Città del Vaticano, 3 dicembre 2000 | Servizio sperimentale |
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Gli uomini e le donne della fedeltà, del "grazie", della pazienza, della tenacia. Gli uomini e le donne della sobrietà, della fatica, della dedizione, della saggezza. È il grande popolo dei lavoratori della terra che domenica 12 novembre ha celebrato con Giovanni Paolo II il Giubileo del mondo agricolo. È il popolo di coloro che riconoscono ancora i palpiti e il respiro della natura, che sanno interpretare il linguaggio delle stagioni, che conservano la capacità di stupirsi di fronte al "miracolo" quotidiano di un seme che si fa spiga, di un fiore che si fa frutto. Da questo popolo è venuta domenica una discreta ma eloquente testimonianza di fede. Una significativa, "provocante" lezione di vita. È un popolo che parla con il volto, con i gesti, con l'esistenza quotidiana. Che da secoli e secoli racchiude nelle sue mani la consegna originaria affidata da Dio all'uomo: "coltivare" e "custodire" la terra. Che affronta i problemi non con "riflessioni accademiche" ma con il sudore della fronte, con la perseveranza della volontà, con la fierezza della fatica e del sacrificio. |
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