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CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI Incontro di preghiera per i sacerdoti orientali Il rapporto tra liturgia e vita di Manuel Nin, o.s.b. (Roma, 10 giugno 2010)
Una "lezione" viene da Oriente. E dai sacerdoti delle Chiese cattoliche orientali. Quella di recuperare, attraverso il particolare culto reso allo Spirito Santo, il rapporto tra liturgia e vita. Rapporto segnato anche dall'accoglienza della Parola "stagionata dal silenzio" e dalla riaffermazione dell'importanza dell'omelia, quale "estensione del catecumenato". È quanto ha messo in evidenza il Cardinale Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, Leonardo Sandri, che, nel pomeriggio di giovedì 10, nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, ha presieduto un incontro di preghiera che ha preceduto e si è unito quasi senza soluzione di continuità con la grande veglia in piazza San Pietro con Benedetto XVI. La preghiera si è strutturata in modo che potessero parteciparvi le diverse tradizioni liturgiche orientali presenti a Roma e anche i membri delle diocesi latine dipendenti dalla Congregazione per le Chiese Orientali. Le preghiere iniziali e il tropario della Pentecoste sono stati cantati in greco e in arabo, seguiti da diversi tropari cantati in romeno, ucraino e paleoslavo. La lettura di Atti 2, 1-4 ha situato nel contesto della Pentecoste l'incontro. Successivamente, l'omelia del cardinale Sandri ha messo in luce proprio come il dono dello Spirito Santo debba segnare il cammino delle diverse Chiese orientali. Il porporato ha voluto ribadire la profonda stima della Chiesa di Roma per il patrimonio spirituale dell'Oriente cristiano, e ha poi proposto come esempio sacerdotale due figure: quella di san Giovanni Crisostomo, pastore e predicatore, insistendo appunto nell'importanza catechetica e mistagogica dell'omelia nella celebrazione liturgica, che deve essere concepita come unità di vita e di dottrina e di spiritualità; e quella del religioso melchita salvatoriano libanese Beshara Abou-Mourad, parroco dedicatosi corpo e anima al servizio del suo gregge, tanto da essere definito "il Santo Curato d'Ars d'Oriente". E ha elevato la preghiera di suffragio per il Vescovo Luigi Padovese, ucciso pochi giorni fa in Turchia. Al canto del Salmo 22 sono seguite le preghiere dei collegi San Giovanni Damasceno e Sant'Efrem. Quest'ultimo ha cantato il Padrenostro in lingua siriaca. Infine, il cardinale Sandri ha impartito la benedizione e si è cantata in latino l'antifona Salve Regina. Il Collegio Armeno ha concluso con un canto liturgico di san Nerses. Dopo la celebrazione liturgica, i presenti sono stati invitati dal Cardinale Prefetto nella sede della Congregazione per le Chiese Orientali. Gli studenti del Collegio Armeno hanno eseguito alcuni canti della propria tradizione liturgica, e dopo il saluto del Cardinale Sandri gli studenti del Collegio Etiopico hanno proposto una suggestiva danza religiosa. (©L'Osservatore Romano - 13 giugno 2010)
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