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PAROLE DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI PARTECIPANTI AL CONGRESSO MONDIALE
DELLA FONDAZIONE PONTIFICIA SCHOLAS OCCURRENTES

Aula Nuova del Sinodo
Domenica, 29 maggio 2016

[Multimedia]


 

(Papa Francesco)

Grazie di essere qui. Sono contento di salutarvi e spero che tutto questo non sia stato molto noioso; che ci sia stato un clima di comunicazione, un clima di incontro, un clima di “ponte” che ci unisce e che è una sfida per questo mondo, un mondo che corre sempre il rischio di “atomizzarsi”, e di separarsi. E quando i popoli si separano, le famiglie si separano, gli amici si separano, nella separazione si può seminare soltanto l’inimicizia, e persino l’odio. Invece, quando ci si unisce c’è l’amicizia sociale, l’amicizia fraterna; e c’è una cultura dell’incontro, che ci difende da qualunque tipo di cultura dello scarto. Grazie per questo e per ciò che state facendo in tal senso.

Intervento della coordinatrice, Maria Paz Jurado.

Testimonianze

Video

Testimonianze

Lancio della Campagna contro il bullismo Hashtag#todossomosunicos

(Papa Francesco)

La prima. Non ho pensato di lasciare a motivo della responsabilità… Vi faccio una confidenza: non pensavo che avrebbero eletto me. E’ stata una sorpresa per me… Ma da quel momento Dio mi ha dato una pace che dura ancora oggi. E questo mi porta avanti. Questa è la grazia che ho ricevuto. D’altra parte, per natura io sono incosciente, e cosi vado avanti.

Vedi, costruire un mondo migliore credo che possa riassumersi nelle cose delle quali abbiamo parlato qui, insieme. Non è così? Cioè che ogni persona venga riconosciuta nella sua identità. Ma l’identità non c’è se non c’è appartenenza. Cercate di dare appartenenza. Uno di voi mi chiedeva: se un ragazzo o una ragazza non ha un’appartenenza, come è possibile aiutarlo? Almeno offrile una appartenenza virtuale, che però si senta… Così avrà un’identità. Una persona senza identità non ha futuro. Quindi urge, è urgente offrire appartenenza di qualunque tipo, ma che sentano di appartenere a un gruppo, a una famiglia, a una organizzazione, a qualcosa, e questo può dare loro un’identità. Identità, appartenenza.

Un’altra cosa: il linguaggio dei gesti. Sforzarci di avere un linguaggio dei gesti. A volte ci piace parlare, parlare… A volte il linguaggio dei gesti è diverso. Non basta parlare. Rischiamo di “vendere fumo”, e questo non funziona. Linguaggio dei gesti, che a volte è una carezza, un sorriso... Mi è piaciuto quello che hai detto tu: “Questo sorriso non me lo toglie nessuno!”. Un sorriso che dà speranza, guardare negli occhi, gesti di approvazione, di pazienza, di tolleranza, gesti.

Fermare le aggressioni, il bullismo – il bullying – è una aggressione che nasconde una profonda crudeltà, e il mondo è crudele, il mondo è crudele. E le guerre sono monumenti di crudeltà.

Una suora di un Paese africano, che vive guerre intestine, mi ha mandato delle fotografie, le ho qui… Dove arriva la crudeltà della guerra. Un bambino sgozzato. Un bambino! Possiamo capire il bullying. Se succede questo [cioè le crudeltà della guerra], come non potrà succedere il bullismo? E’ la stessa crudeltà contro un bambino, un bambino che poi lo fa ad un altro…. Se tu semini crudeltà. Un bambino massacrato nella sua testa. E questo è successo il mese passato.

Quindi, per costruire un mondo nuovo, un mondo migliore, abbiamo bisogno di sradicare tutti i tipi di crudeltà. E la guerra è una crudeltà. Ma questo tipo di guerra è ancora più crudele, perché se la prende con gli innocenti.

E poi, ascoltare l’altro. La capacità di ascoltare, non discutere subito, domandare, e questo è il dialogo, e il dialogo è un ponte. Il dialogo è un ponte. Non aver paura di dialogare. Qui non si tratta del San Lorenzo-Lanùs, che si gioca oggi e vediamo chi vince. Si tratta di concordare delle proposte per andare avanti insieme. Nel dialogo tutti vincono, nessuno perde. Nella discussione c’è uno che vince e l’altro che perde, o perdono entrambi. Il dialogo è mitezza, è capacità di ascolto, è mettersi nei panni dell’altro, è gettare ponti. E durante il dialogo, anche se io la penso diversamente, non discutere, ma piuttosto persuadere con mitezza.

Come vedete sono tutti comportamenti che sono emersi nelle domande che voi avete fatto. E l'orgoglio, la superbia, sradicarli. Perché l'orgoglio e la superbia finiscono sempre male. Il superbo finisce male. Ossia, risponderei a questa domanda: come costruire un mondo migliore? Attraverso questa strada. Il nostro mondo ha bisogno di abbassare il livello di aggressività. Ha bisogno di tenerezza, ha bisogno di mitezza, ha bisogno di ascolto, ha bisogno di camminare insieme. Altrimenti, oggi succedono queste cose, perché mancano tutti quegli atteggiamenti che ho detto. Non so se ho risposto alla domanda.

(Conclusione)

Vi ringrazio tutti per la collaborazione, il lavoro e la pazienza. Pensiamo a tutti i ragazzi del mondo, con le loro diverse culture, lingue, razze e religioni.

E ci rivolgiamo a Dio con il testo di benedizione più antico, che è valido e usato dalle tre religione monoteiste: Il Signore vi benedica e vi protegga; faccia splendere il suo volto su di voi e vi mostri la sua grazia; vi riveli il suo volto e vi conceda la pace. Amen.

E tante grazie per tutto, e pregate per me, per favore, che ne ho bisogno.

 



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