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 Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People

People on the Move

N° 96, December 2004

 

I CAMBIAMENTI, IL PENSIERO, E L’OPERA DEL 

PONTIFICIO CONSIGLIO, DALL’ULTIMA ASSEMBLEA PLENARIA 

  

 

Arcivescovo Agostino MARCHETTO

Segretario del Pontificio Consiglio

della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti

 I. I Cambiamenti

 Il Cardinale Presidente

L’evento che, più di ogni altro, ha contrassegnato il 2003 è stata l’elevazione alla dignità cardinalizia di S.E. Mons. Stephen Fumio Hamao, Presidente del Pontificio Consiglio, il 21 ottobre. Infatti Sua Eminenza considera questa nomina, da parte del Santo Padre Giovanni Paolo II, non soltanto un riconoscimento alla sua persona, ma anche all’intero Pontificio Consiglio, come pure a tutti coloro che sono coinvolti nel mondo della mobilità e a cui il Pontificio Consiglio rivolge la sua sollecitudine pastorale.

Nuovi Membri e Consultori

Il nostro Dicastero è stato altresì arricchito per la presenza di nuovi Membri, scelti dal Santo Padre tra i Vescovi residenziali. Essi sono gli Eminentissimi Signori Cardinali:

- Theodore Edgar MCCARRICK, Arcivescovo di Washington, D.C. (USA) e

- Keith Michael Patrick O'BRIEN, Arcivescovo di Edinburgh (Scozia).

Inoltre il Santo Padre ha nominato nostri nuovi Membri de iure nei Dicasteri della Curia Romana. Essi sono gli Ecc.mi Monss.

- Leonardo SANDRI, Arcivescovo tit. di Cittanova, Sostituto nella Segretaria di Stato;  

- Giovanni LAJOLO, Arcivescovo Tit. di Cesariana, Segretario per i Rapporti con gli Stati nella stessa Segreteria;

- Francesco MONTERISI, Arcivescovo tit. di Alba Marittima, Segretario della Congregazione per i Vescovi;

- Robert SARAH, Arcivescovo emerito di Conakry, Segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli;

- Csaba TERNYÁK, Arcivescovo tit. di Eminenziana, Segretario della Congregazione per il Clero;

- Piergiorgio Silvano NESTI, C.P., Arcivescovo emerito di Camerino-San Severino Marche, Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica;

- J. Michael MILLER, C.S.B., Arciv. Tit di Vertara, Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica;

- Josef CLEMENS, Vescovo tit. di Segerme, Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici;

- Giampaolo CREPALDI, Vescovo tit. di Bisarcio, Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e

- Pier Luigi CELATA, Arcivescovo tit. di Doclea, Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

           Il Santo Padre ha anche nominato come Consultori del Dicastero: i Rev.di Monss. Roberto ESPENILLA (Filippine) e Aldo GIORDANO (Italia); i Rev. Presbiteri Giorgio RIZZIERI (Italia) e Patrick ADESO (Camerun); i Rev. Padri Bernard LAPIZE de SALÉE, S.I. (Algeria), Lluís MAGRIÑÁ, SJ (Spagna), Arij Athanasius ROEST CROLLIUS, S.I., (Olanda) e Padre Cyril VASIL', S.I. (Slovacchia); il Rev. Fra’ Anthony ROGERS, F.S.C. (Malaysia); nonché le Rev. Madri Maria do Rosario ONZI, M.S.C.S. (Brasile) e Christiane Marie MÉGARBANÉ, F.M.M. (Siria).

Stiamo anche facendo i necessari percorsi per presentare altri nomi di futuri consiglieri, laici inclusi.

Personale 

Lo scorso luglio il Santo Padre ha nominato Capo Ufficio Mons. Anthony Chirayath, Officiale ormai da trenta anni del Pontificio Consiglio. Inoltre, durante gli ultimi due anni, tre nuovi Officiali sono entrati in ruolo:

· Il Rev. don Manuel Fernandez López, S.D.B. (della Spagna), assunto quale Incaricato dei due Settori della Pastorale degli Studenti Esteri e dell’Apostolato della Strada;

· Suor Assunta Bridi, M.S.C.S., (del Brasile) Officiale dei Settori degli Studenti Esteri e della Strada e, temporaneamente, Bibliotecaria; 

· il Rev. P. Jacques Harel, già Direttore Nazionale dell’Apostolato del Mare di Maurizio, è stato come Responsabile del Settore dell’Apostolato del Mare.

II. Il Pensiero e l’Opera del PCPMI

Il pensiero e la visione del Pontificio Consiglio si sono sviluppati durante gli ultimi due anni in modo particolare con la preparazione e la celebrazione di incontri soprattutto regionali e mondiali dei diversi settori, come pure con la diffusione di Messaggi del Santo Padre. Desidero qui brevemente accennare ad alcuni degli episodi e aspetti più rilevanti al riguardo, perché ad essere completi non è proprio possibile per il tempo che ci è concesso (v. comunque i volumi “Attività della S. Sede”, quello pubblicato lo scorso anno e quello che sarà edito quest’anno).

Pastorale dei Migranti e Rifugiati

Questi settori si sono impegnati alacremente per il felice esito del V Congresso Mondiale della Pastorale per i Migranti ed i Rifugiati, svoltosi a Roma lo scorso novembre sul tema: “Ripartire da Cristo. Per una rinnovata pastorale dei Migranti e Rifugiati”. Il Congresso, che ha riunito 319 Delegati e Osservatori da 84 Paesi, ha visto la partecipazione di Cardinali, Arcivescovi, Vescovi, Sacerdoti, Operatori pastorali, uomini e donne appartenenti a varie Congregazioni religiose, Movimenti ecclesiali e Associazioni laiche. Vi hanno partecipato anche Delegati Fraterni della Comunione Anglicana, del Patriarcato Ecumenico e del Consiglio Ecumenico delle Chiese. E’ stata un’occasione per dare speciale risalto alla pastorale, a differenza dei Congressi precedenti, che trattarono prevalentemente gli aspetti socio-economici e politici del fenomeno migratorio. I vari temi presentati sono stati poi corredati con esperienze concrete nei cinque continenti e sintetizzati nel documento finale, che ha fornito indicazioni per affrontare più adeguatamente le odierne sfide pastorali, anche formulando appelli alla Chiesa, ai Governi, alle Organizzazioni e ai migranti e rifugiati stessi. Essi furono fatti ampiamente conoscere alle Conferenze Episcopali e a vari livelli. 

Il Settore Migranti ha inoltre dedicato particolare impegno alla stesura dell’Istruzione “Erga migrantes caritas Christi”, pubblicata Venerdì scorso, mentre il Settore Rifugiati sta attualmente compiendo una revisione del Documento del 1992, intitolato "I rifugiati, una sfida alla solidarietà". 

Il nostro Consiglio ebbe anche a diffondere i Messaggi del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. In questi ultimi due anni essi hanno dato maggior enfasi all’impegno a vincere ogni forma di razzismo, xenofobia e nazionalismo esasperato verso le accennate categorie di persone, proponendosi un atteggiamento positivo verso le migrazioni quali possibile via per la pace. I Messaggi hanno lo scopo di stimolare il dialogo su queste sfide a tutti i livelli della Chiesa. Sulla Giornata in parola avremo modo di parlare in chiusura della nostra “Plenaria”.

Pastorale del Turismo e dei Pellegrinaggi

Il Primo Incontro sulla Pastorale del Turismo e dei Pellegrinaggi nei Paesi del Medio Oriente e dell’Africa del Nord, svoltosi a Beyrouth nel mese di marzo 2003, per iniziativa del nostro Dicastero e dell’Assemblea dei Patriarchi e dei Vescovi Cattolici in Libano, radunò rappresentanti di tredici Paesi della Regione. I partecipanti, nel loro Messaggio finale, si impegnarono a intraprendere iniziative, in comunione con i rispettivi Vescovi, per cercare il dialogo fra tutti i credenti e permettere ai pellegrini e ai visitatori di fare del turismo un’occasione d’incontro pacifico e di comprensione fra popoli e nazioni.

Tale riunione ha rappresentato una tappa significativa di un cammino di incontri regionali finalizzati allo studio delle situazioni locali per giungere ad una visione più globale del turismo, in prospettiva pastorale, e per poter offrire un contributo tangibile al comune impegno per la pace. Nella stessa linea fu, analogicamente, il 1° Congresso regionale, in Asia, dei Direttori dei Pellegrinaggi e Rettori dei Santuari di quattordici Nazioni di quel vasto Continente, svoltosi a Manila, nell’ottobre dello scorso anno –  si trattò del  Santuario: un luogo di accoglienza e di incontro –. Data l'importanza che i pellegrinaggi e le visite ai Santuari hanno nel contesto religioso dell'Asia, essi stessi rappresentano un ambito di evangelizzazione che va attentamente alimentato (cfr. Ecclesia in Asia, nn. 6 e 51). 

Come in precedenza, negli ultimi due anni il nostro dicastero ha diffuso il Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Turismo, che ricorre il 27 settembre. Quello del 2002 si intitolava “ecoturismo, chiave dello sviluppo sostenibile” mentre il tema del 2003 fu Il Turismo: elemento propulsore di lotta contro la povertà, per la creazione di impieghi e per l’armonia sociale.

Sono poi ultimati i preparativi per il 6° Congresso Mondiale sulla Pastorale del Turismo, che si terrà a Bangkok, nel luglio prossimo, sul tema: “Il turismo al servizio dell’incontro fra i popoli”. Il Congresso offrirà l’opportunità di arricchire l’azione evangelizzatrice della Chiesa nel campo della mobilità umana con particolare riferimento alle comunità che accolgono e, a volte, “subiscono” il turismo. Nel contempo stiamo organizzando, in collaborazione con il Santuario di Kevelaer, in Germania, il 4° Convegno Europeo dei Pellegrinaggi e Santuari, che vi avrà luogo a settembre p.v., sul tema: “Ecumenismo della santità. Il pellegrinaggio agli inizi del terzo millennio”.

Apostolato del Mare

Il XXI Congresso Mondiale dell’Apostolato del Mare, svoltosi a Rio de Janeiro, nell’ottobre del 2002, ha radunato circa 250 partecipanti provenienti da 60 Paesi, per riflettere insieme sull’impatto della globalizzazione nell’industria marittima del commercio, della pesca e delle crociere, nel contesto della sollecitudine pastorale della Chiesa per gli uomini e le donne “del mare”. Le discussioni, il dialogo e gli interventi hanno reso manifesto come i delegati vedono e vivono questo fenomeno, quale ne è l’impatto e quali gli effetti sulla vita quotidiana dei marittimi e delle loro famiglie. Il lavoro iniziato a Rio dev’essere uno stimolo a tutti, nell’A.M., per dare un volto più umano e cristiano alla globalizzazione, sviluppando lo spirito di servizio (diaconia) e la cultura della solidarietà. Nel messaggio finale i Delegati si sono detti promotori e animatori del rispetto della dignità umana e dei suoi diritti fondamentali, come espressione del grande amore per la gente del mare di ogni cultura e religione, e per l’ambiente.

In ottemperanza ad una delle Risoluzioni del Congresso, è stata convocata una riunione di esperti internazionali appartenenti all’Apostolato del Mare, alla FAO, all’Organizzazione Internazionale del Lavoro e all’ICSF (International Committee in Support of Fishworkers), durante la quale è stata presa la decisione – approvata dai Superiori del Pontificio Consiglio –  di creare un “Comitato Internazionale A.M. per la Pesca”, il cui compito sarà quello di coordinare ed incoraggiare le iniziative dell’Apostolato del Mare in quest’ambito e di diffonderne la conoscenza a livello internazionale. 

Le Risoluzioni e le Raccomandazioni del Congresso Mondiale di Rio vengono messe in atto, con i dovuti adattamenti, attraverso gli Incontri che si svolgono nelle otto Regioni del mondo in cui è stato suddivisa la pastorale marittima della Chiesa. Finora hanno avuto la loro riunione l’Europa e il Sud-est Asiatico ed è in programma l’America del Sud per il prossimo mese di giugno.

Oggi l’Apostolato del Mare è un ministero eminentemente ecumenico. Su questa linea esso coopera con altre organizzazioni cristiane che condividono gli stessi ideali di giustizia, solidarietà e fraternità, in particolare attraverso l’ICMA (International Christian Maritime Association), di cui l’A.M. è uno dei fondatori e membro del Comitato Esecutivo. L’obiettivo dell’ICMA è quello di incoraggiare e coordinare la collaborazione ecumenica, e di essere la voce delle associazioni marittime cristiane presso l’industria, i sindacati e le agenzie internazionali.

Apostolato dell'Aviazione Civile

Tra le iniziative del Settore è da ricordare l’undicesimo Seminario Internazionale dei Cappellani cattolici e degli Operatori Pastorali dell’Aviazione Civile, tenutosi a Roma nell’aprile del 2002, sul tema: Fedeltà all’impegno e alla missione. Con i suoi settanta rappresentanti di quarantasei importanti aeroporti del mondo, il Seminario ebbe la partecipazione più numerosa finora registrata per avvenimenti del genere. I partecipanti poterono pregare e riflettere sull’Eucaristia, fonte di dedizione e di comunione, sulla fedeltà all’impegno e alla missione, sulla figura e identità del Cappellano d’Aeroporto, nella prospettiva della legislazione canonica e sulla revisione delle “Direttive per la Pastorale dell’Aviazione Civile”. Essi condivisero anche esperienze sul ruolo del cappellano in momenti di crisi.

Un anno più tardi vi fu un seguito, a livello europeo, di detto Seminario, a Lione, dedicato al tema: “Unità nella diversità – Sfide per la Pastorale dell’Aviazione Civile”. I 27 congressisti rifletterono, tra l’altro, sull’aeroporto quale microcosmo, nel cui ambito i Cappellani sono testimoni di pace e portatori di serenità per tutti coloro ai quali prestano assistenza pastorale, nonché sul beneficio che il Ministero aeroportuale può derivare dall’Enciclica Ecclesia de Eucharistia, che è anche un incoraggiamento a non rinunciare facilmente ad adorare l’Eucaristia nelle Cappelle. Come seguito, si decise di procedere a un’inchiesta relativa alla Cappella aeroportuale, con particolare riferimento alle Celebrazioni liturgiche ivi svolte e alla presenza in esse del Santissimo Sacramento. I risultati permetteranno di incoraggiare decisioni sui provvedimenti necessari, al fine di rendere la Cappella aeroportuale sempre più accessibile, sia al personale d’aeroporto che ai passeggeri, nonché di prendere le dovute misure per facilitare la adorazione in esse del Santissimo Sacramento. 

E’ da notare che la pastorale degli aeroporti ha spesso una dimensione ecumenica che si riflette nella collaborazione con cappellani di altre Chiese e Comunità Ecclesiali. Il nostro Pontificio Consiglio mantiene contatti ecumenici in questo Settore soprattutto in qualità di osservatore presso la IACAC (International Association of Christian Airport Chaplains).

Pastorale dei Nomadi

L’iniziativa più significativa del Settore fu il V° Congresso Mondiale della Pastorale per gli Zingari, tenutosi a Budapest lo scorso luglio, sul tema Chiesa e Zingari: per 'una spiritualità di comunione'. L'incontro riunì oltre 200 persone, in rappresentanza di 26 Nazioni, incluso, anche per la prima volta, un consistente gruppo di sacerdoti, suore e laici zingari. Ispirati dal Santo Padre, che auspicava “l'incremento della comprensione e della solidarietà verso la popolazione zingara, respingendo ogni tentazione egoistica di diffidenza o indifferenza", i partecipanti studiarono i punti fondamentali per una pastorale degli zingari in prospettiva ecclesiale e ascoltarono diverse relazioni. Dal lavoro di gruppo emersero alcune tematiche comuni, e cioè la necessità che la Chiesa dedichi più risorse umane e concrete a questa pastorale e coordini meglio il ministero dei Cappellani degli Zingari con quello dei parroci locali. Risulta pure necessaria una maggiore preparazione della Liturgia, valorizzando la cultura zingara. L’avvenire poi di questa pastorale dipende, in gran misura, dal nascere di genuine vocazioni zingare, al sacerdozio e alla vita religiosa. 

L’Appello dei Congressisti, riferendosi alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali, chiede una pronta realizzazione di quanto previsto nella Convenzione stessa, sottolineando che ad ogni Rom deve essere riconosciuto il diritto alla nazionalità, all’alloggio, al riconoscimento del nomadismo come stile di vita volontario, alla libertà di circolazione all’interno e all’esterno del proprio Paese e all’accesso ai sistemi di protezione sociale e, in particolare, alla sanità. Tale appello fu fatto conoscere a tutte le Conferenze Episcopali, alle Ambasciate presso la S. Sede e agli Organismi Internazionali competenti. Mi piace infine qui ricordare che stiamo arrivando alla stesura definitiva di “Orientamenti di Pastorale dei Rom (Zingari)”. Sarà “una prima volta”.  

Anche in questo Settore la dimensione ecumenica è ben presente per la nostra partecipazione al CCIT (Comité International Catholique Tsigane).

Circensi e lunaparkisti

L’attività del Settore è stata improntata alla preparazione del prossimo Congresso Internazionale della Pastorale per i Circensi e i Fieranti, che si terrà nel dicembre di quest’anno a Roma. E così, nel dicembre 2003, a tale scopo, si riunirono i Direttori Nazionali di Belgio, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera e Stati Uniti per valutare la situazione attuale della pastorale per i Circensi e per i Fieranti nei singoli Paesi, e programmare, appunto, il VII° Congresso Internazionale del Settore. Dai dibattiti e dai rapporti è emerso che i Circensi e i Fieranti spesso non sono ben accolti nella società. Accettarli sarà, pertanto, la virtù cristiana più importante nelle nostre relazioni con loro. Si tratta di un elemento essenziale di questa pastorale, oggi. Per questo il tema del prossimo Congresso è molto opportuno, e cioè "Accogliere i circensi e i fieranti - Dalle diversità alla convivialità delle differenze".

Una dimensione ecumenica è caratteristica anche di questo Settore poiché gli operatori cattolici hanno già una lunga tradizione di collaborazione con altre Chiese e Comunità ecclesiali impegnate in questo campo pastorale. Il Pontificio Consiglio partecipa, in effetti, in qualità di osservatore, al Forum delle Organizzazioni Cristiane per la Pastorale dei Circensi e Lunaparchisti, che sarà rappresentato al summenzionato Congresso Internazionale.

Studenti Esteri

Il nuovo Incaricato del Settore, don Manuel Fernandez Lopez, ha d’inizio moltiplicato i contatti con gli Incaricati della pastorale universitaria degli studenti esteri in Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Olanda, Spagna, Russia, Stati Uniti e Svizzera, partecipando anche a vari incontri internazionali e nazionali. Nel mese di giugno del 2003, fu avviata un'inchiesta presso tutte le Conferenze Episcopali per conoscere meglio e per promuovere la realtà della pastorale degli Studenti esteri nei vari Paesi. L’inchiesta rientra nella preparazione del Secondo Congresso Internazionale per la Pastorale degli Studenti Esteri, che sarà organizzato da questo Pontificio Consiglio alla fine del 2005.

Apostolato della Strada

Questo Settore è stato riattivato un po’ più di due anni fa sicché, nel febbraio 2003, si realizzò il "I° Incontro Europeo dei Direttori Nazionali per la Pastorale della Strada", che portò, come risultato, alla stesura di una prima bozza di “Riflessioni e Orientamenti Pastorali” circa l’Apostolato della Strada. Essa fu inviata alle Conferenze Episcopali, per averne pareri e suggerimenti, e a studiosi ed esperti in materia, per arrivare ad una bozza definitiva, e quindi – se Dio vuole – alla pubblicazione.  

E' questo un Settore destinato a crescere negli impegni non solo a causa dell'aumento del traffico stradale nel mondo e delle opportunità che vi si collegano, ma anche perché nella maggioranza dei paesi tale apostolato è poco sviluppato. L’attenzione che questa pastorale specifica presta anche all’etica della guida dell’automobile e di altri mezzi di trasporto fa parte dell’impegno a tutti i livelli della società civile per ridurre il numero dei morti e dei feriti sulle strade, le cui statistiche sono drammatiche. Non vogliamo dimenticare che in questo Settore la nostra preoccupazione pastorale si rivolge al mondo di chi lavora sulla strada (trasportatori, distributori di benzina, e di alimenti, ecc.) e a quello della ferrovia, e pure a coloro che vivono della e sulla strada. Per questo, alla fine di Ottobre di quest'anno, realizzeremo, per cominciare, il I° incontro europeo di pastorale per i ragazzi di strada, con osservatori ed esperti provenienti da varie parti del mondo. Ci preoccupa anche la realtà delle donne di strada e del traffico di esseri umani che molte volte vi fa da sottofondo.

“People on the Move” and Internet

Un solo cenno qui, per completare, alla nostra Rivista, che è cresciuta di mole e, direi, in qualità, e che vi raccomando, e all’impegno nostro di essere all’altezza delle occasioni che Internet offre all’apostolato. Diteci cose ne pensate, se vi è possibile.

III. Pensando a questa “Plenaria”

Lo strumento principale del nostro Pontificio Consiglio per assicurare che “nelle Chiese locali sia offerta un'efficace ed appropriata assistenza spirituale” (PB 150 § 1) alle diverse categorie di persone in mobilità è il dialogo. Gli incontri che abbiamo fin qui menzionati sono in effetti caratterizzati proprio dal dialogo atto a stimolare lo sviluppo del pensiero e dei propositi sia del nostro Consiglio sia delle Chiese locali anche a livello di Consigli di varie Conferenze Episcopali, che si occupano direttamente delle diverse espressioni della mobilità. E' evidente di fatto che la sua pastorale va oltre la ordinaria azione di una parrocchia territoriale e comporta anche un dialogo tra le Chiese particolari d'arrivo e di partenza dei migranti ed itineranti e fra queste le tante persone che arrivano o partono per una varietà di motivi. Vi sono dunque interessati cattolici di altre culture, cristiani di diverse Chiese e comunità ecclesiali e anche aderenti ad altre religioni. Essi appartengono a varie categorie, cioè i migranti, rifugiati, richiedenti asilo, come pure i marittimi, nomadi, studenti stranieri, turisti, pellegrini, viaggiatori nei cieli e gli equipaggi di aerei.

Nei nostri numerosi incontri – e penso lo faremo anche qui – si è cercato di approfondire in modo particolare la riflessione e la pratica pastorale anche tenendo conto delle realtà contemporanee quali la globalizzazione, le caratteristiche dei nuovi movimenti delle genti e gli atteggiamenti al riguardo prodotti dai mass media popolari. In un certo senso possiamo dire che la pastorale dev'essere sempre e continuamente “reinventata” perché l'esperienza dello “straniero” porta con sé nuove sfaccettature della realtà, alle quali la Chiesa deve corrispondere, adempiendo il suo ministero di salvezza, cercando che nessuno si senta straniero nel Popolo di Dio. Realizzare una tale pastorale, proprio all’inizio del 21° secolo, richiede uno scambio sincero di idee, convinzioni ed esperienze, sempre nel rispetto profondo per quanti vi sono coinvolti, nel dialogo pastorale, insomma, radicato naturalmente nell’esperienza, nella fedeltà e nella tradizione della Chiesa Madre e Maestra, e allo stesso tempo proiettati verso il futuro. Lo scopo di tale dialogo, che si fa plurale, è finalizzato dunque tra l’altro, ad assicurare che:

● i “fedeli i quali, a motivo delle loro condizioni di vita [di mobilità], non possono godere dell’ordinario ministero dei parroci o sono privi di qualsiasi assistenza”(CD 18) si sentano accolti e compresi;  

● queste persone, o gruppi di persone, offrano il loro contributo alla comunità che li ospita e alla Chiesa locale; 

● le comunità più stabili capiscano i bisogni particolare degli “ospiti”, e così sviluppino un senso di solidarietà sia verso di loro sia verso altre persone in simili circostanze, genti nel mondo;

● tutti insieme, persone con domicilio fisso o di passaggio, contribuiscano a realizzare una cultura di convivenza, di comprensione e di pace; 

● tutti imparino a fare un’analisi più critica degli avvenimenti nel mondo, quelli che condizionano la mobilità, e contribuiscano così ad avviare una politica e a varare leggi atte a garantire un giusto regolamento della mobilità e la protezione delle persone che vi sono coinvolte.

Possiamo dire che i Messaggi e gli incontri pastorali internazionali sopra indicati – e così sicuramente avverrà in questi nostri tre giorni d’impegno a Roma – hanno favorito quel dialogo plurale, che poi i partecipanti hanno potuto proseguire nei loro paesi di origine.  

Per questo motivo, non è un caso che il tema della nostra XVI Sessione Plenaria sia: "Vivere insieme: Dialogo ecumenico, interreligioso e interculturale nel mondo dei migranti e degli itineranti".

Ovviamente il dialogo pastorale non riguarda perciò soltanto cose interne alla Chiesa, poiché esso è anche la via necessaria per assicurare che la Chiesa indirizzi, in giusta mediazione, circa il modo di affrontare le moderne sfide (anche quella della globalizzazione). Ciò per poter realizzare una convivenza civile in società che diventano sempre più multiculturale e plurireligiose, per contribuire così allo stabilirsi di una pace mondiale.

A voi affido infine la sintesi*, in lingua italiana, dei rapporti annuali, per il 2003, a noi giunti dalle Commissioni Episcopali Nazionali per l’Emigrazione. Vi risultano pure, accanto ai nostri, fin qui presentati, i cambiamenti, il pensiero e l’opera delle Chiese locali che hanno risposto al nostro appello di fornirci elementi di conoscenza e valutazione di come va la pastorale della mobilità umana nel mondo. A tutti coloro che vi hanno contribuito va la nostra gratitudine.

Facciamo sì – e per questo preghiamo – che l'esperienza di questi giorni, insieme, condividendo pensieri e riflessioni – cioè, dialogando – animi la missione affidata dal Papa al nostro Pontificio Consiglio e così pure la vita delle Chiese particolari dalle quali proveniamo, perché ci aiutino a camminare sulla strada di una convivenza sempre più rispettosa dei diritti umani, che propizi la pace nel mondo e la civiltà dell’amore.


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