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 PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE

GIORNATA MONDIALE
DELLA DIVERSITÀ BIOLOGICA

  Sviluppare una rinnovata consapevolezza del ruolo speciale
dell'umanità nei confronti dell'ambiente

 

La Giornata Mondiale della Diversità Biologica di quest'anno, celebrata il 22 maggio, è dedicata al tema della biodiversità delle foreste. Questo tema riveste un'importanza mondiale ed è quanto mai opportuno per l'edizione di quest'anno, all'approssimarsi del Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile. Questa Giornata Mondiale della Diversità Biologica richiama dunque la nostra attenzione sulla grande ricchezza delle nostre foreste, troppe delle quali appaiono oggi minacciate.
Complesse questioni scientifiche e tecniche accompagnano la definizione delle foreste e la loro estensione, tuttavia è chiaro che le foreste ospitano una grande varietà di specie. In quanto creature di Dio, queste specie riflettono la bellezza e migliorano l'ambiente naturale. Un senso maggiore di questa diversità aumenta il timore reverenziale e il senso di mistero che percepiamo al cospetto dell'opera dell'Onnipotente. Le meraviglie naturali della terra offrono all'umanità occasioni di ricreazione, distensione e svago e motivi di riflessione, senza i quali la vita umana sarebbe povera sia spiritualmente sia culturalmente.

Le foreste recano anche numerosi vantaggi al benessere dell'umanità e contribuiscono al suo sviluppo, perché le loro risorse naturali sono collegate direttamente e indirettamente alla sostenibilità della vita umana. Un gran numero di prodotti necessari, quali legname da costruzione, mobili, carta e legna da ardere provengono dalle foreste, così come varie specie di piante e di microrganismi utili alla produzione di farmaci e antibiotici. Altre fonti sono alimentari oppure vengono utilizzate per migliorare geneticamente le piante commestibili. Inoltre, le foreste apportano notevoli benefici ambientali perché evitano l'erosione del suolo, assorbono l'anidride carbonica e quindi regolano il clima del pianeta.

Una cattiva gestione e un eccessivo sfruttamento delle foreste le privano di tali risorse. Ciò vale in particolare per le foreste tropicali che ospitano la maggior parte delle specie della flora e della fauna e rappresentano la più grande biomassa del pianeta.

Questa perdita è per lo più la conseguenza di problemi economici, politici e sociali nei Paesi in via di sviluppo. Persone povere e senza terra non possono far altro che ricorrere alla legna come combustibile per cucinare e riscaldarsi e questo eccessivo uso può portare alla deforestazione e alla desertificazione. Alcuni Paesi in via di sviluppo sanno che permettere l'accesso alle loro foreste tropicali è un modo facile e veloce per acquisire risorse finanziarie. L'esistenza di queste pressioni economiche indica che la salvaguardia della biodiversità delle foreste dipende dallo sradicamento della povertà assoluta e dall'offerta di maggiori opportunità ai poveri del mondo.

Sono state prese alcune misure concrete per preservare le risorse biologiche delle foreste, e, considerato l'enorme potenziale creativo della persona umana, si potrà fare certamente di più. Sono positivi sia i metodi di tutela delle specie che le lasciano nel loro habitat naturale sia quelli che le proteggono in altri luoghi. Gestite in maniera migliore, le piantagioni forestali sono divenute un altro modo per assicurare la salvaguardia genetica permanente. Una riforma della proprietà terriera, che implichi una chiara definizione dei diritti di proprietà e un'applicazione più rigida delle leggi, darebbe a coloro la cui sopravvivenza dipende dalle foreste una maggiore responsabilità e un maggior controllo su di esse. Permettere ai proprietari dei terreni forestali di beneficiare della loro proprietà può essere un incentivo per una conservazione più duratura delle foreste. Infine, è anche necessaria la ricerca di risorse energetiche più efficaci, che alleggeriscano il fardello delle preoccupazioni ambientali.

Questi sono tutti modi in cui si può "coltivare" e "custodire" (cfr Gn 2, 15) quelle creature che Dio ci ha affidato.

In vista del Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile, vengono promossi sforzi a livello internazionale, nazionale e locale per incentivare uno sviluppo responsabile e sostenibile. Numerosi e importanti settori della società, dai gruppi ambientalisti all'agricoltura e all'industria, sono profondamente coinvolti in questo processo. Questi sforzi devono essere supportati da una maggiore comprensione della vocazione unica dell'uomo di salvaguardare il Creato e di impegnarsi per gli altri esseri umani. Se lo sviluppo sostenibile verrà intrapreso per garantire lo sviluppo umano integrale, si porrà in uno spirito di servizio verso l'umanità e tutto il creato. Questo compito ha implicazioni morali ed etiche e un profondo fondamento spirituale:  "L'uomo, il quale in terra è la sola creatura che Dio abbia voluto per se stessa", non può "ritrovarsi pienamente se non attraverso un dono sincero di sé" (Gaudium et spes, n. 24).

Per l'uso delle risorse naturali del pianeta è certamente necessario un approccio serio e responsabile, ma quest'ultimo non deve trascurare la più grande delle risorse, la persona umana.

Siamo chiamati a utilizzare nel migliore dei modi i talenti e le capacità che Dio ci ha donato:  in questo caso, misurando lo scopo e l'entità dei nostri problemi ambientali, economici e sociali e compiendo passi concreti verso la tutela delle foreste e delle specie biologiche minacciate. La Santa Sede, quindi, incoraggia tutti a sviluppare una rinnovata consapevolezza della vocazione speciale dell'umanità nel mondo e del rapporto con l'ambiente.

La Santa Sede desidera augurare cordialmente a quanti partecipato alla Giornata Mondiale della Diversità Biologica il buon esito dei loro sforzi volti a tutelare il creato.

      

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