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LETTERA DI PAPA FRANCESCO
AL CARDINALE VICARIO DI ROMA, AGOSTINO VALLINI,
IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO DI SACERDOZIO
E DEL 25° ANNIVERSARIO DI EPISCOPATO*

 

Al venerabile Fratello il Cardinale di Santa Romana Chiesa
Agostino Vallini Nostro Vicario in Roma

Venerabile Fratello,

tra i privilegi e i doni di cui il Signore, nella sua grandissima benevolenza, ti ha ricolmato, in questo anno si aggiunge un duplice motivo di gioia, dal momento che il prossimo 13 Maggio tu potrai commemorare solennemente il venticinquesimo anniversario del tuo episcopato, e il 19 Luglio il cinquantesimo del tuo presbiterato. Pertanto, il tuo lungo e fedele ministero è per me e per la nostra Chiesa motivo evidente di viva congratulazione per l’intero tuo percorso apostolico, finalizzato proficuamente al bene della Chiesa e svolto in maniera eccellente in così lungo tempo.

Forse non puoi distogliere il tuo pensiero da quei tempi calamitosi allorché, durante l’infanzia, il tuo papà fu sottratto alla famiglia e deportato in Germania; e alla fine della seconda guerra mondiale, la tua mamma lasciò questa vita. Eppure, quando la situazione sembrava peggiorare, il Signore ti diede maggiori motivi di gioia e ti chiamò al suo servizio più da vicino: «Tu, seguimi!». Infatti, entrasti nel Seminario di Napoli, dove hai compiuto un adeguato percorso formativo, integrato presso la Facoltà Teologica Napoletana. In questa Città di Roma poi hai conseguito una più ricca competenza nelle discipline giuridiche, che successivamente hai trasmesso con sollecitudine nell’insegnamento, senza mai trascurare di svolgere attività pastorali a beneficio dei fedeli e di trasmettere loro il Vangelo.

Il beato Giovanni Paolo II, mio predecessore, ti volle Vescovo Ausiliare di Napoli, assegnandoti il titolo della Chiesa di Tortiboli. In seguito, per cinque anni, la Chiesa Suburbicaria di Albano ha goduto del tuo ministero di Pastore e delle tue fatiche apostoliche. Quindi il medesimo Sommo Pontefice ti destinò Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica eBenedetto XVI, con provvida decisione, ti ascrisse nel Collegio Cardinalizio e, con fondata ragione, ti scelse come Vicario Generale per la Diocesi di Roma.

Se dunque i miei Predecessori, che ti hanno sempre considerato fedele ministro della Chiesa e ti hanno annoverato membro di molti Dicasteri della Curia Romana, sono testimoni del tuo valore e della tua operosità, Io stesso con questa Lettera voglio attestare pubblicamente i tuoi meriti, così come ho fatto, quando ti ho confermato mio Vicario Generale per la Diocesi di Roma e distretto.

Inoltre, è mio particolare desiderio ringraziarti per il fatto che mi sei stato amabilmente vicino quando ho iniziato il ministero Petrino. Il tuo affetto fraterno e la tua cordialità d’animo sono stati molto importanti per Me e Mi sono stati di grande aiuto e sostegno.

Pur avendo in mente altre considerazioni di grande valore su di te, credo che non ci sia bisogno di molte parole, né di enumerare singolarmente i servizi che hai reso, per manifestarti la mia stima e la mia gratitudine, che desidero confermare specialmente in occasione di questa tua ricorrenza giubilare del sacerdozio e dell’episcopato. Di cuore pertanto, a te personalmente, Venerabile Fratello, imparto la mia Apostolica Benedizione, che estendo ai Vescovi Ausiliari e alla nostra diletta Comunità ecclesiale, mentre al contempo ti chiedo di pregare per me, perché Io possa adempiere con efficacia il ministero petrino.

Dal Vaticano, 13 Aprile 2014, secondo di Pontificato.

 

FRANCESCO

 


*L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLIV, n.108, Mer. 14/05/2014

 



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