[Buone Notizie ­ Testata]

Città del Vaticano, 25 ottobre 1998 Servizio sperimentale

Edith Stein

Dal deserto di morte di Auschwitz, stazione contemporanea della Via Crucis, il Signore della Storia ha suscitato una nuova Santa. Dopo padre Massimiliano Maria Kolbe, Edith Stein, "eminente figlia di Israele e fedele figlia della Chiesa".
Dal buio del più nero campo di concentramento di questo secolo alla luce di una gremitissima piazza San Pietro, inaspettatamente inondata da un dolce sole. Dal buio della passione più atroce alla Luce della gloria della santità, solennemente proclamata dal Successore di Pietro. Dalla "sconfitta" più aberrante alla vittoria più luminosa: la vittoria della Croce di Cristo.
Oggi padre Massimiliano Kolbe e suor Teresa Benedetta della Croce proclamano di fronte al mondo che Dio era lì con loro nel campo di concentramento di Auschwitz, il campo dell'anti­uomo. Con il loro martirio Essi hanno vissuto come "via" verso l'Amore la violenza brutale e l'odio satanico del nazismo.
(da L'O.R. del 12­13 ottobre 1998)
   
La canonizzazione
di Edith Stein

Domenica 11 ottobre Giovanni Paolo II ha proclamato Santa Edith Stein, Teresa Benedetta della Croce, "eminente figlia di Israele e fedele figlia della Chiesa" uccisa nel campo di concentramento di Auschwitz. A circa una settimana dalla beatificazione del Cardinale Stepinac, avvenuta a Marija Bistrica in Croazia, il Santo Padre ha così voluto presentare alla Chiesa e al mondo un altro straordinario testimone del nostro tempo. Riproponiamo, qui di seguito, alcuni passi dell'omelia del Santo Padre:

«Una giovane donna in cerca della verità, grazie al lavorio silenzioso della grazia divina, è diventata una santa ed una martire: è Teresa Benedetta della Croce, che quest'oggi dal cielo ripete a tutti noi le parole che hanno segnato la sua esistenza: "Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce di Gesù Cristo"»;
«Perché ebrea, Edith Stein fu deportata insieme con la sorella Rosa e molti altri ebrei dei Paesi Bassi nel campo di concentramento di Auschwitz, ove insieme con loro trovò la morte nelle camere a gas. Di tutti facciamo oggi memoria con profondo rispetto»;
«Nel celebrare d'ora in poi la memoria della nuova Santa, non potremo non ricordare di anno in anno anche la Shoah, quel piano efferato di eliminazione di un popolo, che costò la vita a milioni di fratelli e sorelle ebrei. Il Signore faccia brillare il suo volto su di loro e conceda loro la pace (cfr Nm 6, 25 s.)»;
«Per amor di Dio e dell'uomo ancora una volta io levo un grido accorato: mai più si ripeta una simile iniziativa criminale per nessun gruppo etnico, nessun popolo, nessuna razza, in nessun angolo della terra! È un grido che rivolgo a tutti gli uomini e le donne di buona volontà; a tutti coloro che credono all'eterno e giusto Iddio; a tutti coloro che si sentono uniti in Cristo, Verbo di Dio incarnato. Tutti dobbiamo trovarci in questo solidali: è in gioco la dignità umana. Esiste una sola famiglia umana»;
«L'amore di Cristo fu il fuoco che incendiò la vita di Teresa Benedetta della Croce. Prima ancora di rendersene conto, essa ne fu completamente catturata. All'inizio il suo ideale fu la libertà. Per lungo tempo Edith Stein visse l'esperienza della ricerca. La sua mente non si stancò di investigare ed il suo cuore di sperare. Percorse il cammino arduo della filosofia con ardore appassionato ed alla fine fu premiata: conquistò la verità, anzi ne fu conquistata. Scoprì, infatti, che la verità aveva un nome: Gesù Cristo, e da quel momento il Verbo incarnato fu tutto per lei»;
«Suor Teresa Benedetta della Croce dice a noi tutti: Non accettate nulla come verità che sia privo di amore. E non accettate nulla come amore che sia privo di verità! L'uno senza l'altra diventa una menzogna distruttiva»;
«La nuova Santa ci insegna, infine, che l'amore per Cristo passa attraverso il dolore. Chi ama davvero non si arresta di fronte alla prospettiva della sofferenza: accetta la comunione nel dolore con la persona amata»;
«Come sposa sulla Croce, Suor Teresa Benedetta non scrisse soltanto pagine profonde sulla "scienza della croce", ma fece fino in fondo il cammino alla scuola della Croce. Molti nostri contemporanei vorrebbero far tacere la Croce. Ma niente è più eloquente della Croce messa a tacere!»
«Rendiamo grazie a Dio per questo dono. La nuova Santa sia per noi un esempio nel nostro impegno a servizio della libertà, nella nostra ricerca della verità. La sua testimonianza valga a rendere sempre più saldo il ponte della reciproca comprensione tra ebrei e cristiani».

   

La Santa Messa di canonizzazione

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