Città del Vaticano, 24 dicembre 2000 | Servizio sperimentale |
![]() "È l'intero spazio della carità che la riflessione giubilare ha posto davanti ai nostri occhi, sollecitando tutti i cristiani ad un atteggiamento di generosa condivisione. La carità rimane la grande consegna per il cammino che ci attende" (Giovanni Paolo II, 21 dicembre 2000) ![]() |
del Grande Giubileo del 2000 "Tra qualche giorno la Porta Santa si chiude, ma più che mai resta spalancata la Porta viva che è Cristo stesso". Guardando avanti, alla Chiesa proiettata nel nuovo millennio, Giovanni Paolo II ha tracciato, in occasione dell'udienza al Collegrio dei Cardinali, alla Famiglia Pontificia, alla Curia e alla Prelatura Romana per la presentazione degli auguri natalizi, un bilancio "spirituale" del Grande Giubileo del 2000. Questi alcuni punti nodali del discorso del Santo Padre: Piazza San Pietro è stata quest'anno più che mai un "micro-cosmo" - "Abbiamo visto affluire qui, al centro della cristianità, alle varie basiliche e in particolare presso la tomba del Principe degli Apostoli, un grandissimo numero di pellegrini. Essi hanno offerto, giorno dopo giorno, nello stupendo scenario di Piazza San Pietro, testimonianze sempre nuove di fede e di devozione"; Attraverso i pellegrini dei diversi continenti il mondo è venuto a Roma - "Dai bambini agli anziani, dagli artisti agli sportivi, dai disabili alle famiglie, dai politici ai giornalisti, dai Vescovi ai presbiteri e consacrati, tante persone si sono qui ritrovate col desiderio di portare a Cristo non soltanto se stesse, ma anche il loro lavoro, i loro ambienti professionali e culturali, la loro storia quotidiana"; I "ragazzi del Papa" hanno applaudito Gesù Cristo - "Nel comune ricordo è rimasto particolarmente vivo il Giubileo dei giovani, e non solo per le dimensioni che lo hanno contraddistinto, ma soprattutto per l'impegno che i "ragazzi del Papa" - come sono stati chiamati - hanno saputo dimostrare"; L'Anno giubilare è stato anche per me un momento in cui ho avvertito più forte la presenza di Cristo - "Il lavoro è stato - com'era prevedibile più gravoso del solito, ma con l'aiuto di Dio tutto è andato per il meglio. Alla fine ormai di quest'anno singolare desidero dare lode al Signore che mi ha concesso di annunciare così largamente il suo nome"; La commemorazione di Abramo; la visita ad alcuni luoghi veterotestamentari, soprattutto sul Sinai; il pellegrinaggio in Terra Santa - "Nella stima che ho manifestato a quelle comunità, e che mi è stata da loro pienamente ricambiata, ho potuto pregustare la gioia che tutti sperimenteranno, quale riflesso della gioia di Dio stesso, quando quella terra così santa e purtroppo così straziata troverà finalmente la pace. Noi vogliamo oggi dire la nostra vicinanza a quanti stanno soffrendo in quell'estenuante conflitto, ed invochiamo Dio perchè plachi la violenza dei sentimenti e delle armi, e orienti gli animi a soluzioni adeguate per una pace giusta e duratura"; La preghiera ecumenica, una stupenda icona dell'Anno giubilare - "Di fronte alle persistenti fatiche del cammino ecumenico occorre non perdersi d'animo. Dobbiamo credere che il traguardo della piena unità di tutti i cristiani è realmente possibile, con la forza di Cristo che ci sostiene"; Il dialogo inter-religioso non intende sminuire il doveroso annuncio di Cristo quale unico Salvatore del mondo - "Il dialogo non pone in discussione questa verità essenziale per la fede cristiana, ma poggia sul presupposto che, proprio alla luce del mistero di Dio rivelato in Cristo, possiamo cogliere tanti semi di luce sparsi dallo Spirito nelle varie culture e religioni". |
In rete IL discorso del Santo Padre ai Cardinali e alla Curia Romana in occasione dell'udienza per la presentazione degli auguri natalizi |
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