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FESTA DI SANTO STEFANO PROTOMARTIRE

GIOVANNI PAOLO II

ANGELUS

Venerdì, 26 dicembre 1997

 

Carissimi Fratelli e Sorelle,

Nel clima di commossa contemplazione del mistero natalizio in cui stiamo vivendo, potrebbe apparire non del tutto consona l'odierna liturgia che ci presenta la figura di un martire. Eppure la riflessione sull'eroica testimonianza di santo Stefano s'intona perfettamente con il contesto dell'Incarnazione del Figlio di Dio. Dice l'evangelista Giovanni: «La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta... Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto» (Gv 1, 5.11).

Il Natale è celebrazione della venuta di Dio fra noi, ma è anche invito ad accogliere con fiducia il messaggio che Egli nascendo ci ha portato. Santo Stefano, «pieno di Spirito Santo» (At 7, 55), voleva convincere di questo i suoi persecutori, ma dovette registrare un doloroso insuccesso. Alle sue argomentazioni essi reagirono con la violenza. La vicenda del Protomartire, commemorata proprio il giorno dopo il Natale, già ci introduce nel mistero pasquale di Cristo, luce che sconfigge le tenebre in quella lotta spirituale che coinvolge l'intera umanità.

Carissimi Fratelli e Sorelle, la testimonianza che il martire Stefano ha reso a Cristo ci ricorda che il Vangelo è arduo ed esigente. La grazia dello Spirito Santo, però, continua ad agire nei cuori per convincerli ad un assenso generoso. Maria, la Vergine sempre docile all'opera dello Spirito Santo, ci sostenga con la sua materna intercessione in questo cammino di fiduciosa adesione alla volontà di Dio.

La gioia di queste Festività Natalizie è stata turbata da un crudele episodio avvenuto in una chiesa della Diocesi di San Cristóbal de las Casas, in Messico: numerose persone raccolte in preghiera sono state massacrate nell'antivigilia di Natale.

Con animo profondamente addolorato elevo preghiere di suffragio per le vittime ed imploro dal Signore conforto per i loro familiari e per quella comunità Cattolica così provata. Auspico che nel dialogo e nella fraterna solidarietà siano anche ricercate le soluzioni ai problemi sociali pendenti nel Chiapas.

Prima di congedarsi dai fedeli, il Papa ha detto:

Buon Natale a tutti! Ai Vescovi di Albano, al parroco, al sindaco, a tutti i cittadini di Castel Gandolfo, e anche agli ospiti, in particolare ai gruppi dell'Opus Dei e dei Focolarini. Mi ricordo che l'ultima volta che vi ho visto da questo posto è stato il 21 settembre. Poi sono «scomparso», recandomi prima a Bologna per il Congresso Eucaristico, poi a Rio de Janeiro. Vi saluto di nuovo, e auguro ogni bene ai castellani carissimi. Vi auguro Buon Natale e buon anno. Prima del nuovo anno devo «scomparire» di nuovo. Arrivederci!

 

© Copyright 1997 - Libreria Editrice Vaticana




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