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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AL PELLEGRINAGGIO DI MINISTRANTI DELLA FRANCIA

Aula Paolo VI
Venerdì, 26 agosto 2022

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Cari ministranti di Francia, buongiorno e benvenuti!

Sono contento di accogliervi in occasione del vostro pellegrinaggio. Ringrazio Mons. de Moulins-Beaufort per le parole che mi ha rivolto a nome vostro e a nome dei Vescovi presenti.

Avete fatto una pausa nelle vostre vacanze per prendere il bastone del pellegrino! Vi siete messi in cammino insieme agli altri, per seguire le orme dei tanti testimoni di Cristo che, nel corso dei secoli, sono venuti a Roma per rigenerarsi nella fede. Siete venuti numerosi, da diverse parrocchie e regioni della Francia, per vivere questo momento privilegiato di incontro, di condivisione, di preghiera e distensione. Spero che potrete tornare a casa fortificati da questa bella esperienza di fede, nel cuore della Chiesa.

Il tema del vostro pellegrinaggio – “Vieni, servi e va’!” – è molto bello ed espressivo.

“Vieni”: il Signore ti chiama. Ti chiama a incontrarlo, e in modo tutto speciale in quell’avvenimento importante che è la Messa domenicale. Caro giovane, so che, forse, a Messa ti trovi solo della tua età, e che questo ti sembra triste, oppure che a volte ti senti un po’ a disagio in mezzo a persone più grandi. Sicuramente ti fai delle domande sulla Chiesa, ti chiedi come fare per restituire il gusto di Dio ai giovani della tua età perché possano unirsi a te. Ma io domando a te, personalmente: come vedi il tuo posto nella Chiesa? Ti senti veramente un membro di questa grande famiglia di Dio? Contribuisci alla sua testimonianza?

Avete scelto di essere ministranti, e vorrei ringraziarvi di cuore per gli sforzi, e a volte le rinunce, che accettate per dedicarvi a questo impegno di ministranti, mentre molti altri vostri amici preferiscono dormire la domenica mattina, o fare sport... Tu non immagini quanto puoi essere un modello, un punto di riferimento per tanti giovani della tua età. E puoi davvero essere orgoglioso di quello che fai. Non vergognarti di servire l’Altare, anche se sei solo, anche se stai crescendo. È un onore servire Gesù quando dona la sua vita per noi nell’Eucaristia. Attraverso la tua partecipazione alla liturgia, assicurando il tuo servizio, offri a tutti una testimonianza concreta del Vangelo. Il tuo atteggiamento durante le celebrazioni è già un apostolato per coloro che ti vedono. Se svolgete il vostro servizio all’altare con gioia, con dignità e con atteggiamento di preghiera, sicuramente susciterete negli altri giovani un desiderio di impegnarsi anch’essi nella Chiesa.

Ma servire la Messa richiede un seguito: “Servi e va’!”. Voi sapete che Gesù è presente nelle persone dei fratelli che incontriamo. Dopo aver servito Gesù alla Messa, Egli vi manda a servirlo nelle persone che incontrate durante la giornata, soprattutto se sono povere e svantaggiate, perché Lui è in modo particolare unito a loro.

Forse voi avete degli amici che abitano in quartieri difficili o che affrontano grandi sofferenze, anche dipendenze; conoscete giovani che sono sradicati, migranti o rifugiati. Vi esorto ad accoglierli generosamente, a farli uscire dalla loro solitudine e a fare amicizia con loro.

Molti giovani della tua età hanno bisogno che qualcuno dica loro che Gesù li conosce, che li ama, che li perdona, che condivide i loro problemi, che li guarda con tenerezza senza giudicarli. Con il vostro coraggio, il vostro entusiasmo, la vostra spontaneità, voi potete raggiungerli. Vi invito ad essere vicini gli uni agli altri. Insisto su questo: vicinanza tra voi, vicinanza ai membri delle vostre famiglie, vicinanza agli altri giovani. Evita di cadere nella tentazione del ripiegamento su te stesso, dell’egoismo, del rinchiuderti nel tuo mondo, nei gruppi ristretti, nelle reti sociali virtuali. Farai meglio a preferire le relazioni amicali reali, non quelle virtuali, che sono illusorie e ti imprigionano e ti separano dalla realtà.

Un’altra cosa altrettanto importante è il vostro rapporto con le persone anziane, con i vostri nonni. Com’è il vostro sguardo verso gli anziani? Per chi ha la fortuna di avere ancora il nonno o la nonna, è prezioso approfittare della loro presenza, dei loro consigli, delle loro esperienze. Spesso sono loro che vi accompagnano a Messa e vi parlano di Dio. Gli anziani sono una risorsa necessaria per la vostra maturità umana. Oggi, il rischio è di non sapere più da dove vieni, di perdere le tue radici, di perdere l’orientamento. Dimmi, come pensi di costruire il tuo futuro, di progettare la tua vita, se non hai radici forti che aiutino a rimanere in piedi e attaccato alla terra? È facile “volare via” quando non si ha dove attaccarsi, dove fissarsi (cfr Esort. ap. postsin. Christus vivit, 179). Cerca le tue radici, impara a conoscere e ad amare la tua cultura, la tua storia, per entrare in dialogo nella verità con quelli che sono diversi da te, forte di ciò che tu sei e rispettoso di ciò che sono gli altri.

Alla vostra età, è il momento di mettere basi solide per una vita che cresce in Cristo, di costruire amicizie stupende, di darsi obiettivi da raggiungere. Alla vostra età, è il momento in cui si sogna in grande, alla grande, si vuole conquistare il mondo. Non smetterò di dirlo ai giovani che incontro e oggi lo dico a te, a te, a ognuno di voi, specialmente a te giovane ministrante: «Non rinunciare mai ai tuoi sogni, non seppellire mai definitivamente una vocazione» (ibid., 272). E proprio il servizio all’Altare potrebbe suscitare in te un desiderio di rispondere alla chiamata del Signore nella vita religiosa o sacerdotale. Perché no? Non avere paura! Alimenta questa chiamata nel tuo cuore e, un giorno, abbi il coraggio di parlarne con qualcuno di cui ti fidi. Com’è bello vedere dei giovani impegnarsi con generosità per il Regno di Dio, al servizio della Chiesa! È davvero una bella avventura.

Infine, vi invito fortemente ad affidarvi al Signore per mezzo della Vergine Maria. Come ogni ragazza, lei aveva i suoi sogni, i suoi progetti. Ma alla chiamata di Dio, si è fatta serva con il suo “sì” generoso, fecondo, gioioso. Sulle vostre strade, nei vostri momenti di difficoltà e di solitudine, non dimenticate di affidarvi a lei.

Cari ragazzi, grazie di essere venuti! Vi porto nella preghiera. Di cuore benedico ciascuno di voi e i vostri cari, come pure i vostri Vescovi, i vostri sacerdoti, i vostri animatori qui presenti e tutti i giovani delle vostre diocesi.

E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon cammino!



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