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CENA CON IL CORPO DIPLOMATICO

INDIRIZZO DI SALUTO DEL CARD. TARCISIO BERTONE,
SEGRETARIO DI STATO D
EL SANTO PADRE


Lunedì, 11 gennaio 2010

 

Eccellenze,
Signore e Signori,
Cari amici,

Questo nostro incontro conviviale prolunga e, in qualche modo, completa la gioia dell’appuntamento annuale dell’intero Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede con il Santo Padre.

Anche a nome dei miei Collaboratori, vorrei porgere a tutti voi un deferente e cordiale saluto; esso si indirizza, in particolare, all’Ecc.mo Decano e a coloro che, per la prima volta, sono intervenuti all’odierna Udienza Pontificia. Desidero, inoltre, unirmi a quei sentimenti di vivo apprezzamento per la Vostra attività, che Sua Santità ha espresso nel suo discorso di stamani. E’ un apprezzamento ben fondato, perché io, i Superiori e gli Officiali della Segreteria di Stato e della Curia Romana abbiamo quasi quotidianamente l’opportunità di constatare la Vostra operosità al servizio del dialogo fra la Sede Apostolica e i vostri Paesi e del bene comune dell’umana famiglia. E quanto debba essere forte e costante un tale impegno a favore della comunità dei popoli e degli Stati ce lo hanno ricordato le importanti riflessioni proposte questa mattina dal Santo Padre.

Si è trattato, anzitutto, di un’ampia visione dell’odierna situazione mondiale, dalla quale sono emersi l’interconnessione esistente fra la pace e l’impegno per la salvaguardia del creato, come è stato illustrato anche nel Messaggio della Giornata Mondiale della Pace di quest’anno. Il discorso ha evidenziato pure il legame presente tra la tutela del creato ed altre problematiche politiche, sociali e culturali che - pur interessando in particolare alcune Nazioni o aree geografiche - hanno tuttavia ripercussioni che superano i loro confini. Quella del Papa non è stata, però, un’asettica analisi delle situazioni esistenti, ma, come voi stessi potete testimoniare, di fronte ad esse Egli trepida, ammonisce e prega con il cuore di un padre, più vicino proprio a quei figli che più sono nel bisogno.

Qui emerge la particolare prospettiva con la quale il Santo Padre propone alla riflessione e all’azione di tutti il suo insegnamento sulla società degli uomini. Infatti, la parola della Chiesa e del suo Supremo Pastore invita ad andare oltre l’analisi dei fenomeni e delle cause seconde, per raggiungere le radici profonde di tanti gravi problematiche inerenti il destino dell’umanità e del creato. Esse si trovano nella libertà di ogni persona, nelle scelte che ognuno compie e che devono essere guidate da criteri morali oggettivi. Se il cambiamento, realizzato specialmente mediante l’impegno educativo, non interviene a tale livello, le soluzioni ai problemi della pace, della convivenza, della giustizia, dello sviluppo e della tutela dell’ambiente resteranno sempre inevitabilmente provvisorie e precarie.

Ecco l’orizzonte in cui si colloca il ruolo che la Chiesa e la Santa Sede, soprattutto attraverso la voce e la parola del Successore di Pietro, intendono svolgere nell’ambito delle relazioni internazionali. Si tratta di una missione di ordine morale, sia per i contenuti – non è mossa da interessi economici o egemonici – sia per i metodi, perché ricorre al dialogo e alla formazione delle coscienze.

Cari Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, uno dei ruoli principali che siete chiamati a svolgere è proprio quello di far comprendere  alle Autorità e ai cittadini dei Vostri Paesi tale peculiarità dell’azione del Papa e dei suoi Collaboratori. Il pericolo, infatti, è quello di dare, degli interventi pontifici, una lettura riduttiva, da cui poi derivano ingiustificate polemiche o accuse di ingerenza. Al contrario, proprio il carattere morale degli interventi del Magistero ecclesiale costituisce un importante fattore che contribuisce al bene di ogni comunità civile.

All’inizio di questo nuovo Anno, mentre vi rinnovo gli auguri per un 2010 che sia sereno e proficuo per Voi, per le Vostre famiglie e per i Vostri Collaboratori, auspico di cuore che possiate svolgere con rinnovato slancio la Vostra missione, per il bene dei Vostri Paesi ed a vantaggio della conoscenza e dell’efficacia dell’opera della Santa Sede e, in primo luogo, del Santo Padre.

A Lui, il Papa Benedetto XVI, vada ora il nostro comune e devoto pensiero e fervido augurio, affinché il Signore lo conservi a lungo alla guida della Chiesa, a favore dell’intera famiglia umana.

 

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