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PENITENZIERIA APOSTOLICA

IL PECCATO E LA CONVERSIONE
NELL'OPERA DI P. IVAN FUČEK, SI

Moralno-duhovni život: Grijeh – Obraćenje

 

DISCORSO DEL CARD. JAMES FRANCIS STAFFORD
PENITENZIERE MAGGIORE

      

Tra i cinque volumi di P. Ivan Fuček, SI, finora pubblicati dalla prestigiosa casa editrice Verbum, Split (Croazia) ed oggi celebrati, come Penitenziere Maggiore del Tribunale sul Foro interno – Penitenzieria Apostolica – della Chiesa Cattolica presso la Santa Sede in Vaticano, scelgo il volume terzo, quello che tratta del peccato e della conversione. Questo tema è più appropriato al mio Tribunale e conseguentemente al mio principale compito attualmente, affidatomi dal Santo Padre. In questo senso mi sta a cuore la mia responsabilità per tutta la Chiesa universale.

E' vero, questo volume sul Peccato e la Conversione è scritto nella lingua madre dell'Autore, cioè in croato, la quale purtroppo personalmente non domino, ma in base alle informazioni ricevute sul contenuto ed il mio interesse da Penitenziere Maggiore, penso di poter contribuire a questo momento gioioso e solenne con questo mio intervento.

OGGETTO DEL VOLUME

Il tema del Peccato e della Conversione costituisce la terza parte della sua Teologia fondamentale morale-spirituale, strettamente collegata alla prassi della vita e della condotta di ogni giorno, come l'Autore la insegnava a Zagabria nell'Istituto Filosofico-teologico della Compagnia di Gesù e nella Facoltà Teologica diocesana, per venti anni, e a Roma nella Pontificia Università Gregoriana per altrettanti anni in tre lingue di base: latino, croato, italiano.

E' un tema rischioso e difficile nel contesto di crisi e di conflittualità dei valori religiosi e morali-spirituali, in una società pluralista e piena di incertezze; in una società pluralista – in cui ogni cultura si offre come metro metaetico della condotta. Indagare, da una parte, sul valore /disvalore/ del peccato (colpa, colpabilità), insieme al sempre più difficile cammino alla conversione autentica e costante, e sul suo posto nella sistematizzazione della teologia morale-spirituale rinnovata, e dall'altra, sulla possibilità e necessità di un nuovo linguaggio convincente. Linguaggio teologico-morale-sprituale-pastorale pratico, semplice e comunque ad captum per tutti coloro che mostrano un interesse personale o comune.            

SCOPO DEL VOLUME

Oggi, la vita del cattolico credente richiede una nuova, urgente e chiara formulazione delle verità perenni in questo settore, caratterizzato da tante difficoltà e da un'etica laicista senza peccato, senza valori, senza necessità di conversione. E' perciò opportuno, anzi urgente, valutare nuovamente la «realtà» («nullità») del peccato e della conversione, sebbene l'Autore rischia di essere massimamente impopolare, anzi frainteso.

Però il momento presente, pervaso di una forte laicizzazione, impone senza indugio ad un teologo ed apostolo contemporaneo attuale, questo dovere come postulato nuovo ed indispensabile. Lo richiedono svariate necessità della vita e condotta di ogni giorno di tutti i nostri fedeli piccoli e grandi, giovani ed adulti, poveri di cultura e colti, perfino gli scienziati che aspettano dalla Chiesa, e da quelli che da essa sono autorizzati per il »munus docendi», la parola chiara, esatta, priva di complicazioni e sofismi.

Il Vaticano II infatti ha suscitato studi e ricerche intesi a collocare la riflessione sul peccato e sulla conversione nel contesto più ampio dell'intera teologia cattolica e della prassi morale-spirituale-pastorale, a reinterpretare validamente la stessa realtà del peccato-conversione. Perciò riflessione su questo tema è una delle più importanti nell'ambito teologico oggi, perché parla del «problema cruciale» per l'uomo e cristiano, precisamente giovane laico, in termini chiari ed adeguati all'attuale ambiente pluriculturale.

 FONTI USATE NEL VOLUME

La fonte primaria di questo volume, come anche degli altri volumi in questa collana Sapientia cordis, è la Persona del Verbo Incarnato, Gesù Cristo Salvatore unico ed universale. Partendo da questa Fonte divino-umana personale e personalizzata, in Essa si attua e rispecchia tutta la rivelazione biblica del Vecchio e del Nuovo Testamento.

L'approccio biblico così focalizzato nella Persona del Salvatore, le successive riflessioni sono guidate da un’intuizione dell'Autore: peccato e conversione e realtà teologiche ad esse connesse sono accessibili all'uomo e cristiano contemporaneo, a partire dall'esperienza dell'amore. Cogliendo nella rivelazione biblica, essa è la risposta più soddisfacente alle attese di oggi e più consona al tentativo di riformulazione e di ristrutturazione della dottrina tradizionale

Appare così che nell'Antico Testamento il peccato, a partire da quello originale, è sostanzialmente «rifiutato» dell'amore di Dio-Amore, «ribellione» contro Dio-Amore, «distacco» e «alienazione» da Dio-Amore, «opposizione» alla volontà di Dio-Amore. In tale prospettiva dell'amore, l'analisi dell'Antico Testamento predilige la categoria dell'Alleanza sotto la coppia simbolica Sposo-sposa (Jahve-Sposo e Israele sposa) e spesso con il linguaggio dell'amor tradito, quale appare in Osea, Isaia, Geremia, Ezechiele. Dio è lo Sposo tradito che avanti sempre ama tanto la sua sposa da concederle il perdono.

Questa drammatica natura dello sposo-peccatore di sempre nuova rottura del rapporto con Dio-Amore, ci mette nel Nuovo Testamento in tutta la sua mostruosità di fronte al teodramma di Gesù Cristo nel Mistero pasquale (passione, morte, resurrezione, ascensione). Essa lo pone costantemente in un piano di confronto con la gratuità del perdono elargito dal Padre misericordioso per la morte liberatrice del suo Figlio prediletto Gesù Cristo. Qui viene un particolare simbolo nell'interpretazione trinitaria della parabola del figliol prodigo (Lc 15), insieme sulla verità di fede che Cristo muore per i peccatori.

Poi in prospettiva della tradizione Apostolica e cattolica dei Santi Padri della Chiesa latini e greci, del Magistero autentico della Chiesa con i suoi Concili e moltissimi Documenti  dei Pontefici e dei grandi teologi, ci si offre la dottrina cattolica provata, sana, sicura, e ricca di esperienza vissuta.

Pertanto, il lume della ragione – a mo' di Agostino, Tommaso, Alfonso de Liguori, Cardinale John Henri Newman; il lume della rivelazione  - a mo' dei grandi esegeti contemporanei: Léon Dufour, Cardinale Albert Vanhoye, professore De la Potterie; con la fede illuminata e predicata dai teologi – a mo' di Hans Urs von Balthasar, Cardinale Joseph Ratzinger, ora il Papa attuale  Benedetto XVI, il preferito teologo Romano Guardini e altri; precisamente in diversissimi insegnamenti magistrali il compianto Servo di Dio, Papa Giovanni Paolo II, citato soltanto in questo terzo volume per ben più di 50 volte.

Una tale riflessione prettamente biblica e teologica consente all'Autore di affrontare con chiara visione di base e con sufficiente capacità di discernimento la problematica teologico-morale-spirituale-pastorale del peccato e della conversione in positivo, sereno e franco dialogo con quanto si va dibattendo oggi sulla natura, sulla gravità e sulla socialità del peccato e dei peccati (come per esempio sulle «strutture di peccato») e sui punti scottanti della teologia della Conversione e della Penitenza sacramentale.

METODO APPLICATO NEL VOLUME

Questo lavoro si caratterizza come approccio fenomenologico-metodologico. L'Autore, infatti, parte dall'esperienza del peccato, vissuta dal cristiano contemporaneo in maniera imperfetta o in pienezza e, passando attraverso un'accurata analisi teologica del senso del peccato e della sua perdita, arriva a tracciare le linee di una nuova impostazione – poc'anzi menzionata. Essa viene suggerita paradossalmente da una seria e serena valutazione delle critiche mosse alla dottrina tradizionale dall'odierna cultura laicista - «cultura della morte», secondo l'espressione dei Pontefici: Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

Sulla morte di Cristo per i peccatori, l'Autore presenta le due interpretazioni classiche: quella di Anselmo di Aosta o di Canterbury centrata sulla categoria satisfactio, e l'altra che poggia sul sacrificio. Una prima interpretazione moderna fa perno sul «giudizio di Dio»; una seconda quella del «teodramma» di Urs von Balthasar, sostanzialmente condivisa da altri teologi, fa leva sull'amore del Padre che dà il Figlio suo a noi e per noi peccatori; l'amore ferito del Padre non sa reagire altrimenti che donando se stesso nel sacrificio del Figlio suo.

Il nostro Autore pensa che le varie interpretazioni, in forza del loro fondamento biblico, esprimono aspetti oggettivi della morte di Cristo per noi; egli sviluppa l'interpretazione del «teodramma» perché lo trova accessibile e toccante per l'uomo di oggi. In questo fondamento si applica il suo metodo ermeneutico, anche spiegando i diversi tipi della conversione (da quella intellettuale e religiosa fino a quella del cuore e dell’affettività, generalmente molto legata all’abitudine e alla debolezza della carne e della psiche, come lo confessano Paul Claodel e Giovanni Papini); la conversione dunque collegata con il Sacramento della Penitenza. In otto capitoli, centrati esclusivamente sulla Formula dell'Assoluzione sacramentale rinnovata, ha spiegato tutto l'occorrente della Conversione e della Confessione o Penitenza sacramentale.

Qui è altresì un'originalità dell'Autore, che per 200 pagine ci guida passo dopo passo alla piena riconciliazione con Dio Padre -Amore misericordioso:

Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sè il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace. E IO TI ASSOLVO DAI TUOI PECCATI NEL NOME DEL PADRE E DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO. Amen

Come ognuno di questi 5 volumi, sebbene divisi in due parti: una parte dottrinale teorica – usando altresì il metodo scientifico ben argomentato, ed una seconda parte pratica, esperimentale, vivace, fondata sulla prassi quotidianamente vissuta e confrontata con forti desideri di saper «agire in modo retto»: formano comunque logicamente una totalità armonica ed unicità organica.

Quanto alle risposte alle domande concrete, esse sono chiare e sicure secondo la verità e opportunità psicologica. Esse indicano «la risposta» della  Persona stessa, viva e intrisa dell'amore perfetto divino-umano per noi e per la nostra felicità, cioè Gesù Cristo, il Figlio di Dio, nostro unico Salvatore, che per l'uomo (anche quello che non lo conosce) e per cristiano rappresenta il modello principale da seguire, sopra tutti i precetti  religioso-morali e spirituali.

CONTRIBUTO GLOBALE

La densità di pensiero, la chiarezza espositiva, un’ampia ed aggiornata bibliografia rendono il volume un utile strumento di lavoro per gli studenti di teologia, per tutti coloro che possono seguire la stampa quotidiana, ma anche offre un valido contributo alla formazione di una retta coscienza tanto necessaria nell'attuale situazione socio-culturale-religiosa per dare una risposta sincera e valida di vero amore al Dio dell'amore.

Non si deve dimenticare anche la necessità di accedere alla confessione per i fanciulli. La confessione dei fanciulli, oltre che teologica (CIC, can. 97, § 2; can. 913, § 1; 914), sembra una tematica anche pastorale: la Chiesa vuole che i fanciulli di 7 anni accedano alla Penitenza sacramentale, perché siano iniziati all'integro cammino cristiano. Con ciò non vuol dire che tutti i fanciulli avessero già raggiunto una maturità sufficiente per commettere un peccato mortale.

Merito principale della riflessione dell'Autore in questo volume è la reinterpretazione teologica del concetto di peccato nel quadro più ampio di una visione teologica globale, attenta soprattutto alla soteriologia. Vi sono individuate alcune categorie teologiche sull'amore di Dio in Cristo, le quali possono aiutare l'uomo ed il cristiano di oggi a cogliere qualcosa della pregnanza teologale del peccato e della gravità della sua responsabilità, come  pure la bellezza, la gioia soprannaturale e la felicità della vera, autentica e stabile conversione sigillata dalla Riconciliazione sacramentale.

Costante il riferimento al Magistero, sia per i singoli insegnamenti, sia soprattutto per la determinazione dell’ermeneutica, emerge la vocazione della Chiesa: «Ricercare modi più adatti a comunicare la dottrina cristiana agli uomini della nostra epoca, perché altro è il deposito o le verità della fede, altro è il modo con cui vengono annunziate, rimanendo pur sempre dello stesso significato e dello stesso  senso profondo» (Gaudium et spes, n. 62).

Infine l'Autore non trascura nemmeno la Madonna – la Madre di Dio, della Chiesa e di ciascuno di noi, prima discepola del Signore, «piene di grazia», ovvero delle virtù umane e cristiane e non solo modello da imitare ma anche »Stella Maris» (Split, città sul mare adriatico e la Croazia, nella sua grande parte, terra sul mare!) che ci aiuta e ci guida verso il Signore  - fine ultimo di tutti gli uomini. 

Split, 07 Aprile 2006

JAMES FRANCIS Card. STAFFORD
Penitenziere Maggiore

 

 

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