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PONTIFICIA ACCADEMIA ECCLESIASTICA
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Cenni storici

Pontificia Accademia Ecclesiastica

 

La Pontificia Accademia Ecclesiastica venne fondata nel 1701 per la preparazione di giovani sacerdoti chiamati al servizio diplomatico della Santa Sede, ad opera dell’abate Pietro Garagni e del Beato Sebastiano Valfrè, dell’Oratorio di San Filippo Neri di Torino, godendo dell’appoggio e dell’approvazione del Papa Clemente XI. Lo stesso Pontefice nell’anno 1703 decise di sottoporla alla immediata cura della Sede Apostolica con la denominazione di “Accademia dei Nobili Ecclesiastici” e stabilendone la sede a Palazzo Gottofredi, in Piazza Venezia. Poi, il 2 giugno 1706, l’Accademia si trasferì nell’antico Palazzo Severoli, di Piazza della Minerva, sua sede ancora oggi.

Con la morte di Clemente XI e del cardinale Renato Imperiali, Protettore dell’Accademia, ne venne sospesa l’attività, anche perché la Congregazione dei Vincenziani (Padri della Missione), ai quali era stata affidata la direzione dell’Istituto, lasciarono l’incarico nel 1739.

Nel conclave del 1775 fu posta la questione della riapertura dell’Accademia, a cui diede seguito dopo l’elezione, Papa Pio VI che dopo averla riaperta, ne dispose gli Statuti e nominò Presidente il Padre Paolo Antonio Paoli, Procuratore generale della Congregazione della Madre di Dio in Campitelli. Successivamente con Breve Pontificio del 17 dicembre 1777, lo stesso Pontefice dotò l’Accademia dei beni presenti negli Stati Pontifici appartenenti all’Ordine dei Canonici Regolari di Sant’Antonio di Vienne, nel frattempo estintosi, e dichiarò Sant’Antonio Abate Patrono dell’Accademia.

I moti rivoluzionari del 1798, portarono alla chiusura dell’Accademia, riaperta nel 1803 per decisione del Papa Pio VII, riattivando i suoi corsi interni. Nel 1829 Papa Leone XII ne riformò lo Statuto, per adeguarlo alle nuove situazioni, lasciando intatta la finalità originaria.

Sin dagli inizi del suo Pontificato, il Beato Pio IX creò una speciale Commissione di Cardinali, alla quale affidò l’incarico di prendere le necessarie misure per ridare slancio all’attività dell’Accademia. Ma nuovamente il funzionamento venne sospeso al termine dei corsi dell’Anno Accademico 1847. Nella sede dell’Accademia, in seguito alle agitazioni popolari del 1848 e 1849, s’insediò il Ministero della Guerra e della Marina della Repubblica Romana e alcuni suoi beni furono confiscati dalle truppe francesi.

Nel 1850 l’Accademia poté finalmente riprendere la propria attività, acquistando una nuova fisionomia e ritornando alla sua specifica finalità. Secondo lo Statuto emanato da Pio IX, l’Istituzione era chiamata ad operare allo scopo ben determinato di formare giovani ecclesiastici per il servizio diplomatico della Santa Sede, o per il servizio amministrativo in Curia o nell’amministrazione dello Stato Pontificio. Fu stabilito l’obbligo di ottenere la laurea in teologia e in diritto e gli alunni dovevano seguire un corso triennale di diplomazia e di lingue estere.

Nel 1878 fu eletto Papa un altro ex alunno dell’Accademia, il cardinale Gioacchino Pecci, il quale assunse il nome di Leone XIII. Il Pontefice riformò lo Statuto nel 1879 per dare ancora maggiore serietà alla preparazione intellettuale degli alunni dell’Accademia, richiedendo ai medesimi periodiche dissertazioni pubbliche.

Nei primi decenni del secolo XX e particolarmente sotto la Presidenza di Mons. Rafael Merry del Val, futuro Segretario di Stato del Papa San Pio X, l’Accademia acquisì una nuova spinta alla sua missione che venne confermata da Papa Benedetto XV, il cardinale Giacomo Della Chiesa, che dell’Accademia prima fu alunno e poi professore di stile diplomatico.

Nuovo impulso e una fisionomia più corrispondente ai nostri tempi ricevette l’Accademia dai Papi Pio XI e Pio XII. Il primo, stabilì che il Protettore di essa fosse il Segretario di Stato pro tempore. Il secondo, professore per cinque anni di diplomazia ecclesiastica presso l’Accademia, all’Istituto diede l’attuale nome di “Pontificia Accademia Ecclesiastica” e dispose che fosse redatto un nuovo Statuto, emanato nel 1945.

L’interno dello stabile dell’Accademia fu completamente ristrutturato per opera di San Giovanni XXIII. I Papi San Paolo VI, anch’egli ex alunno e professore di storia diplomatica, San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco hanno illuminato, con i loro insegnamenti e le loro visite, la vita e l’andamento della Pontificia Accademia Ecclesiastica.

La Cost. Ap. Praedicate Evangelium ha confermato la collocazione dell’Accademia direttamente all’interno della struttura della Segreteria di Stato, ponendola in connessione con la Sezione per il Personale di Ruolo Diplomatico della Santa Sede.

L’attenzione alle sfide e alle speranze del mondo e della Chiesa nel terzo millennio cristiano e la nuova configurazione data all’ordinamento universitario della Santa Sede con la Costituzione Apostolica Veritatis Gaudium, hanno portato Papa Francesco a riformare un’esperienza ormai tricentenaria. Con il Chirografo del 25 marzo 2025 Il Ministero Petrino, si qualifica la Pontificia Accademia Ecclesiastica come centro avanzato di alta formazione accademica e ricerca, diretto strumento dell’azione diplomatica della Sede Apostolica.

   

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