«Le attuali difficoltà che la vostra Chiesa incontra nel riprendersi dopo la soppressione, come anche le risorse umane e materiali limitate che ne frenano lo slancio, potrebbero demoralizzare gli animi. Ma il cristiano sa che quanto maggiori sono gli ostacoli con cui deve misurarsi tanto più fiduciosamente può contare sull'aiuto di Dio, che gli è vicino e cammina insieme con lui. Ciò è ricordato anche nel vostro bellissimo canto "Cu noi este Dumnezeu", così ricco di significato e così profondamente impresso nell'animo della vostra gente» (Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica ai fedeli della Chiesa greco-cattolica di Romania)
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Il terzo centenario dell'unione della Chiesa greco-cattolica di Romania con la Chiesa di Roma
Nel tempo gioioso del Grande Giubileo del Duemila si è celebrato il terzo centenario dell'unione della Chiesa greco-cattolica di Romania con la Chiesa di Roma. Per l'occasione il Santo Padre ha inviato ai Pastori e ai fedeli di quella amata nazione una Lettera Apostolica nella quale ricorda la grande ed eroica testimonianza di fedeltà alla Sede di Pietro. «Il cammino della Chiesa greco-cattolica di Romania - scrive Giovanni Paolo II - non fu mai facile, come dimostrano le sue vicissitudini Mosso da questa consapevolezza ho profittato di ogni occasione per avere notizie di voi, carissimi Fratelli e Sorelle, e desidero ora farvi giungere un'ulteriore espressione della mia solidarietà e del mio sostegno. Quando, lo scorso anno, durante il pellegrinaggio nella vostra Terra, mi è stato dato di pregare insieme con voi nel cimitero cattolico di Bucarest, l'ho fatto portando nel mio cuore tutta la Chiesa di Cristo e, insieme con tutta la Chiesa, mi sono inginocchiato in silenzio sulle tombe dei vostri martiri. Di molti di loro non conosciamo neppure il luogo della sepoltura, perché il persecutore li ha privati anche di quest'ultimo segno di distinzione e di rispetto. Ma i loro nomi si trovano iscritti nel Libro dei viventi... Il sangue di questi martiri è un fermento di vita evangelica che agisce non soltanto nella vostra terra, ma anche in tante altre parti del mondo» «In questo Giubileo - si legge ancora nella Lettera Apostolica - la vostra Chiesa, insieme con la Chiesa universale, ha il dovere di riandare al proprio passato e, soprattutto, al periodo delle persecuzioni, per aggiornare il proprio "martirologio"... È pertanto doveroso porre in atto gli sforzi necessari per arricchire la documentazione circa gli eventi trascorsi, così da consentire alle generazioni future di conoscere la loro storia, criticamente vagliata e perciò degna di fede. In questa prospettiva, sarà conveniente che la testimonianza e il martirio offerti dalla vostra Chiesa siano esaminati nel contesto più ampio delle sofferenze e delle persecuzioni subìte dai cristiani nel XX secolo».
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In rete Il testo della Lettera Apostolica del Santo Padre
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