[Buone Notizie ­ Testata]

Città del Vaticano, 14 Gennaio 2001 Servizio sperimentale

 
 Gruppi di pellegrini

 Gruppi di pellegrini

   

Grazie

Il Grande Giubileo del Duemila non può che terminare con un «grazie». È forse questa la parola, semplice e profonda, che più si addice all'esperienza di fede che abbiamo vissuto per oltre un anno. Ed è il sentimento più vero di tutti i pellegrini che hanno varcato la Porta Santa: «grazie». Non si tratta, è chiaro, di un ringraziamento di circostanza, ma di una dimensione religiosa che sgorga dal profondo. Non è un saluto, non la fine di un discorso, è piuttosto un inizio, un nuovo inizio. È la scoperta di una dimensione del gratuito in un mondo dove quasi tutto si compra. Il Giubileo è innanzitutto un dono e la gratitudine è la prima e più sincera risposta.
È il «grazie» dei pellegrini che hanno ricevuto il dono di tanti incontri. Prima di tutto quello con il Vangelo proclamato con solennità nel cuore del pellegrinaggio giubilare. Ma anche quello con la Chiesa di Roma che ha saputo offrire ai pellegrini momenti straordinari...
Sono tanti i motivi che arricchiscono il nostro «grazie» alla fine di questo anno giubilare. Ma ce n'è uno, che è tutto religioso. Aprendo la Porta Santa il Papa, insieme con tutta la Chiesa, ha aperto le porte ad un tempo nuovo, come una grande liturgia del tempo alla quale siamo stati tutti invitati e di fronte a cui, per esprimere il proprio ringraziamento, bisognava indossare l'abito della festa (Mt 22, 1-14). Un banchetto al quale nessuno è degno di partecipare perchè nessuno è padrone di casa, ma tutti sono invitati...
Un «grazie» particolare al Papa, il primo pellegrino ad aver varcato la Porta Santa nel Natale del '99. Egli non solo ha guidato ogni tappa del Giubileo, ma ha avuto parole per tutti facendosi vicino a tutti...Il suo messaggio è stato un richiamo all'audacia del Vangelo in un anno costellato da innumerevoli segni e celebrazioni.
Le sue parole sono risuonate come un forte messaggio alla Chiesa di oggi che ha aperto la strada al futuro del cristianesimo.
Il grazie più forte è al Signore che non abbandona mai gli uomini al loro destino ma continua a guidare la storia all'inizio di questo nuovo millennio orientando l'umanità sulla via del bene, Lui che è «la luce vera, quella che illumina ogni uomo».

Marco Impagliazzo

(da L'Osservatore Romano del 6 gennaio)
   

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