un forte e sofferto appello alla solidarietà. Anche questo può essere il tempo dell'impegno concreto, per farsi vicini a tanti fratelli che vedono minacciato il loro presente ed il loro futuro. Come spunto di preghiera e di azione riproponiamo il testo integrale dell'appello di Giovanni Paolo II.

Il tempo di distensione che caratterizza questo mese di agosto non deve farci dimenticare la sorte di numerosi popoli che patiscono dure prove e vedono minacciati il loro presente e il loro futuro.
Penso, in particolare, agli abitanti del vicino Kosovo, in preda alla violenza armata e le cui condizioni diventano sempre più drammatiche.
Più lontano, in Africa, la Guinea Bissau ed il Rwanda sono stati teatro di nuovi crudeli e ingiustificabili massacri, mentre nella Repubblica Democratica del Congo hanno ripreso a parlare le armi; e non possiamo dimenticare il dramma delle popolazioni del Sudan, così vicine al mio cuore.
I terribili attentati perpetrati venerdì scorso in Kenya e in Tanzania hanno contribuito a rendere ancora più precaria la sicurezza nel continente africano.
In Asia, milioni di famiglie della Cina Continentale sono rimaste vittime di devastanti inondazioni, come pure in Bangladesh e nella Corea del Sud; in Myanmar la popolazione non vede ancora realizzate le proprie aspirazioni alla democrazia; in Timor Orientale è viva la speranza che possano consolidarsi i progressi verso una soluzione definitiva, mediante il dialogo e la trattativa.
Ricordando tanti fratelli e sorelle in umanità, che sono alla ricerca di una vita più degna, preghiamo affinché il Signore ispiri a quanti tengono nelle loro mani il destino dei concittadini di avere sempre, quale prima preoccupazione, il rispetto della persona umana e la promozione di una effettiva solidarietà.
Dio chiederà conto di questa loro responsabilità.

(Giovanni Paolo II, Angelus, domenica 9 agosto)

   

Profughi dal Kosovo

Chiunque intenda segnalare iniziative di solidarietà con le popolazioni vittime della violenza dell'uomo e della natura può inviare una e-mail alla redazione.

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