DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
ALLA DELEGAZIONE DI ATLETI "SPECIAL OLYMPICS ITALIA"
Sala Clementina
Venerdì, 19 giugno 2015
Cari amici,
benvenuti, e grazie di aver voluto questo incontro prima dei Giochi Mondiali di Los Angeles, ai quali parteciperete a fine luglio. Vi auguro che sia una bella avventura!
Il mondo dello sport è solito guardare alla Chiesa con fiducia e attenzione, perché sa che insieme è possibile lavorare per restituire alla pratica sportiva il suo vero senso: un senso educativo, ludico, ricreativo; e anche la sua dignità culturale e sociale. Lo sapete bene voi, che avete scelto lo sport quale esperienza di promozione e di crescita, in presenza di una condizione di fragilità e di limitazione. Infatti, il progetto di Special Olympics coinvolge – per Statuto – persone con abilità differenti per un miglioramento della loro qualità della vita.
È bello e significativo che ragazzi e adulti trovino nell’allenamento sportivo e nella partecipazione a competizioni anche internazionali uno stimolo per vivere in pienezza la loro vita. È una sfida, certamente. E voi l’avete accettata e siete “scesi in campo”! Vi incoraggio a proseguire in questo impegno di aiutarvi gli uni gli altri a scoprire le vostre potenzialità e ad amare la vita, ad apprezzarla con tutti i suoi limiti e soprattutto nei suoi lati belli. Non dimenticare mai la bellezza: la bellezza della vita, la bellezza dello sport, quella bellezza che Dio ci ha dato. Lo sport è una strada molto adatta per questa scoperta, per aprirsi, per uscire dalle proprie chiusure e mettersi in gioco. Così si impara a partecipare, a superarsi, a fare fatica insieme. E tutto questo aiuta a diventare membri attivi della società e anche della Chiesa; e aiuta la società stessa e la Chiesa a superare ogni forma di discriminazione e di esclusione.
Per favore, rimanete fedeli a questo ideale di sport! Non lasciatevi “contagiare” dalla falsa cultura sportiva, quella del successo economico, della vittoria ad ogni costo, dell’individualismo. E’ necessario ritrovare lo sport “amateur”, quello della gratuità, lo sport per lo sport. Bisogna invece custodire e difendere lo sport come esperienza di valori umani, di competizione sì, ma nella lealtà, nella solidarietà. Dignità per ogni persona: sempre! Nessuno si senta escluso dalla pratica dello sport. E per il raggiungimento di questo obiettivo ci vuole l’azione generosa e concorde delle varie realtà istituzionali e sociali.
Vi auguro di vivere i prossimi Campionati del Mondo in maniera gioiosa, appassionata, serena. Divertitevi e fate belle amicizie con fratelli e sorelle di tutto il mondo! Su ciascuno di voi, sui vostri familiari e su quanti vi accompagnano in questa avventura sportiva invoco la benedizione del Signore. E voi, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie.
[Benedizione]
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