PONTIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI NOTIZIARIO 10/2004
Cari Lettori, tra le attività che hanno impegnato il nostro Consiglio negli ultimi mesi e delle quali leggerete in questo numero del Notiziario, sono due gli eventi che desidero segnalare specialmente alla vostra attenzione per il loro particolare significato: la ventunesima Assemblea plenaria e il Convegno internazionale in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù 2005. Straordinaria esperienza di comunione ecclesiale e della cattolicità di una Chiesa attenta ai problemi degli uomini del nostro tempo ovunque vivano, l'Assemblea plenaria si è svolta dal 25 al 28 novembre 2004 con la partecipazione dei Membri e Consultori del Dicastero: cardinali, vescovi, sacerdoti e fedeli laici di diversi Paesi, radunati dallo stesso amore per la Chiesa e dallo stesso desiderio di porsi al servizio della sua missione nel mondo. La riflessione sul tema "Riscoprire il vero volto della parrocchia" ha posto in luce tutta l'importanza che la comunità ÂÂ vera esigenza teologica per il cristiano ha nella vita dei battezzati. Perché essere cristiani è un fatto essenzialmente comunitario. A ricordarcelo è lo stesso Concilio Vaticano II nella costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, là dove afferma: « E piaciuto a Dio di santificare e salvare gli uomini non separatamente e senza alcun legame tra loro, ma di costituirli in un popolo, che lo riconoscesse nella verità e lo servisse nella santità» (n. 9). Nel mondo secolarizzato e massificato di oggi, che genera solitudine e isolamento, è dunque più che mai urgente riproporre e rivalutare il ruolo delle comunità cristiane come luoghi privilegiati di condivisione della fede e di crescita nella fede, e come luoghi di una esperienza forte di appartenenza alla Chiesa. Senza il sostegno di una comunità viva, infatti, il cristiano rischia facilmente di perdere il senso della propria identità di membro del popolo di Dio. La funzione insostituibile che la parrocchia continua ad avere nella vita della Chiesa esige tuttavia, ai nostri giorni, un rinnovamento che le restituisca la sua piena dimensione missionaria e comunitaria. Un rinnovamento, quindi, che vada ben oltre il livello meramente strutturale o programmatico, scansando l'illusione di poter pianificare a tavolino e mediante formule magiche soluzioni per ogni problema. Non senza ragione, nelle diverse relazioni ascoltate durante i lavori è stata ricorrente la parola «conversione», a sottolineare che ogni vero cambiamento si dà solo se passa attraverso le persone. Il rinnovamento della parrocchia passa allora attraverso un processo pedagogico, costante ed esigente, di iniziazione cristiana che aiuti gli stessi battezzati a recuperare il senso del proprio Battesimo e a vivere la vocazione e missione che da esso scaturiscono nel mondo postmoderno e per certi versi postcristiano dei nostri giorni. Momento determinante dell'Assemblea plenaria è stato come sempre l'incontro con Giovanni Paolo II che, nel discorso rivolto ai partecipanti ricevuti in udienza il 25 novembre, ha indicato nell'Eucaristia la fonte, la via e il metodo di ogni rinnovamento nella vita della Chiesa e, quindi, anche del rinnovamento della parrocchia, «comunità di battezzati che esprimono la loro identità soprattutto attraverso la celebrazione del Sacrificio eucaristico». «L'Eucaristia ÂÂ ha affermato il Papa è il cuore pulsante della parrocchia, fonte della sua missione e presenza che continuamente la rinnova». La riflessione avviata e il dibattito che si è aperto per tracciare un panorama il più ampio possibile della situazione della parrocchia a livello della Chiesa universale continueranno nella prossima Plenaria del Dicastero, nel corso della quale saranno sottoposti a studio diversi progetti di rinnovamento attualmente in corso di realizzazione in varie Chiese locali oltreché il contributo che possono apportare alle comunità parrocchiali le associazioni e i movimenti ecclesiali. Il Convegno internazionale che si è svolto dal 6 al 9 gennaio 2005 a Bensberg, antico seminario dellÂÂarcidiocesi di Colonia (Germania), ha avviato lÂÂultima fase di preparazione della XX Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà nel mese di agosto. Insieme ai rappresentanti delle Conferenze episcopali e ai responsabili della pastorale giovanile di circa 70 Paesi di tutti i continenti, vi hanno preso parte i delegati di 40 tra associazioni internazionali di fedeli, movimenti ecclesiali e comunità giovanili. Il Convegno è stata una ulteriore conferma del fatto che in molti Paesi la partecipazione agli incontri mondiali dei giovani con il Papa e la preparazione che la precede sono ormai divenuti una naturale componente della pastorale giovanile ordinaria. Un segno assai positivo e incoraggiante, perché le Gmg non sono fini a sé stesse, bensì orientate proprio a dare impulso al lavoro pastorale con i giovani a livello diocesano e parrocchiale. E in effetti questi appuntamenti con il Successore di Pietro hanno contribuito enormemente alla crescita di una nuova generazione di giovani, quella « generazione di Giovanni Paolo II» che ha scoperto Cristo come Signore e come Maestro da seguire, che ha trovato nel suo Vangelo un affascinante programma di vita, nella Chiesa una famiglia accogliente e nel Papa un amico e una guida sicura di cui fidarsi. E hanno contribuito a formare una nuova generazione di operatori di pastorale giovanile, che vedono in ogni Gmg unÂÂopportunità da non perdere e nel metodo proposto dal Papa uno strumento di evangelizzazione di straordinaria efficacia del pianeta giovani. Per loro, che più di chiunque altro, vivono a stretto contatto con i giovani, la Gmg costituisce una spinta a rimettersi in questione, una sfida lanciata alle proprie abitudini e a una routine che rischiano di spegnere la creatività, uno stimolo formidabile a ritrovare la dimensione profetica del lavoro pastorale con i giovani. Ogni Gmg infatti è espressione di un profondo bisogno che i giovani si portano nel cuore: il bisogno di guide sicure e di autentici e convincenti maestri di fede e di vita. Istituendo la Giornata Mondiale della Gioventù, il Santo Padre non ha fatto altro che cogliere e accogliere questo bisogno. Nel ventennale dellÂÂinizio di questa straordinaria avventura spirituale che nel corso degli anni ha coinvolto milioni di giovani cristiani del mondo intero, vale la pena ricordare le parole con le quali, il 20 dicembre 1985, Giovanni Paolo II ne tracciava il programma e lo scopo: «Tutti i giovani devono sentirsi seguiti dalla Chiesa: perciò, che tutta la Chiesa, in unione con il Successore di Pietro, si senta sempre maggiormente impegnata, a livello mondiale, in favore della gioventù, delle sue ansie e sollecitudini, delle sue aperture e speranze, per corrispondere alle sue attese, comunicando la certezza che è Cristo, la Verità che è Cristo, lÂÂamore che è Cristo, mediante unÂÂappropriata formazione ÂÂ che è forma necessaria e aggiornata di evangelizzazione». Chiedendo le vostre preghiere per il Santo Padre e per tutti i giovani che parteciperanno alla Gmg 2005, vi saluto cordialmente.
Riscoprire il vero volto della parrocchia La XXI Assemblea plenaria sul tema ÂÂRiscoprire il vero volto della parrocchia ÂÂ si è svolta a Roma nei giorni 24-28 novembre con la partecipazione dei Membri e Consultori del Dicastero: cardinali, vescovi, sacerdoti e fedeli laici di diversi Paesi di tutti i continenti. Il discorso sulla parrocchia ha costituito il logico sbocco della riflessione sui sacramenti dellÂÂiniziazione cristiana sviluppata nelle tre precedenti Plenarie. La parrocchia, infatti, è il luogo ÂÂ naturale ÂÂ di tale iniziazione, sia per quanto riguarda lÂÂamministrazione dei sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dellÂÂEucaristia, sia per quanto riguarda la catechesi mistagogica che introduce il cristiano nella pienezza di vita del discepolo di Cristo. Determinante per lo svolgimento dei lavori, il discorso che Giovanni Paolo II ha rivolto ai partecipanti allÂÂinizio dellÂÂAssemblea e nel quale il Santo Padre ha tenuto a ricordare che cuore pulsante della parrocchia, fonte della sua missione e presenza che continuamente la rinnova è lÂÂEucaristia, via e metodo di ogni rinnovamento nella vita della Chiesa. Scanditi dalla preghiera comune e dalle celebrazioni liturgiche quotidiane, i lavori, aperti da S.E. mons. Stanisław Ryłko, si sono articolati in tre sessioni. Nel corso della prima giornata, dopo la relazione del prof. Guzmán Carriquiry su ÂÂ La situazione odierna del laicato: questioni cruciali ÂÂ, sono intervenuti mons. Sergio Lanza su ÂÂ La parrocchia in un mondo che cambia: le grandi sfide socio-culturali e religiose ÂÂ; il rev.do prof. Denis Biju-Duval su ÂÂ Il mistero della Chiesa presente e operante nella parrocchia ÂÂ; il rev.do prof. Antonio S. Sánchez-Gil su ÂÂLÂÂistituzione parrocchiale: un approccio storico-giuridico-pastorale ÂÂ. Sono quindi seguiti un dibattito e una tavola rotonda sulla parrocchia nella vita dei fedeli laici nei diversi contesti regionali. Il secondo giorno il tema è stato approfondito con le relazioni ÂÂ Costruire la comunità parrocchiale insieme: consigli, ministeri, uffici, servizi e altre forme di collaborazione e di corresponsabilità laicale ÂÂ, del rev.do prof. Libero Gerosa; ÂÂ La parrocchia come una comunità di comunità ÂÂ, del rev.do prof. Arturo Cattaneo. Un dibattito, una tavola rotonda e gruppi di lavoro hanno quindi illustrato esperienze e compiti di associazioni, movimenti e nuove comunità in seno alla parrocchia. Il terzo giorno è stato dedicato a uno scambio sui programmi futuri del Dicastero, presentati da S.E. mons. Josef Clemens, e a un momento di riflessione sul contributo del Consiglio alla XI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema ÂÂ Eucaristia, fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa ÂÂ. Come rilevato da S.E. mons. Stanisław Ryłko nel suo discorso di chiusura, la riflessione sulla parrocchia ha consentito di constatare come essa sia una sorta di microcosmo nel quale si concentrano, sÂÂintrecciano, si palesano i grandi problemi dellÂÂuomo, del mondo e della Chiesa dei nostri giorni. Tra i maggiori, il predominio di una cultura che promuove atteggiamenti estremamente individualistici allÂÂinterno di un processo di massificazione che schiaccia e isola le persone, inducendole a confinare anche il fatto religioso nella sfera della vita strettamente privata. Ma la fede non si vive da soli, pena lÂÂaffievolirsi del senso della propria appartenenza ecclesiale che genera identità cristiane deboli e confuse. Nel nostro mondo secolarizzato e massificato è dunque urgente rivalutare il ruolo delle comunità cristiane in quanto luoghi per eccellenza della condivisione della fede e di crescita nella fede, senza i quali il cristiano rischia di perdere il senso della propria identità di membro del popolo di Dio. Struttura portante della pastorale della Chiesa e ambito privilegiato della missione dei cristiani, la parrocchia necessita oggi di essere rinvigorita e rinnovata. Un rinnovamento che avrà luogo solo se passerà attraverso le persone. Non senza ragione nelle diverse relazioni è stata ricorrente la parola « conversione ». Solo cristiani nuovi e autentici infatti possono rinnovarne il volto. Nella Chiesa di oggi è dunque urgente tornare a proporre percorsi di iniziazione cristiana anche per i battezzati. Dovrebbe essere questa essenzialmente la priorità di ogni programma pastorale sia a livello diocesano sia a livello parrocchiale. Occorre ripartire dallÂÂinizio, dallÂÂannuncio del kerigma, proprio come negli Atti degli Apostoli. Riscoprire il volto della parrocchia vuol dire prima di tutto far riscoprire ai fedeli laici il significato del Battesimo e il ruolo della comunità cristiana. E in questa prospettiva va visto il ruolo delle associazioni laicali, dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità in seno alla parrocchia, che possono contribuire grandemente al suo rinnovamento proprio in quanto luoghi di formazione di personalità cristiane mature e salde nella fede. La riflessione sulla parrocchia inaugurata dalla XXI Assemblea plenaria, nel corso della quale si è cercato di tracciare un panorama il più ampio possibile della situazione attuale, continuerà nella prossima Plenaria con lo studio di diversi progetti, in corso di realizzazione in varie Chiese locali, che mirano a restituire alla parrocchia la sua piena dimensione missionaria e comunitaria.
Associazioni internazionali di fedeli. Repertorio «In questi ultimi tempi il fenomeno dellÂÂaggregarsi dei laici tra loro è venuto ad assumere caratteri di particolare varietà e vivacità. Se sempre nella storia della Chiesa lÂÂaggregarsi dei fedeli ha rappresentato in qualche modo una linea costante, come testimoniano sino ad oggi le varie confraternite, i terzi ordini e i diversi sodalizi, esso ha però ricevuto uno speciale impulso nei tempi moderni, che hanno visto il nascere e il diffondersi di molteplici forme aggregative: associazioni, gruppi, comunità, movimenti. Possiamo parlare di una nuova stagione aggregativa dei fedeli laici. Infatti,  accanto allÂÂassociazionismo tradizionale, e talvolta alle sue stesse radici, sono germogliati movimenti e sodalizi nuovi, con fisionomia e finalità specifiche: tanta è la ricchezza e la versatilità delle risorse che lo Spirito alimenta nel tessuto ecclesiale, e tanta è pure la capacità dÂÂiniziativa e la generosità del nostro laicato » (Christifideles laici, n. 29). Il volume ÂÂAssociazioni internazionali di fedeli. Repertorio ha la sua genesi nellÂÂinvito che, nel n. 31 della Christifideles laici, Giovanni Paolo II rivolge al Pontificio Consiglio per i Laici, di preparare un « elenco » delle associazioni che ricevono lÂÂapprovazione ufficiale della Santa Sede. In considerazione della ricchezza di carismi, di finalità e di forme che caratterizza la vita associativa dei laici nella Chiesa di oggi il Dicastero, nellÂÂintento di rispondere al desiderio del Papa, matura lÂÂidea di pubblicare un Repertorio delle associazioni internazionali di fedeli che presenti un quadro  per quanto possibile completo e aggiornato  del fenomeno aggregativo allÂÂinterno del vasto e variegato mondo dellÂÂassociazionismo cattolico. Il progetto prende le mosse nellÂÂaprile del 2000 con lÂÂinvio alle associazioni internazionali di fedeli in contatto con il Dicastero di un modulo, che dovrà servire loro di traccia per la compilazione di una scheda informativa sulla propria realtà. Alla fase di raccolta delle schede inviate al Consiglio, con modalità e tempi diversi, dalle associazioni che hanno aderito alla richiesta, è quindi seguita quella di una laboriosa opera di redazione, necessaria non solo per comporre in modo omogeneo le informazioni ricevute, ma in molti casi anche per chiarire, precisare e completare i dati forniti. Particolare cura è stata posta nellÂÂesplicitare i carismi che sono allÂÂorigine delle realtà ecclesiali presenti nel Repertorio e nel salvaguardare i concetti e le parole chiave che ne caratterizzano lÂÂesperienza. Questo Repertorio, nel quale figurano 123 associazioni di fedeli e la cui redazione è stata curata dal dott. Roberto Ragusa e dalla signora Anna Maria Federici, è la prima pubblicazione del Pontificio Consiglio per i Laici che presenta in modo così ampio e sistematico le aggregazioni del laicato cattolico contemporaneo, che vanno dalle forme più tradizionali a quelle più nuove dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità. Dalla lettura delle oltre 300 pagine del volume emerge quanto articolato, complesso e creativo sia il fenomeno descritto: milioni risultano, infatti, le persone raggiunte in tutti i Paesi del mondo, numerosi i campi di impegno e di azione fino alla creazione di importanti opere assistenziali, culturali, educative e sociali. Data la varietà delle forme associative e dei profili giuridico-statutari, è opportuno chiarire che nel volume compaiono associazioni a diffusione internazionale  distinte dagli istituti di vita consacrata e dalle società di vita apostolica  nelle quali « i fedeli sia laici, sia chierici e laici insieme, tendono mediante lÂÂazione comune, allÂÂincremento di una vita più perfetta, o alla promozione del culto pubblico o della dottrina cristiana, o ad altre opere di apostolato, quali sono le iniziative di evangelizzazione, [lÂÂ]esercizio di opere di pietà o di carità, [lÂÂ]animazione dellÂÂordine temporale mediante lo spirito cristiano » (Codice di Diritto Canonico, can. 298, 1). Vi sono altresì inserite associazioni internazionali con una particolare vocazione ecumenica e/o interreligiosa, nelle quali prevale la componente cattolica. Nel volume non figurano invece quelle associazioni che, sebbene in contatto con il Pontificio Consiglio per i Laici, dipendono giuridicamente da altri dicasteri della Curia romana (quali, la Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, la Congregazione per il Clero, la Congregazione per lÂÂEvangelizzazione dei Popoli) e le aggregazioni che operano esclusivamente in ambito diocesano o nazionale. A ciascuna associazione presentata corrisponde una scheda, nella quale sono riportati la denominazione ufficiale, lÂÂeventuale denominazione corrente e sigla (accanto alla quale, quando è il caso, figura la denominazione ufficiale nella lingua originale), lÂÂanno di fondazione, la storia, lÂÂidentità, la struttura, la diffusione, le opere, le pubblicazioni, i siti Internet, i recapiti delle sedi centrali, i loghi. Nelle schede sono omesse le voci per le quali gli interessati non hanno fornito dati. Le schede sono in ordine alfabetico secondo la versione italiana delle denominazioni ufficiali, salvo rari casi nei quali la traduzione italiana sarebbe risultata forzata. Il Repertorio sarà tradotto in inglese, spagnolo e francese. Inoltre per far si che esso sia sempre al passo con la dinamicità del fenomeno associativo, verrà aggiornato periodicamente. Il volume è destinato ai pastori della Chiesa, ai quali si offre come strumento dal quale attingere informazioni utili per una prima conoscenza delle diverse aggregazioni laicali e come pratico sussidio per lÂÂesercizio del loro ministero; alle stesse associazioni di fedeli, come stimolo a una più approfondita conoscenza reciproca in uno spirito di comunione ecclesiale; a quanti vogliano in qualche modo avvicinarsi al mondo dellÂÂassociazionismo cattolico o approfondirne la conoscenza. Il Pontificio Consiglio per i Laici nutre fiducia che questa pubblicazione contribuisca a far conoscere meglio la realtà delle « varie realtà aggregative che [ ] continuano a dare alla Chiesa una vivacità che è dono di Dio » (Novo millennio ineunte, n. 46).
I primi passi della sezione ÂÂChiesa e SportÂÂ La notizia della creazione nellÂÂambito del nostro Dicastero della nuova sezione ÂÂ Chiesa e Sport ÂÂ ha preceduto di poco lÂÂapertura dei Giochi Olimpici di Atene del 2004, suscitando vivo interesse in tutto il mondo. Da allora continuiamo a raccogliere quasi quotidianamente reazioni molto positive e incoraggianti sia dai mezzi di informazione, sia da singoli e associazioni, che facciano parte o meno della Chiesa. La nuova Sezione è stata presentata alla ventunesima Assemblea plenaria del nostro Dicastero, ricevendo da molti Membri e Consultori pareri e suggerimenti che stiamo prendendo in considerazione. In questa fase di programmazione iniziale, la sezione ÂÂ Chiesa e Sport ÂÂ sta raccogliendo ed elaborando i dati forniti da alcune Conferenze Episcopali di tutto il mondo, sulla base di un questionario a suo tempo proposto circa la situazione della pastorale dello sport nei rispettivi paesi. Queste informazioni aiuteranno sicuramente a stabilire degli obiettivi a lungo termine. Inoltre sempre allo scopo di acquisire conoscenze e approfondire riflessioni sul rapporto tra la Chiesa e il mondo dello sport, il nostro Dicastero ha pensato di organizzare un Seminario di studio da tenersi a Roma nel prossimo autunno. Il Seminario dovrà fornire una visione panoramica delle diverse problematiche del mondo dello sport che possano interessare in qualche modo la nuova Sezione. Innanzitutto ci si vuole soffermare sul tema dello sport nel Magistero della Chiesa, esaminando gli interventi degli ultimi Pontefici, specialmente i discorsi di Giovanni Paolo II. LÂÂintento della riflessione è di delineare i tratti fondamentali di una visione cristiana dello sport. Si vuole poi prendere in considerazione alcune delle più importanti questioni etiche, in modo particolare lÂÂeccessiva commercializzazione degli sport professionistici, che tende a inquinare la vera immagine dello sport, generando deviazioni gravi quali il doping e la violenza negli stadi. LÂÂanalisi ci permetterà di impostare uno studio sistematico e approfondito di questi fenomeni, grazie al contributo di esperti del settore. Infine, il Seminario si vuole occupare del ruolo formativo dello sport nellÂÂambito della pastorale giovanile, affrontando questioni concrete così formulate: Quali sono i mezzi più idonei che lo sport mette a disposizione per arrivare ai giovani? In che modo lo sport può essere proposto per formare alla virtù? Quali sono le iniziative che si sono rivelate più efficaci? Come sostenere e promuovere una testimonianza cristiana nel mondo dello sport professionistico? In quei giorni si incontreranno sacerdoti, religiosi e laici impegnati nella pastorale dello sport con rappresentanti di varie associazioni cattoliche legate a quel mondo: confidiamo non solo di poter individuare gli elementi essenziali per la nostra programmazione, ma anche che tutti coloro che sono impegnati nella pastorale giovanile attraverso la pratica sportiva possano trovare appoggio e incoraggiamento. Il Seminario costituirà anche una opportunità privilegiata per la nascita di nuove iniziative che possono contribuire fattivamente allÂÂevangelizzazione nel mondo dello sport.
Nel mese di novembre del 2004 il Pontifico Consiglio per i Laici ha pubblicato gli atti della XX Assemblea plenaria, svoltasi due anni prima, in un volume dal titolo: ÂÂ Riscoprire lÂÂEucaristia ÂÂ. Pochi giorni dopo, dal 24 al 28 dello stesso mese, si è tenuta la XXI Assemblea plenaria del nostro Dicastero sul tema: « Riscoprire il vero volto della parrocchia ». Nel frattempo, nel mese di ottobre, con il Congresso Eucaristico di Guadalajara si era aperto lÂÂAnno dellÂÂEucaristia, voluto dal Santo Padre come « naturale sviluppo dellÂÂindirizzo pastorale » da lui stesso impresso alla Chiesa universale « specialmente a partire dagli anni di preparazione del Giubileo », fino ad oggi (cfr. Mane nobiscum Domine, 4). Questi eventi, che a uno sguardo superficiale possono apparire slegati, risultano invece strettamente connessi se letti nellÂÂalveo del magistero papale, che si sta sviluppando con linearità e coerenza, rispondendo mirabilmente ai bisogni della Chiesa e del mondo intero. È bene ricordare innanzitutto che il volume sullÂÂEucaristia non va considerato un contributo isolato nemmeno nel contesto del lavoro del nostro Dicastero, ma costituisce il culmine di un percorso di riflessione e di proposta iniziato con lÂÂAssemblea plenaria del 1997 sul Battesimo, e proseguito con lÂÂAssemblea del 1999, sulla Confermazione. NellÂÂarco del quinquennio a cavallo del Grande Giubileo del 2000 abbiamo dunque approfondito il significato dei sacramenti dellÂÂiniziazione cristiana. La scelta di soffermarsi su questo tema deriva dalla natura stessa dei compiti del Pontificio Consiglio per i Laici, chiamato a collaborare con il « Successore di Pietro, nel suo ministero pastorale, per servire la realtà vasta e diversificata del laicato cattolico », come ci ha detto il Santo Padre in occasione dellÂÂAssemblea sul Battesimo. La retta comprensione dei sacramenti dellÂÂiniziazione cristiana, vale a dire la loro unità e lÂÂitinerario formativo che suppongono, costituisce un filone importante del magistero cattolico a partire dalle proposte del Concilio (cfr. ad esempio Sacrosanctum Concilium 64). Il Santo Padre durante tutto lÂÂarco del suo pontificato ha sottolineato lÂÂimportanza della formazione cristiana, presentando la riscoperta delle potenzialità insite in un corretto itinerario ai sacramenti dellÂÂiniziazione come una risposta adeguata ai problemi che caratterizzano la vita di molti fedeli laici del nostro tempo (cfr. in particolare Catechesi Tradendae 28 e Christifideles Laici 61; cfr. anche il Direttorio generale per la catechesi, della Congregazione per il Clero). In effetti, ciò che più impressiona tra le difficoltà incontrate dai cristiani di oggi è la crisi di identità nei confronti dei modelli culturali dominanti, che si traduce in unÂÂevidente spaccatura tra appartenenza religiosa e scelte di vita, dettate troppo spesso da un atteggiamento morale relativista che nasce da una professione di fede soggettiva, ambigua; per altro proprio le circostanze attuali richiederebbero una testimonianza chiara per il bene stesso della persona e dellÂÂintera comunità umana. I mali che ne derivano sono così evidenti che sembra superfluo elencarli, basta comunque ricordare la crisi della famiglia, generatrice di conseguenze perverse a catena sugli individui e sulla società. LÂÂeclissi della cristianità, intesa come ambiente sociale per sé formativo, almeno per lÂÂOccidente, ha ispirato già ai padri conciliari la ricerca di nuove vie di evangelizzazione, nuovi strumenti per forgiare lÂÂidentità e la consapevolezza del cristiano del terzo millennio, e questa ricerca è sfociata appunto nella riscoperta del valore dellÂÂitinerario di iniziazione cristiana. LÂÂantica prassi della Chiesa che va sotto il nome di catecumenato, nelle sue linee fondamentali risponde infatti perfettamente alle nuove esigenze di vivere il cristianesimo in un mondo sempre più secolarizzato; la fede cattolica, ricevuta e maturata per lÂÂascolto obbediente alla Parola di Dio e sigillata dai Sacramenti, si realizza compiutamente attraverso scelte esistenziali concrete, spesso necessariamente di rottura con la cultura dominante; la costituzione e lÂÂinserimento in realtà comunitarie concrete dove si impara a condividere lÂÂautentica amicizia cristiana in spirito di comunione è il frutto primario dei sacramenti dellÂÂiniziazione, e in particolare dellÂÂEucaristia (cfr. Ecclesia de Eucharistia, specie i nn. 38-46): lÂÂappartenenza esplicita alla comunità cristiana aiuta a superare non solo le personali debolezze e contraddizioni, ma soprattutto lÂÂindividualismo oggi imperante, che tende a relegare lÂÂopzione religiosa alla sola dimensione intimistica e soggettiva. La pubblicazione ÂÂ Riscoprire lÂÂEucaristia ÂÂ va dunque collocata in questa prospettiva: lÂÂEucaristia come culmine della formazione cristiana e al tempo stesso sorgente della vita dei figli di Dio, capaci di essere presenti a questo mondo senza confondersi con esso. I contributi che il volume raccoglie vanno dalle considerazioni storiche alla proposta di indirizzi pastorali che aiutino concretamente la catechesi delle chiese particolari e della stessa famiglia cristiana, chiesa domestica chiamata ad essere il primo anello della catena della trasmissione della fede, fino alla sottolineatura della centralità della domenica come giorno della celebrazione del mistero cristiano, in linea con il magistero pontificio espresso nella lettera apostolica Dies Domini. LÂÂEucaristia correttamente celebrata e adorata trascende dunque un atteggiamento pietistico e devozionale puramente formale, in essa al contrario Cristo stesso accompagna la vita della Chiesa e di ogni discepolo (cfr. Mane nobiscum Domine, 2); nel rapporto col suo Signore il fedele laico può scoprire il vero « sentiero della vita, gioia piena nella sua presenza e dolcezza senza fine alla sua destra » (Sal 16,11). Giovanni Paolo II ha indicato nella enciclica Ecclesia de Eucharistia le coordinate fondamentali per il rinnovamento della vita cristiana nel rapporto con Cristo-Eucaristia, e ha aperto lÂÂAnno dellÂÂEucaristia proprio perché la dottrina eucaristica possa farsi carne nella vita della Chiesa universale. Il ciclo delle Assemblee plenarie sui sacramenti dellÂÂiniziazione ha costituito il nostro contributo al rinnovamento promosso dal Santo Padre. Il compimento del ciclo sui sacramenti dellÂÂiniziazione ovviamente non deve far pensare a un discorso ormai esaurito, ma rimanda piuttosto a unÂÂulteriore riflessione sulla collocazione fattiva dellÂÂiniziazione nelle strutture della Chiesa. Da qui la scelta di concentrare lÂÂattenzione del Pontificio Consiglio per i Laici sulla parrocchia, che continua a costituire la via di accesso alla fede più prossima alle case degli uomini e perciò il luogo naturale per lÂÂitinerario di formazione cristiana. Il Papa stesso, chiudendo lÂÂAssemblea sullÂÂEucaristia, aveva indicato la riflessione sulla parrocchia quale sbocco naturale della riscoperta del valore dellÂÂiniziazione cristiana: « La riflessione sui sacramenti dellÂÂiniziazione cristiana porta naturalmente lÂÂattenzione verso la parrocchia, comunità in cui questi grandi misteri vengono celebrati. La comunità parrocchiale è il cuore della vita liturgica; è il luogo privilegiato della catechesi e dellÂÂiniziazione alla fede. Nella parrocchia si snoda lÂÂitinerario dellÂÂiniziazione e della formazione per tutti i cristiani. Quanto è importante riscoprire il valore e lÂÂimportanza della parrocchia come luogo in cui vengono trasmessi i contenuti della tradizione cattolica! ». La XXI Assemblea plenaria, secondo le indicazioni del Santo Padre, ha posto le basi di un lavoro progressivo sul contributo dei fedeli laici al rinnovamento della parrocchia, che sempre di più è chiamata a valorizzare i doni ecclesiali che lo Spirito Santo ha suscitato tra i fedeli laici negli ultimi decenni. Infatti molti elementi propri dellÂÂitinerario di iniziazione cristiana, culminante nellÂÂEucaristia, sono già sorprendentemente presenti e vissuti, oltre che nelle forme tradizionali dellÂÂassociazionismo cattolico, in numerosi movimenti ecclesiali e nuove comunità di cui il Pontificio Consiglio per i Laici tanto si è preso cura: in essi il problema dellÂÂidentità cristiana dei fedeli è risolto dal forte senso di appartenenza ecclesiale che deriva da unÂÂautentica riscoperta della fede. Le modalità per trasmettere questa grazia a tutti i fedeli, attraverso il tramite di più semplice accesso che è la parrocchia, è un compito che si pone oggi con urgenza alla riflessione del nostro Dicastero e di tutta la Chiesa.
LÂÂIncontro internazionale di Bensberg in preparazione alla Gmg 2005 Il secondo Incontro internazionale in preparazione alla XX Giornata Mondiale della Gioventù è stato ospitato nella Kardinal Schulte-Haus di Bensberg, antico seminario della diocesi di Colonia e oggi confortevole casa di accoglienza e convegni. LÂÂIncontro, che ha avuto luogo tra il 6 e il 9 gennaio 2005, ha visto la partecipazione di oltre 250 rappresentanti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo ÂÂ 70 circa le nazioni rappresentate ÂÂ, dei movimenti, associazioni e comunità ecclesiali e delle diocesi tedesche, in gran parte operatori della pastorale giovanile. Presiedevano il convegno S.E. mons. Stanisław Ryłko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, S.Em. il cardinale Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia, e S.Em. il cardinale Karl Lehmann, Presidente della Conferenza episcopale tedesca. Molti i temi in agenda, dalla preparazione spirituale alla logistica. La priorità, naturalmente, al cammino spirituale, alla preghiera, ai contenuti profondi che il Santo Padre desidera siano il cuore dellÂÂincontro con i giovani. Nel suo saluto di apertura S.E. mons. Ryłko ha espresso grande speranza per la Gmg, poiché « da una Chiesa giovane può partire un nuovo slancio nella società »; rivolgendosi ai partecipanti ha poi commentato: « La vostra presenza è segno che le Giornate Mondiali della Gioventù sono ormai entrate nel vivo della pastorale dei giovani in tutto il mondo e sono componente vitale della pastorale giovanile. Le Giornate Mondiali della Gioventù non sono infatti fini a sé stesse, ma sono legate alla pastorale ordinaria delle diocesi e delle parrocchie ». Mons. Heiner Koch, Segretario generale dellÂÂUfficio tedesco della Gmg 2005, ha sottolineato invece lÂÂimportanza della fede, che è « la grande alternativa di vita nellÂÂepoca della fretta ». Nella sua relazione sul tema ÂÂ Il cammino spirituale verso la Gmg di Colonia ÂÂ, mons. Koch è partito dalla constatazione che « la domanda di Dio è la domanda decisiva dellÂÂuomo e dellÂÂumanità per eccellenza ». « Molti dicono: ÂÂ Non vedo nessun Dio! ÂÂ ÂÂ ha spiegato il prelato ÂÂ ma dietro questa dichiarazione possono trovarsi espressi diversi comportamenti degli uomini di fronte a Dio. È per questo che le prime parole del tema della Giornata Mondiale della Gioventù 2005 a Colonia hanno per noi un significato particolarmente profondo: ÂÂ Siamo venuti ÂÂ. Perciò durante la Giornata Mondiale della Gioventù vogliamo farci incoraggiare da Dio e dal suo Messaggio, partire verso Lui ». « Durante la Giornata Mondiale della Gioventù ÂÂ ha concluso mons. Koch ÂÂ in tutto il mondo le persone, non ultime quelle che dicono ÂÂ non vedo nessun Dio ÂÂ, potranno vedere molte migliaia di giovani che si sono messi in cammino come pellegrini per trovare Cristo. Vedranno giovani che si prostreranno, adoreranno e proclameranno con i tre Magi dellÂÂOriente: ÂÂ Siamo venuti per adorarlo ÂÂ (Mt 2, 2). La Giornata Mondiale della Gioventù 2005 a Colonia dovrà essere un incontro del pellegrinaggio e dellÂÂadorazione: questi saranno i suoi due poli spirituali ». Don Ulrich Hennes, Segretario aggiunto Ufficio tedesco della Gmg 2005, ha quindi presentato la versione internazionale dellÂÂinno ufficiale della XX Giornata Mondiale della Gioventù, scritto dal compositore Gregor Linßen di Neuss. Nel pomeriggio, i partecipanti sono stati ricevuti dal borgomastro Fritz Schramma nel Palazzo Municipale di Colonia. Nel suo saluto di benvenuto, il sindaco di Colonia ha sottolineato come « il fatto che la Giornata Mondiale della Gioventù 2005 abbia luogo proprio a Colonia, sicuramente non avviene per caso. Ha contribuito in misura considerevole la presenza delle reliquie dei Magi ». La giornata si è chiusa con la Santa Messa nel duomo, presieduta da S.E. mons. Stanisław Ryłko, che nella sua omelia ha riflettuto su un versetto di Isaia: « Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce! » (Is 60, 1). « Nel loro lungo viaggio i Magi si sono lasciati guidare della stella. Nella nostra vita Dio parla in di- versi modi. Ci parla attraverso segni: nella sua Parola, che leggiamo e osserviamo, nei sacramenti, nei tempi della preghiera, ma anche attraverso persone che incontriamo, attraverso eventi ed esperienze che ci vengono dati nella vita ». Mons. Ryłko ha quindi sottolineato: «La celebrazione della festa della manifestazione del Signore ha in questo anno e qui nel Duomo di Colonia un carattere molto speciale, perché apre lÂÂultima e decisiva tappa di preparazione sulla via verso la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. La Chiesa di Colonia si prepara ad accogliere le grande schiera di giovani da tutto il mondo, che in agosto seguiranno lÂÂinvito di Giovanni Paolo II». Parole profonde anche da parte di S.E. mons. Franz-Josef Bode, vescovo di Osnabrück e Presidente della Commissione per la gioventù della Conferenza episcopale tedesca, che ha celebrato la Santa Messa in apertura della seconda giornata di lavori: « Colui che si avvicina a Dio, non può rimanere come è, deve andare avanti su unÂÂaltra strada oppure ritornare nel suo Paese. Come facevano i Tre Magi (cfr. Mt 2), deve lasciarsi trasformare nel suo modo di pensare, sentire e agire ». Il programma dei lavori, piuttosto intenso, ha messo sul tappeto aspetti diversi della Giornata Mondiale della Gioventù, permettendo ai partecipanti di cogliere le diverse sfaccettature dellÂÂevento: dalle catechesi (relazioni di S.E. mons. Stanisław Ryłko e di don Ulrich Hennes ) allÂÂorganizzazione logistica generale (Hermann-Josef Johanns, Direttore esecutivo dellÂÂUfficio tedesco per la GMG 2005), dal Festival della Gioventù alle Giornate dÂÂincontro nelle diocesi tedesche (don Georg Austen), dalla liturgia (don Ulrich Hennes) alla gestione dei volontari (Christoph Wild, responsabile del settore corrispondente). Il dibattito è stato condotto da mons. Heiner Koch e da mons. Francis Kohn, responsabile della Sezione Giovani del Pontificio Consiglio per i Laici. Tra i momenti forti, la relazione dellÂÂarcivescovo di Colonia, il cardinale Joachim Meisner, che in mattinata ha spiegato il significato dellÂÂAdorazione, riflettendo sul tema della XX Giornata Mondiale della Gioventù, ÂÂ Siamo venuti per adorarlo ÂÂ. «È cosa buona che per la Giornata Mondiale della Gioventù i giovani vengano qui, per imparare dai Re Magi a prostrarsi davanti a Cristo e adorarlo », ha detto il cardinal Meisner. « Quando Dio si avvicina, chiama alla decisione. I Magi partono, seguono la stella e continuano a cercare Gesù finché non Lo trovano ». « Il primo dovere verso Dio è di riconoscerlo per quello che Lui è ÂÂ come Dio, cioè come infinito, eterno, inafferrabile ÂÂ e di riconoscerlo come sconvolgente. Un uomo in ginocchio davanti a Dio è qualcosa di grande. Chi adora si trova al posto giusto, ha senso della proporzione e misura della realtà. Ammette che lui non è niente e Dio è tutto. Questa è pura verità e giustizia. LÂÂAdorazione ÂÂ ha esclamato il cardinale ÂÂ è lÂÂinizio di ogni vera preghiera. Dove lÂÂuomo non sÂÂinginocchia in Adorazione, lì esce dallÂÂaltezza dello sguardo di Dio, e allora Dio sparisce dalla sua vista, allora tramonta il sole, allora si avvicina il grande freddo interiore. (ÂÂ ) Dove però lÂÂuomo sÂÂinginocchia in Adorazione, lì viene nobilitato e lì aumenta di livello. Il dominio di Dio non opprime, innalza gli umili. Ogni persona che può rivolgersi a Dio dandogli del ÂÂ tu ÂÂ, deve ammettere: ÂÂ Grandi cose ha fatto in me lÂÂOnnipotente ÂÂ (Lc 1, 49) ». In serata, S.E. mons. Josef Clemens, Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, ha presieduto la recita dei Vespri. Commentando la lettura breve dalla Seconda lettera di Pietro (1,3-4), ha sottolineato come essa ricordi « i grandi doni che abbiamo ricevuto nella chiamata di Dio e che aprono a promesse ancora più grandi ». « Questa certezza costituisce la base e il punto di riferimento per tutte le nostre forze nella fede e nella nostra vita », ha aggiunto. Nel corso della terza giornata di lavori si è continuato a discutere di alcuni aspetti importanti dellÂÂIncontro mondiale dei giovani con il Papa, partendo dal significato della Gmg per la Germania (relazione di S. Em il Card. Karl Lehmann), fino ad arrivare ai temi della comunicazione (Matthias Kopp, responsabile del settore) e alla descrizione dei luoghi dellÂÂevento (Hermann-Josef Johanns, Direttore esecutivo dellÂÂUfficio tedesco per la Gmg 2005). Nella sua relazione sul tema ÂÂ Benvenuti in Germania: che cosa significa per il Paese ospitare la Gmg ÂÂ, il cardinal Lehmann, vescovo di Mainz e Presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha sottolineato lÂÂimportanza della Giornata Mondiale per il Paese, poiché darà ai tedeschi lÂÂoccasione di imparare molto dal contatto con i giovani degli altri Paesi: «Tutti noi possiamo imparare dagli altri. È infatti un segno distintivo dei cattolici lÂÂapertura agli altri e lÂÂincontro con tutte le persone ». Il cardinale ha poi ricordato la tragedia del maremoto in Asia, mettendone in rilievo lÂÂimpatto profondo anche sulla Gmg: se da un lato la catastrofe ha dimostrato che di fronte a eventi del genere tutti gli esseri umani sono poveri e indifesi ÂÂ e sono quindi una « comunità unita dal destino » ÂÂ, dallÂÂaltro iniziative come la Gmg possono fungere da « piattaforma » per promuovere maggior solidarietà e corresponsabilità tra le nazioni, chiamando le giovani generazioni a costruire attraverso il coraggio della fede una « comunità unita dalla speranza ». Molto interessante anche la relazione di S.E. Mons. Franz-Josef Bode sul pellegrinaggio della Croce della Gmg attraverso tutte le diocesi della Germania. Il vescovo dei giovani tedeschi ha parlato della straordinarietà dellÂÂesperienza: un cammino luminoso in cui il mistero della Salvezza si è confrontato con « le croci del passato, con le intense esperienze delle croci e della sofferenza nella vita delle persone del presente, anche e soprattutto dei giovani ». Mons. Francis Kohn, comunicando la prossima uscita di un dvd sul cammino della Croce dellÂÂAnno Santo in più di ventÂÂanni di storia, ha annunciato che è arrivato il momento di inviare la Croce anche in Africa. Sono infatti in corso colloqui preliminari con alcuni rappresentanti africani, per rendere possibile una trasferta della Croce nel loro continente subito dopo la Gmg di Colonia. Nel pomeriggio, il trasferimento a Marienfeld, luogo in cui si svolgeranno la Veglia e la Messa conclusiva della Giornata Mondiale della Gioventù, presso i comuni di Frechen e Kerpen, i cui sindaci hanno poi incontrato i delegati. Molto apprezzato in seguito il momento di svago offerto dal cardinal Meisner: una cena con piatti tipici di Colonia su un battello in navigazione sul Reno, momento di festa e di fraternità dove non potevano mancare la musica e il canto. La giornata conclusiva, domenica 9 gennaio, ha avuto inizio con la recita delle Lodi, presiedute da S.E. mons. Josef Clemens con una riflessione sulla Gmg come occasione per costruire ponti verso gli uomini, con lo sguardo fisso su Cristo. « In un mondo in cui si aprono sempre nuove tensioni e conflitti ÂÂ ha detto tra lÂÂaltro ÂÂ, sono richiesti pontifices, costruttori di ponti, che in ogni caso hanno bisogno di fondamenta ferme e di presa sicura. Questo fondamento è lÂÂUnto e lÂÂInviato del Signore, Gesù Cristo ». « Papa Giovanni Paolo II ÂÂ ha proseguito mons. Clemens ÂÂ riconosceva ventÂÂanni or sono la necessità di questo ponte e disegnava il ÂÂ progetto di costruzione ÂÂ, il cui cemento è il lieto Messaggio. Noi siamo fermamente convinti che lÂÂanno 2005 appena iniziato diventerà con lÂÂaiuto di Dio un anno di grazia per tanti giovani, ma anche per tanti adulti di tutte le parti del mondo ». Quindi i delegati si sono trasferiti al duomo di Altenberg per la Messa solenne celebrata dallÂÂarcivescovo di Colonia, S. Em. il cardinale Joachim Meisner. Nella sua omelia, il porporato ha detto: « La popolazione di Colonia si è sempre considerata concittadina dei Re Magi: essi sono cosmopoliti e hanno fatto di Colonia una città aperta al mondo ». LÂÂarcivescovo di Colonia ha esortato a conservare una fede genuina, « che non si lasci confondere o falsificare dallo spirito del tempo ». « Adesso tocca a noi ricalcare le orme dei Magi per poter trovare Cristo. Facciamolo oggi e nelle prossime settimane come responsabili della gioventù del mondo, per trovare il Signore partendo da questo luogo ». Il giorno precedente, durante la loro visita a Marienfeld, i delegati di tutte le nazioni avevano depositato la terra della loro Patria sul terreno dove sarà costruito lÂÂaltare del Papa per la Veglia e la Messa conclusiva della XX Giornata Mondiale della Gioventù. Adesso a Marienfeld, vicino a Colonia, si trova anche terra di Egitto, Burundi, Venezuela, India e molti altri Stati. Concludendo la celebrazione eucaristica nel duomo di Altenberg, il cardinal Meisner ha voluto salutare i rappresentati della gioventù del mondo sottolineando lÂÂimportanza simbolica di quel gesto: « Attraverso la vostra terra deposta sul Marienfeld adesso ci sostenete, possiamo contare su di voi e perciò vi ringraziamo. La vostra disponibilità è la nostra speranza ». La macchina organizzativa può dunque ripartire, affrontando le urgenze dei prossimi mesi, con la consapevolezza che molto è già stato fatto.
Le catechesi della Gmg di Colonia Si svolgeranno come sempre nellÂÂarco di tre mattinate le catechesi della XX Giornata Mondiale della Gioventù: dal mercoledì al venerdì, nelle chiese e in numerose sale dellÂÂArcidiocesi di Colonia, centinaia di Vescovi provenienti da diversi Paesi del mondo terranno le catechesi in più di 30 lingue. Le tematiche delle catechesi nascono dal tema della Giornata Mondiale: ÂÂ Siamo venuti per adorarlo ÂÂ (Mt 2, 2). Prolungamento diretto del tema del 2004 ÂÂ ÂÂVogliamo vedere Gesù ÂÂ (Gv 12, 21) ÂÂ, il tema della Gmg di Colonia ha un carattere fortemente cristocentrico ed è legato allÂÂantica tradizione della venerazione delle reliquie dei Magi nella cattedrale di Colonia. Ogni giorno la tematica della catechesi sarà quindi illustrata da un versetto del secondo capitolo del Vangelo di san Matteo, nel quale si narra lÂÂepisodio dei Magi. Ciò permette di collegare la catechesi alla Parola di Dio, in stretto legame con il tema generale della Gmg 2005, che verrà così declinato, giorno dopo giorno, nei suoi molteplici aspetti. Ecco dunque i temi delle catechesi:
Per rendere concreta lÂÂesperienza del pellegrinaggio, nel programma del triduo sarà inserita anche una catechesi itinerante: ossia in questi tre giorni, a turno, i gruppi effettueranno un pellegrinaggio al duomo di Colonia, seguendo lungo il cammino una meditazione sul tema: ÂÂ Pellegrinare con i testimoni della fede ÂÂ. Ogni gruppo avrà quindi la possibilità di partecipare soltanto a due delle tre catechesi tradizionali, non potendo assistere a quella prevista per il giorno in cui si recherà in pellegrinaggio alla cattedrale. Tuttavia anche la catechesi itinerante è parte integrante dello schema generale delle catechesi, che invita i giovani a partecipare in modo attivo e personale a un itinerario spirituale dinamico e coerente, con il quale sono chiamati a pellegrinare, ricercare, incontrare e vivere, come i Magi, seguendo unÂÂunica meta: Cristo.
Nel mese di ottobre il Santo Padre ha nominato Membri del Comitato di Presidenza del Pontificio Consiglio per i Laici S.Em. il card. Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; S.Em. il card. Camillo Ruini, Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma; S.Em. il card. Angelo Scola, Patriarca di Venezia; S.Em. il card. Julián Herranz, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi. La prima riunione con il nuovo Comitato ha avuto luogo il 22 novembre. Nel mese di novembre il Santo Padre ha nominato Membri del Pontificio Consiglio per i Laici S.Em. il card. Ennio Antonelli, Arcivescovo di Firenze, e S.Em. il card. Josip Bozanic´, Arcivescovo Metropolita di Zagreb.
Il Pontificio Consiglio per i Laici ha appreso con dolore della morte del caro Jean Larnaud, il 20 novembre 2004. La sua luminosa personalità cristiana ha segnato in modo indelebile le attività e le relazioni umane del nostro Dicastero, dai suoi albori fino ai giorni nostri. Tutta la vita di Jean Larnaud è stata caratterizzata dalla sua vocazione, dalla sua testimonianza dÂÂamore per Cristo e di fedeltà alla Chiesa, dalla sua competenza di laico a livello internazionale e dalla sua carità cristallina, che si manifestava nella sua caratteristica cordialità, amabilità e un fine senso dellÂÂhumour che tutti abbiamo potuto apprezzare. Jean Larnaud è stato una delle più rilevanti figure del laicato cattolico della seconda metà del XX secolo. Il suo impegno a livello internazionale rivela lo spessore umano e cristiano della sua personalità. È stato fondatore, poi Segretario generale e infine animatore per 50 anni del Centro Cattolico Internazionale di Cooperazione con lÂÂUnesco. La sua presenza fu decisiva per avviare e orientare la Conferenza delle Organizzazioni Cattoliche Internazionali. Ha instaurato una stretta collaborazione con il Comitato Permanente dei Congressi Internazionali per lÂÂApostolato dei Laici ed è stato uno dei protagonisti del periodo preconciliare di promozione del laicato. Paolo VI volle nominarlo ÂÂ uditore ÂÂ del Concilio Ecumenico Vaticano II. Jean Larnaud è il solo che ha ricoperto le cariche di Membro e Consultore del Pontificio Consiglio per i Laici ininterrottamente dalla nascita del nostro Dicastero fino ai giorni nostri. Ha partecipato ai gruppi di lavoro che il Papa istituì durante le sessioni del Concilio per studiare la possibilità della costituzione del nuovo ÂÂ organismo ÂÂ, consacrato dai padri conciliari nellÂÂart. 26 di Apostolicam Actuositatem. Possiamo dire che Jean Larnaud ha preso parte alla nascita del nostro Dicastero, offrendo sin dÂÂallora importanti suggerimenti circa il suo profilo, la sua composizione e la sua finalità. Fin dalla creazione del Consilium de Laicis, con il Motu proprio Catholicam Christi Ecclesiam del 6 gennaio 1967, Jean Larnaud ne fu uno dei primi membri e lo è rimasto fino alla fine del periodo sperimentale. Dopo lÂÂadozione della la nuova struttura del Pontificio Consiglio per i Laici, decretata con il Motu proprio Apostolatus Peragendi del 10 dicembre 1976, Giovanni Paolo II ha continuato a nominarlo dapprima membro e poi consultore del Pontificio Consiglio per i Laici. Altri dicasteri della Curia si sono giovati dei suoi consigli e dei suoi interventi. In molte circostanze ha fatto parte delle delegazioni della Santa Sede, soprattutto presso la Confederazione Generale dellÂÂUnesco, nonché presso numerose altre istituzioni internazionali. La Segreteria di Stato ha trovato in lui un referente fidato, cui rivolgersi in situazioni difficili per ottenere un consiglio illuminato. Jean Larnaud fu vero amico dei Papi. Paolo VI apprezzava molto la sua opera e i suoi interventi al Concilio Vaticano II e ancor più durante il rinnovamento e la crisi del postconcilio. Karol Wojtyla, allÂÂepoca arcivescovo di Cracovia, è stato consultore del Consilium de Laicis per molti mandati, avendo modo di stabilire con lui un rapporto di profonda stima e unÂÂamicizia sincera. Ogni volta che veniva a Roma, Jean Larnaud incontrava il suo vecchio amico Giovanni Paolo II. In questi ultimi anni, nel corso delle cene con i superiori del nostro Dicastero, il Santo Padre chiedeva sempre, con affettuosa premura, di Jean Larnaud. Siamo veramente debitori, riconoscenti e obbligati verso questo nostro fratello, e mentre ci addolora la perdita terrena di un così prezioso e leale amico e collaboratore, ci conforta la sicura speranza di poter contare su un nuovo amico in cielo. Il grato ricordo del nostro Dicastero va anche alla memoria del rev.do don Giovanni Fornero, Direttore dellÂÂUfficio della Pastorale Sociale del Lavoro dellÂÂarcidiocesi di Torino e Consultore del Pontificio Consiglio per i Laici dal 1996, venuto a mancare il 4 giugno. In molte occasioni abbiamo potuto apprezzare le austere doti umane e la spiritualità profonda di don Fornero, che ha collaborato con lÂÂepiscopato italiano e il Pontificio Consiglio per i Laici specialmente nel delicato campo della pastorale operaia. Don Fornero era partito dallÂÂesperienza diretta di prete operaio, e ha contribuito allo sviluppo della GIOC, iniziando dal 1977, da quando ricevette lÂÂincarico della formazione dei gruppi giovanili operai della Diocesi di Torino. La sua opera è stata caratterizzata da una competenza che negli anni si è sempre più affinata, fino a farlo diventare un interlocutore apprezzato in tutti gli ambienti, dove si imponevano con semplicità e autorevolezza le sue doti di equilibrio, acutezza, serenità e profondità. In particolare, vogliamo ricordare la partecipazione discreta ma significativa di don Fornero al primo Congresso dei laici cattolici dellÂÂEuropa dellÂÂEst, tenuto a Kiev dallÂÂ8 al 12 ottobre 2003, dove abbiamo potuto valerci della sua sicura esperienza.
Il Pontificio Consiglio per i Laici ha ricevuto le seguenti delegazioni di vescovi in visita ad limina: alcuni gruppi di vescovi della Francia che hanno completato la visita iniziata lÂÂanno precedente; i vescovi dellÂÂOlanda, i vescovi dellÂÂAustralia, alcuni gruppi di vescovi degli Stati Uniti dÂÂAmerica, due gruppi di vescovi della Colombia, i vescovi di Nuova Zelanda e Oceano Pacifico, i vescovi di Angola, Sâo Tomé e Príncipe, i vescovi della Conferenza episcopale dellÂÂOceano Indiano. Gli incontri hanno permesso un proficuo scambio di informazioni e di idee con i presuli, provenienti da situazioni molto diverse e spesso per varie ragioni non facili. Le visite hanno posto in evidenza innanzi tutto la comunione e la carità ecclesiale attorno alla persona e al magistero del Papa. Tra i problemi emersi, e comuni a tutte le realtà incontrate, la crescente tendenza dei fedeli laici a vivere la fede limitatamente alla sfera privata, senza rilevanza per la vita sociale e talvolta ininfluente persino sulle scelte morali personali. In proposito, uno dei temi centrali affrontati è stato proprio quello della ricerca di criteri idonei per una adeguata formazione cristiana. Si è quindi sottolineato che lÂÂimpegno della Chiesa oggi non si può limitare alla preparazione di operatori intraecclesiali, pur indispensabili, quali catechisti, ministri laici o altre figure assimilate, ma deve puntare in primo luogo alla formazione cristiana del popolo di Dio, perché sia in grado di testimoniare fedelmente il Vangelo a tutti i livelli nel contesto culturale in cui viene a trovarsi, attraverso scelte di vita in consonanza con la fede, oltreché, quando è possibile, con la parola e lÂÂiniziativa sociale. La preparazione della Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà a Colonia, in Germania, nel prossimo anno ha costituito un altro tema comune a tutte le visite, nel corso delle quali si è sottolineata lÂÂimportanza che questi incontri voluti dal Santo Padre hanno acquisito per lÂÂannuncio della fede ai giovani, constatabile nellÂÂabbondanza di frutti di conversione prodotti dalle precedenti Giornate Mondiali, come attestato dagli stessi vescovi. Altri temi sono stati quelli connessi con lÂÂinserimento delle nuove realtà aggregative, movimenti e nuove comunità, nel tessuto ecclesiale tradizionale: è sembrato opportuno rimarcare come queste nuove espressioni della vita cristiana siano da comprendere non come problemi, ma come doni e opportunità da valorizzare proprio in vista del rafforzamento dellÂÂidentità del popolo di Dio in un contesto culturale che appare ormai secolarizzato in ogni parte del mondo.
Riconoscimenti giuridici e approvazioni statutarie Il Pontificio Consiglio per i Laici nel quadro della ridefinizione dello status giuridico delle Organizzazioni Internazionali Cattoliche secondo la normativa canonica vigente, ha emanato i decreti di approvazione della nuova versione degli statuti del Movimento Internazionale dÂÂApostolato dei Ceti Sociali Indipendenti (MIAMSI) e del Coordinamento Internazionale della Gioventù Operaia Cristiana (CIJOC). Attualmente, il Dicastero sta procedendo allÂÂesame delle domande di riconoscimento canonico presentate dalle seguenti aggregazioni laicali: Les maisons dÂÂadoration, World Apostolate of Fatima, Encounters of Married Couples, Alliance of the Holy Family International, Apostolate for Family Consecration, Fondacio. Chrétiens pour le monde, Comunità Cattolica dÂÂIntegrazione, Servizio Missionario Giovani (SERMIG).
Contatti con associazioni e movimenti
PONТIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI S.E. mons. Stanisław RYŁKO, Presidente PUBBLICAZIONI
Le pubblicazioni sono edite in italiano, francese, inglese e spagnolo. ULTIMI VOLUMI PUBBLICATI
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