"LE NUNZIATURE APOSTOLICHE DAL 1800 AL 1956" E "RAPPRESENTANZE E RAPPRESENTANTI PONTIFICI DALLA SECONDA METÀ DEL SECOLO XX" SALUTO DEL CARD. TARCISIO BERTONE "Istituto Sturzo", Roma
Desidero porgere il mio cordiale saluto a tutti i presenti e, in modo particolare, al moderatore e ai relatori di questo incontro, dedicato al tema della diplomazia della Santa Sede. Vedo con piacere che sono presenti alcuni Ecc.mi Ambasciatori, molti collaboratori della Segreteria di Stato ed esponenti della Curia Romana. A tutti rivolgo il mio più sincero ringraziamento ed esprimo la mia ammirazione per l'Autore del volume "Rappresentanze e Rappresentanti Pontifici dalla seconda metà del secolo XX", Mons. Antonio Filipazzi. La pubblicazione del nuovo Annuario Pontificio 2007 e della nuova Liste du Corps Diplomatique près le Saint-Siège, ci permette di constatare quanto sia vasta la rete dei rapporti diplomatici su scala mondiale: - 177 Paesi con i quali la Santa Sede intrattiene dei Rapporti diplomatici (inclusi i casi "speciali": Federazione Russa e O.L.P). - 33 Organizzazioni e Organismi Intergovernativi Internazionali ai quali partecipa la Santa Sede (incluso O.N.U.). - 10 Organizzazioni e Organismi Intergovernativi Regionali ai quali partecipa la Santa Sede (inclusa la Lega Araba). - Sono 101 i Nunzi Apostolici nelle varie Nunziature (inclusi gli Osservatori Permanenti presso l'O.N.U.-New York e l'O.N.U.-Ginevra). Alcuni Nunzi rappresentano la Santa Sede presso più Paesi o Organizzazioni Internazionali: vediamo ad esempio qui in prima fila Sua Ecc.za Mons. Thomas Gullickson che rappresenta la Santa Sede in 12 paesi sovrani. - 2 Nunzi Apostolici a disposizione della Segreteria di Stato e il Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica. - 5 Osservatori Permanenti non Nunzi (UNESCO: Parigi; F.A.O.: Roma; Consiglio d'Europa: Strasburgo; OSCE, AIEA, ecc.: Vienna; Organizzazione Mondiale del Turismo: Roma). Avevo già avuto occasione di conoscere l'azione formidabile dei Rappresentanti Pontifici durante le mie lezioni alle Pontificie Università Lateranense e Salesiana, in occasione dell'insegnamento di diritto pubblico ecclesiastico e storia dei rapporti Stato-Chiesa, ma ora, per l'incarico che ricopro, ho potuto incontrarne molti personalmente ed apprezzarne così, da vicino, la preziosa attività (ricordo, tra l'altro, la recente "tre giorni" con i Nunzi Apostolici dell'America Latina). Un pensiero riconoscente va alla Libreria Editrice Vaticana, che ha curato la pubblicazione dei due volumi che vengono ora presentati. Così pure ringrazio l'Istituto Luigi Sturzo per aver ospitato e organizzato con la L.E.V. questo momento culturale. Permettetemi di rilevare brevemente il valore simbolico che assume il fatto di ritrovarci in questa prestigiosa sede dell'Istituto Sturzo alla luce del tema di questa sera. Infatti, questa istituzione svolge da più di mezzo secolo una molteplice attività di ricerca e di formazione nel campo delle scienze storiche, sociologiche, politiche ed economiche. E ciò viene fatto con una particolare attenzione al contributo che la Chiesa e i cattolici offrono nei vari campi della vita sociale. Io ricordo in modo speciale l'insegnamento di Luigi Sturzo esattamente in tema di rapporti Chiesa e comunità politica. L'ho citato più volte io stesso nel mio volume che ho pubblicato presso l'Editrice della Pontificia Università Lateranense. Ebbene, mi pare che la diplomazia della Santa Sede sia una delle espressioni di questa presenza della Chiesa nella società dei diversi Paesi. Essa contribuisce con i suoi mezzi propri a quel dialogo e collaborazione con la comunità civile e le sue autorità, che deve servire al bene integrale della persona, che è, allo stesso tempo, cittadino e membro della comunità cristiana (cfr GS 76). La diplomazia pontificia opera in questo senso nei numerosi Paesi che ospitano una Rappresentanza Pontificia e nell'areopago delle Organizzazioni e degli incontri internazionali. Vale davvero la pena di ricordare che gli interessi che la Chiesa e la Santa Sede perseguono non sono dei vantaggi propri: esse cercano solo il vero bene dell'uomo e dell'umanità, perché sanno, come ricorda S. Ireneo, che "l'uomo vivente è la gloria di Dio". Ma, allo stesso tempo la Chiesa ricorda all'umanità che "la vita dell'uomo è la visione di Dio". (Adv. haer, IV, 20, 7). Lo fa, da un lato, svolgendo la sua missione di insegnamento, santificazione e guida dei battezzati, e, dall'altro, promuovendo ovunque quel diritto fondamentale, che è il diritto alla libertà religiosa, che consente ad ogni persona di cercare e incontrare liberamente Colui che è la fonte della vita. Il mio augurio è che questo incontro e i due volumi che oggi vengono presentati aiutino tutti ad avere una conoscenza sempre più approfondita, completa e serena dell'attività della Chiesa e del Papa che si realizza attraverso lo strumento della diplomazia "pastorale" della Santa Sede.
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