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Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People People on the Move - N° 84, December 2000
CAMBIARE LA VITA PER SALVARE IL TEMPO E IL CREATO*
Mons. Carlo MAZZA, Premessa LÂÂAssemblea Nazionale del CTG affronta un tema di particolare interesse socio-culturale, fortemente congiunto alle valenza etiche, in un quadro di riferimento di carattere antropologico. LÂÂuomo nella sua molteplicità dimensionale sta al centro della riflessione e ne costituisce il fine ultimo. LÂÂorizzonte di ricerca si presenta assai vasto e impegnativo. La vastità si riferisce alla complessità e alla eterogeneità degli elementi in concorrenza e da tenere in logica considerazione. LÂÂimpegno si riferisce alla capacità di sintesi richiesta e alla passione morale da investire nella realtà sottoposta ad analisi e base di azione associativa. Il Profilo Culturale Per una tematica di così ampio respiro, il profilo culturale primeggia non solo nellÂÂimportanza in sé ma come metodo di indagine. Di fatto accade che, come sempre, è la cultura che genera e legittima i comportamenti dei singoli e dei gruppi sociali, tanto che si può affermare il principio: ÂÂDimmi che cultura tieni e ti dirò chi seiÂÂ. Brevemente analizzeremo la cultura odierna del ÂÂtempoÂÂ e del ÂÂcreatoÂÂ per trarne coerenti conseguenze, anche critiche, per lÂÂagire associativo. Il tempo Il vissuto del tempo si caratterizza in forza del rapporto che si istituisce, in forme dinamiche, tra la coscienza e la realtà. La percezione di sé si coniuga con la molteplicità del reale adeguandosi attraverso lÂÂinvenzione pratica di moduli vitali gratificanti o variamente alienanti. Il risultato consente di valorizzare positivamente le risorse della soggettività e le opportunità offerte delle culture correnti. Presento sinteticamente alcune precisazioni che aiutino a cogliere quanto meglio possibile lÂÂidentificazione attuale del tempo.
Appare evidente lÂÂaccelerazione dei segmenti temporali e la loro disparità di contenuto significante. Ciò rende ardua e a volte sofferta lÂÂintuizione unitaria del molteplice scorrere del tempo, tanto da non riconoscerne il ÂÂsensoÂÂ e subendone negativamente il bilancio.
La persistente rarefazione del pensiero non ne facilità la conformazione di una sintesi e di uno sguardo prospettico. Il presente sembra inospitale e il futuro si rivela come unÂÂincognità La difficoltà del ÂÂpensare forte e sicuroÂÂ impedisce di guardare il tempo presente con sufficiente padronanza e di traguardarlo in un futuro impossibile.
LÂÂofferta più diffusa di uso del tempo si configura nella prevalente opportunità commerciale e nella ossessiva proposta di divertimento e nella massima competitività
EÂÂ in atto un processo di massificazione e di omologazione che riproduce esattamente modelli generalisti a scapito della creatività, della contestualizzazione e della individuazione. Aperta è la grande questione della comunicazione sempre più mistificata e sofisticata. Lo scenario culturale delineato non sembra favorire lÂÂintegrazione consapevole ma incrementare la solitudine individuale dei vissuti personali del tempo, causando non pochi intoppi relazionali e impedimenti allÂÂincontro collaborativo e amicale. Le effettive potenzialità vanno esperite con iniziative mirate, programmate e verificate a partire dal tempo ÂÂsoggettivoÂÂ, dal tempo ÂÂfamiliareÂÂ fino al tempo ÂÂcomunitarioÂÂ. Il creato Per quanto concerne il ÂÂcreatoÂÂ la sovrastante e dominante cultura strumentalista e sostanzialmente materialista ha negato la più feconda cultura finalista che tiene conto delle plurali finalità del creato. Così che la ÂÂculturaÂÂ del creato appare monocorde e ideologica. Basti pensare ai vari movimenti ambientalisti e alle loro contradditorie campagne a difesa di animali e a favore dellÂÂaborto. In un ambito di visione cristiana, il creato non corrisponde esattamente al ÂÂcuscinoÂÂ dellÂÂuomo ma al suo ÂÂambiente vitaleÂÂ. Esso diventa parte integrante della piena realizzazione della umana personalità in un ordine di subalternità di servizio. Né idealizzazione né demonizzazione del creato, ma convincente rispetto in funzione dellÂÂuomo. Perciò il creato non si pone in alternativa ostile allÂÂuomo o in una condizione di sfruttamento irrazionale da parte di un uomo cinico, ma come elemento che promuove la efficiente e armonica ÂÂsignoriaÂÂ dellÂÂuomo, riflesso e continuazione dellÂÂopera del ÂÂDivino architettoÂÂ. Il Tempo Libero Nelle attuali condizioni socio-culturali la nozione di tempo libero è diventata ancor più ambigua di quanto già lo fosse nella significazione linguistica precedente e dunque nellÂÂuso corrente. Ci sarebbe dunque bisogno di una delucidazione per la quale mi limito ad alcune considerazioni.
Il tempo libero non trova adeguata legiferazione, privo comÂÂè di valutazione civile e di conseguente valorizzazione culturale. EÂÂ opportuno per lÂÂassociazionismo studiare progetti di ÂÂpoliticheÂÂ del tempo libero, di sostegno pubblico da parte del legislatore nazionale e regionale[1]. La scarsa propensione alla ÂÂprogettazione culturaleÂÂ del tempo libero non ne garantisce la crescita e non ne promuove la dignità nella considerazione comune. Esso rimane prigioniero di un pregiudizio che pare quasi insanabile, da costringerlo nella sua minorità rispetto al tempo di lavoro tradizionale. Il Profilo Etico Nel titolo dellÂÂAssemblea è detto: ÂÂCAMBIARE LA VITAÂÂ come una sorta di proclama incitatorio e di effetto, come un desiderio o un sogno che naviga nel profondo della coscienza collettiva dellÂÂassociazione e finalmente, con moto liberatorio, viene pubblicamente annunciato. Cambiare la vita è difficile e richiede grandi capacità spirituali. Quante volte ci siamo determinati a convertirci, cambiando la vita, e poi ci siamo malamente accorti delle immani difficoltà a vincere le resistenze interne ed esterne: per dire che sovrastano dei forti ostacoli al cambiamento di mentalità, di stile, cioè del pensare e dellÂÂagire. La responsabilità, che compete al cittadino e tanto più al cristiano, sollecita continuamente allÂÂimpegno che traduce nella vita i valori condivisi e le valenze etiche che presiedono lÂÂagire consapevole la cui fonte è lÂÂethos. LÂÂethos richiede, se è vanificato dallÂÂusura dei valori, di essere edificato in tempi lunghi, perchè senza etica non è abitabile la ÂÂcasaÂÂ, né la ÂÂcittà dellÂÂuomoÂÂ. Per vivere adeguatamente il tempo libero occorre una formazione ÂÂprofessionaleÂÂ molto impegnativa: un ÂÂsapereÂÂ forte che produce un ÂÂagireÂÂ motivato. La funzione critica e propulsiva del CTG In questa Assemblea è posto sapientemente a tema la ÂÂsalvezzaÂÂ del tempo e del creato. Il termine salvezza richiama universi soteriologici cristiani ma anche contesti di coscienza civili che, in questi nostri tempi, non sembra esserci donata in eccedenza. La circostanza che questa Assemblea sia stata convocata su un tema cosi controverso eppure così urgente rivela la validità della messa in dibattito della questione e della sua puntuale tempestività in riferimento a domande non solo di carattere antropologico-culturale ma di esigente richista pedagogica e spirituale. Il CTG possiede tutte le carte per giocare un ruolo qualificato in questa sfida del tutto moderna, quella di condensare ÂÂsensoÂÂ al tempo libero, di creare le condizioni per la sua abilitazione riconosciuta a servizio dellÂÂuomo, dellÂÂuomo integrale. Mi auguro che lÂÂAssemblea Nazionale riesca nella sfida che coraggiosamente si è data. |
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