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VIDEOMESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI PARTECIPANTI ALLA XXIII GIORNATA DELLA PASTORALE SOCIALE

[Buenos Aires, 3-5 dicembre 2020]

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Desidero rendermi presente oggi in questa XXIII Giornata della Pastorale Sociale. Quante ne abbiamo fatte! Quante! Ricordo alcune a cui ho partecipato, e ad altre no.

«Verso una cultura dell’incontro, un paese per tutti». E il sottotitolo è: «Fraternità e amicizia sociale».

Il tema dell’amicizia sociale è un tema che mi preoccupa, perché per il peccato, per le tendenze, andiamo sempre verso l’inimicizia, la guerra. E ci dimentichiamo che la nostra vocazione è quella dell’armonia, della fraternità, è essere fratelli. L’amicizia sociale.

Guardiamo come va il mondo. Guerre dappertutto, stiamo vivendo la Terza guerra mondiale a pezzi. E questo non è amicizia sociale. Guardiamo molti Paesi dove non si sa dialogare, si grida. Prima che l’altra persona finisca di dire il suo pensiero, già le stiamo rispondendo, senza aver ascoltato.

Non ci può essere amicizia sociale senza ascoltare, senza ascoltare l’altro. E per ascoltare l’altro ci deve essere nel mio cuore la convinzione che l’altro ha qualcosa di buono da dirmi.

Amicizia sociale. Probabilmente ci sono due nemici grandi dell’amicizia sociale.

Il primo sono le ideologie che comandano tutto. Tendono a comandare, e le ideologie riescono a disarmare la concretezza della natura umana.

Il secondo nemico sono le passioni. La passione tante volte cerca di eliminare l’altro. E non lasciare che l’altro occupi il suo posto.

Ideologie e passioni in tutto il mondo vanno contro l’amicizia sociale. È vero che ci sono nuclei di amicizia sociale buoni nel mondo, ma è anche vero che c’è tanta, tanta, inimicizia sociale.

Ho menzionato le guerre, ma guardiamo certe periferie. Guardiamo i bambini senza scuola, la gente che ha fame, la gente che non ha assistenza sanitaria, l’immensa quantità di gente che non ha acqua corrente, la gente che non ha accesso al minimo per vivere dignitosamente.

Questi sono i segni che oggigiorno nel mondo non esiste l’amicizia sociale.

E ci fa bene interrogarci su ciò che ci circonda, i luoghi vicini a dove viviamo, a dove lavoriamo. C’è amicizia sociale?

Se c’è amicizia sociale non devono esserci né guerre né necessità di alcun tipo, e neppure educazione che non funzioni bene. Deve essere tutto pieno. Dagli effetti ci rendiamo conto se c’è amicizia sociale. Ma non dimentichiamoci dei due grandi nemici: le ideologie che vogliono impadronirsi dell’esperienza vissuta di un popolo, e le passioni, che sempre sono come un rullo compressore, che vanno avanti e distruggono invece di dialogare.

Cari fratelli e sorelle che state lavorando a questa XXIII Giornata della pastorale sociale, vi auguro il meglio. Metteteci il meglio di voi stessi ma che sia concreto. Non riflettete in astratto, riflettete con i piedi per terra, con dati concreti.

Che Dio vi benedica. E se avete un attimo, pregate per me perché ne ho bisogno. Arrivederci.


da L'Osservatore Romano, Anno CLX, num. 281, 4/12/2020



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