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XIX RIUNIONE DEL CONSIGLIO SPECIALE PER L'AFRICA
PRESIEDUTO DAL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

INDIRIZZO DI S.E.R. MONS. NIKOLA ETEROVIĆ
SEGRETARIO GENERALE DEL SINODO DEI VESCOVI

Yaoundé, 19 marzo 2009

 

Beatissimo Padre,

Voi siete il sale della terra... Voi siete la luce del mondo” (Mt 5, 13.14). Con queste parole, che il Signore Gesù Cristo indirizza ai suoi discepoli nel contesto del discorso delle beatitudini e che sono al contempo motto della Visita Apostolica di Vostra Santità in Africa e parte del tema della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, ho l’onore di rivolgerLe i più fervidi saluti, Santo Padre, a nome di tutti i Membri del Consiglio Speciale per l’Africa della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Ringrazio di cuore Vostra Santità per avere voluto presiedere la XIX riunione del medesimo Consiglio, alla conclusione di una giornata di così intensa attività. La circostanza, il luogo e la prospettiva rendono tale incontro del tutto particolare.

Come già ricordato, stiamo celebrando la solennità di San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria, padre putativo del Signore Gesù e protettore della Chiesa. Oggi è anche l’onomastico di Vostra Santità e, dunque, un’occasione felice per rinnovare i più cordiali voti augurali accompagnati dalla preghiera per la Sua amata persona e per la Sua missione ecclesiale di Pastore Universale della Chiesa. In tale missione, la Chiesa in Africa, che conosce un grande dinamismo e una vivacità promettente, occupa un posto del tutto particolare.

Il luogo della riunione sinodale ci ricorda il Servo di Dio Papa Giovanni Paolo II che in questa Nunziatura Apostolica ha firmato l’Esortazione Apostolica Postsinodale Ecclesia in Africa, 14 anni fa, esattamente il 14 settembre 1995. L’Ecclesia in Africa è un Documento importante per la Chiesa che pellegrina nel grande continente africano, un autorevole punto di riferimento anche della prossima Assemblea Speciale per l’Africa, come del resto risulta già dal tema dell’Assise sinodale che Vostra Santità ha scelto dopo avere consultato l’episcopato africano: La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. “Voi siete il sale della terra... Voi siete la luce del mondo” (Mt 5, 13.14).

La prospettiva della nostra riunione è sinodale. Infatti, il Consiglio Speciale per l’Africa della Segreteria Generale ha avuto un ruolo insostituibile nella preparazione della prossima Assemblea sinodale. Compio il dovere di ringraziare tutti i Membri del Consiglio per la loro grande dedizione e per il prezioso contributo offerto durante ormai 15 anni di attività. Infatti, il Consiglio Speciale per l’Africa è stato formato il 7 maggio 1994, al termine della Prima Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi che ha avuto luogo dal 10 aprile all’8 maggio 1994, alla quale ha partecipato anche Vostra Santità come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. La maggioranza dei membri del Consiglio (precisamente 9 su 12) sono tuttora attivi e sono qui presenti. Durante il tempo trascorso il Signore ha chiamato a sè l’Em.mo Card. Hyacinthe Thiandoum, Arcivescovo di Dakar, Senegal, che è stato sostituito nel 2003 da Sua Eccellenza Mons. Anselme Titianma Sanon, Arcivescovo di Bobo-Dioulasso, Burkina Faso. Per raggiunti i limiti di età, Sua Eminenza il Card. Armand Gaétan Razafindratandra, Arcivescovo di Antananarivo, Madagascar, è stato sostituito nel 2006 dal suo successore nella sede metropolitana di Antananarivo, Sua Eccellenza Mons. Odon Marie Arsène Razanakolona. Per motivi di salute, nel 2007 Vostra Santità ha accettato la rinuncia presentata da Sua Eccellenza Mons. Paul Verdzekov, Arcivescovo di Bamenda, Camerun, nominando al suo posto il suo successore alla medesima sede arcivescovile, Sua Eccellenza Mons. Cornelius Fontem Esua.

I Membri del Consiglio Speciale per l’Africa, rappresentanti di tutte le regioni dell’Africa, hanno svolto in modo esemplare il loro servizio ecclesiale, assicurando una comunicazione qualificata ed aggiornata con il Santo Padre, per mezzo della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. In primo luogo, hanno partecipato alla redazione dell’Esortazione Apostolica Postsinodale Ecclesia in Africa. In seguito, hanno cercato di promuovere la sua applicazione, tenendo presenti le mutevoli condizioni ecclesiali e sociali del continente africano. Dato che il loro lavoro è stato assai utile ed apprezzato, il Servo di Dio Giovanni Paolo II ha affidato al medesimo Consiglio l’onere della preparazione della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. Pertanto, il Consiglio Speciale è stato assai impegnato nella redazione dei Lineamenta, pubblicati il 27 giugno 2006 e, poi, dell’Instrumentum laboris che Vostra Santità questa mattina ha consegnato ai Presidenti delle Conferenze Episcopali dell’Africa.

In tale Documento di lavoro della prossima Assise sinodale sono citati, tra l’altro, due illustri Padri della Chiesa, due africani, che hanno dato un grande contributo alla riflessione teologica della Chiesa universale, rafforzato dalla testimonianza di santità della loro vita. Si tratta di Sant’Agostino e di San Cipriano. In quest’occasione vorrei riferirmi, insieme con l’Instrumentum laboris, all’opera di San Cipriano De Catholicae Ecclesiae unitate, opera che significativamente comincia con l’esortazione del Signore Gesù: “Voi siete il sale della terra” (Mt 5, 13). Si tratta del primo trattato sull’unità della Chiesa, compilato a seguito degli scismi verificatisi a Roma, durante il pontificato di Papa Cornelio (251-253), causati da Novaziano, e a Cartagine, da Novato, che si era sollevato contro il Vescovo San Cipriano (circa 200-258). L’unitas della Chiesa, secondo San Cipriano, presuppone il primato di Pietro, pietra su cui è edificata la Chiesa (cfr. Mt 16, 18-19). Il Signore “sopra uno solo edifica la Chiesa... Certamente anche gli altri apostoli erano ciò che era Pietro, forniti di un’uguale partecipazione, sia all’onore sia al potere, ma l’origine parte dall’unità, perché la Chiesa di Cristo si mostri come una sola” (N. 4). L’unità della Chiesa, poi, porta alla collegialità episcopale. Infatti, “uno solo è l’episcopato, che ciascuno possiede tutto intero, partecipandone di una piccola parte. Una sola è la Chiesa, che si estende ampiamente fra le genti, con incredibile fecondità” (N. 5).

Nell’Instrumentum laboris è citata l’opera di San Cipriano anche per sottolineare l’attitudine di profonda unità che ha sempre caratterizzato i vincoli tra le Chiese particolari in Africa e la Chiesa di Roma. Siamo lieti di constatare che attualmente l’unità tra la Chiesa di Roma e le Chiese particolari nel continente africano è quanto mai viva. Ringraziamo la Divina Provvidenza di poterlo sperimentare in questi giorni benedetti della Visita Apostolica in Africa del 264° successore di San Pietro Apostolo. Essa è, per noi, un anticipo della grande gioia ecclesiale che avremo nel corso della ormai prossima celebrazione a Roma della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. Il rafforzamento di tale legame aiuterà a emarginare le insidie di numerose sette che anche in Africa attentano all’unità della Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica.

Affidandoci all’intercessione delle sante e dei santi africani e, in particolare, della Beata Vergine Maria, Nostra Signora d’Africa, preghiamo il Signore che tramite la presente Visita Apostolica del Santo Padre Benedetto XVI e la prossima Assise sinodale tutti i cristiani del grande continente africano diventino sempre di più sale della terra e luce del mondo. Grazie.

 

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