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GIOVANNI PAOLO II

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 6 agosto 1997

 

Maria tipo e modello della Chiesa (Lc 1, 46-48)

Il pensiero va, oggi, innanzitutto al mio venerato predecessore, il Servo di Dio Paolo VI, nel diciannovesimo anniversario della pia morte avvenuta a Castel Gandolfo il 6 agosto 1978, Festa della Trasfigurazione del Signore.

Lo ricordiamo con affetto e con immutata ammirazione, considerando quanto provvidenziale sia stata la missione pastorale da lui svolta negli anni della celebrazione del Concilio Vaticano II e della sua prima applicazione. Egli visse totalmente dedito al servizio della Chiesa, che amò con tutto il suo vigore e per la quale operò senza sosta sino al termine della terrena esistenza.

Questa mattina, celebrando per lui la Santa Messa nella cappella del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, ho domandato al Signore che l'esempio di un così fedele servitore di Cristo e della Chiesa sia di incoraggiamento e di stimolo per tutti noi, chiamati dalla Provvidenza divina a testimoniare il Vangelo alla soglia del nuovo millennio.

Interceda per noi Maria, Madre della Chiesa, di cui continuiamo a parlare nell'odierna catechesi.

1. La Costituzione dogmatica Lumen gentium del Concilio Vaticano II, dopo aver presentato Maria come "sovreminente e del tutto singolare membro della Chiesa", la dichiara "sua immagine ed eccellentissimo modello nella fede e nella carità" (Lumen Gentium, 53).

I Padri conciliari attribuiscono a Maria la funzione di "tipo", cioè di figura, "della Chiesa", mutuando il termine da sant'Ambrogio, il quale si esprime così nel commento all'Annunciazione: "Sì, ella (Maria) è fidanzata, ma vergine, perché è tipo della Chiesa, che è immacolata, ma è sposa: vergine ci concepì dallo Spirito, vergine ci partorì senza dolore" (Sant'Ambrogio, In Ev. sec. Luc., II,7, CCL 14, 33, 102-106). Maria è, dunque, figura della Chiesa per la santità immacolata, la verginità, le sponsalità e la maternità.

San Paolo si serve del vocabolo "tipo", per indicare la figura sensibile di una realtà spirituale. Egli intravede, infatti, nel passaggio del popolo d'Israele attraverso il Mar Rosso un "tipo" o immagine del battesimo cristiano e, nella manna e nell'acqua che sgorga dalla roccia, un "tipo" o immagine del cibo e della bevanda eucaristica (cfr 1 Cor 10, 1-11).

Definendo Maria tipo della Chiesa, il Concilio ci invita a riconoscere in lei la figura visibile della realtà spirituale della Chiesa e, nella sua maternità incontaminata, l'annuncio della maternità verginale della Chiesa.

2. Occorre poi precisare che, a differenza delle immagini o dei tipi dell'Antico Testamento, che sono soltanto prefigurazioni di realtà future, in Maria la realtà spirituale significata è già presente, ed in modo eminente.

Il passaggio attraverso il Mar Rosso, di cui leggiamo nel libro dell'Esodo, è un evento salvifico di liberazione, ma non era certo un battesimo capace di rimettere i peccati e di donare la vita nuova. Ugualmente la manna, dono prezioso di Jahvè al suo popolo pellegrinante nel deserto, non conteneva nulla della realtà futura dell'Eucaristia, Corpo del Signore, né l'acqua che scaturiva dalla roccia, aveva già in sé il Sangue di Cristo, versato per la moltitudine.

L'Esodo è la grande opera compiuta da Jahvè a favore del suo popolo, ma non costituisce la redenzione spirituale e definitiva, che sarà attuata da Cristo nel Mistero pasquale.

Del resto, riferendosi al culto giudaico, Paolo ricorda: "Tutte queste cose sono ombra delle future; ma la realtà invece è Cristo" (Col 2, 17). Gli fa eco la Lettera agli Ebrei, che, sviluppando sistematicamente questa interpretazione, presenta il culto dell'antica alleanza come "una figura e un'ombra delle realtà celesti" (Eb 8, 5).

3. Affermando che Maria è figura della Chiesa, il Concilio non intende pertanto equipararla alle figure o tipi dell'Antico Testamento, vuole bensì affermare che in lei si compie in modo plenario la realtà spirituale annunciata e rappresentata.

Infatti, la Vergine è figura della Chiesa, non in quanto prefigurazione imperfetta, ma come pienezza spirituale che si ritroverà in vario modo nella vita della Chiesa. Il particolare rapporto che esiste qui tra immagine e realtà rappresentata, trova il suo fondamento nel disegno divino, che stabilisce uno stretto legame fra Maria e la Chiesa. Il piano di salvezza che ordina le prefigurazioni dell'Antico Testamento al compimento nella Nuova Alleanza, determina altresì che Maria viva in modo perfetto quanto successivamente si realizzerà nella Chiesa.

La perfezione che Dio ha conferito a Maria acquista, pertanto, il suo significato più autentico se letta come preludio della vita divina nella Chiesa.

4. Dopo aver affermato che Maria è "tipo della Chiesa", il Concilio aggiunge che Ella è "eccellentissimo modello" di essa, esempio di perfezione da seguire ed imitare. Maria, infatti, è un "eccellentissimo modello", poiché la sua perfezione supera quella di tutti gli altri membri della Chiesa.

Significativamente, il Concilio aggiunge che Ella realizza tale funzione "nella fede e nella carità". Senza dimenticare che Cristo è il primo modello, il Concilio suggerisce in tal modo che ci sono delle disposizioni interiori proprie del modello compiuto in Maria, che aiutano il cristiano a stabilire una relazione autentica con Cristo. Infatti, guardando a Maria, il credente impara a vivere in più profonda comunione con Cristo, ad aderire a Lui con fede viva, a riporre in Lui la sua fiducia e la sua speranza, amandolo con la totalità del suo essere.

Le funzioni di "tipo e modello della Chiesa" fanno riferimento in particolare alla maternità verginale di Maria, e ne pongono in luce la peculiare posizione nell'opera della salvezza. Questa fondamentale struttura dell'essere di Maria si rispecchia nella maternità e verginità della Chiesa.


Riportiamo di seguito le espressioni di saluto rivolte dal Santo Padre, in diverse lingue, ai gruppi di pellegrini presenti all'Udienza Generale di questa mattina:

J'accueille avec plaisir les pèlerins de langue française présents à cette audience, en particulier les jeunes que je rencontrerai à Paris, à l'occasion de la Journée mondiale de la Jeunesse. Je salue le groupe d'étudiants des Universités catholiques du Liban, les scouts de Belgique et les grands clercs de France. Que leur séjour à Rome leur permette de vivre en proximité avec le Seigneur! À tous, je donne la Bénédiction apostolique.

My greeting also goes to the pilgrims from the Archdiocese of Atlanta. Upon all the English-speaking visitors, especially the groups from Indonesia, Taiwan and the United States, I cordially invoke the joy and peace of Jesus Christ our Saviour. I am pleased to welcome the members of the Lourdes pilgrimage organized by the Maltese Association for the Transport of the Infirm.

Mit diesen Gedanken heiße ich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher herzlich willkommen. Mein besonderer Gruß gilt den anwesenden Ministranten und Jugendlichen. Euch allen und Euren Lieben daheim sowie den über Radio Vatikan und das Fernsehen mit uns verbundenen Gläubigen erteile ich gerne den Apostolischen Segen.

Con afecto saludo ahora a los peregrinos de lengua española. En particular, a las Religiosas Trinitarias, a los fieles de la Parroquia de San Juan Evangelista de Peralta (Navarra) y al Instituto de Ciencias Religiosas de Valencia, así como al resto de grupos venidos desde España, México, Bolivia y Argentina. Que María, figura de la Iglesia, os ayude a vivir cada día con mayor intensidad y compromiso vuestra vocación eclesial. Con estos deseos, imparto de corazón a todos la Bendición Apostólica.

Amados peregrinos de língua portuguesa, com particular destaque para os fiéis das paróquias de Cinfães e de Viana do Castelo, e para o grupo ítalo-brasileiro do Estado de Espírito Santo: este nosso encontro tem lugar no dia em que é comemorada a Transfiguração do Senhor, que deixara os Apóstolos deslumbrados com a glória divina que n'Ele resplandeceu. Breves momentos de glória, que anunciam outros sem fim, para quem, abraçado à sua Cruz diária, levar amor e servir a paz na vida de seus irmãos. Que sejais felizes em Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua lituana

Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini provenienti dalla Lituania. Carissimi, voglio augurarvi che l'odierno incontro sia per tutti un momento particolare di grazia per riscoprire Cristo, luce e speranza del mondo ed annunciarlo con le generose opere della carità fraterna.

Con tali auspici, imparto a ciascuno di voi e ai vostri familiari la Benedizione Apostolica. Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua ceca

Un cordiale benvenuto agli insegnanti della Scuola delle Suore Orsoline.

L'odierna festa della Trasfigurazione del Signore ci propone le parole del Vangelo di Marco: "Questi è il Figlio mio prediletto: ascoltatelo!" (Mc 9, 7). Obbedendo a Gesù diveniamo partecipi della vera trasfigurazione, quella eterna.

Vi imparto di cuore l'Apostolica Benedizione.

Sia lodato Gesù Cristo!

Traduzione italiana del saluto in lingua slovacca

Vi saluto cordialmente, cari pellegrini slovacchi da Rimavská Sobota e Prešov, da Zilina, Roznava e Konská, da Detva, Hlohovec, Lucenec e dintorni come anche da Podhorany presso Nitra.

Nella festa della Trasfigurazione del Signore - diciannove anni fa - è morto il Papa del Concilio: Paolo VI. Questa Servo di Dio si è sforzato di avvicinare il Vangelo della salvezza all'uomo moderno. Ha mostrato che ciò è possibile e senza compromessi.

Cari fratelli e sorelle, la vostra Nazione dopo la triste esperienza di ateizzazione vuole rinnovarsi. E' importante che cerchi questo rinnovamento in Gesù Cristo. Perché secondo il disegno di Dio è in Lui che bisogna rinnovare tutto e tutti. Collaborate anche voi con la grazia di Dio, per diventare sempre più simili a Gesù Cristo. Vedete in ciò il senso della vostra vita. Con questi voti vi imparto di cuore la Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo.

Traduzione italiana del saluto in lingua croata

Cari giovani della Parrocchia cattedrale di Sarajevo, vi saluto cordialmente. Benvenuti!

Vi ringrazio per la vostra odierna visita. Essa mi ricorda l'indimenticabile Visita pastorale alla vostra città, che ho avuto modo di compiere nello scorso aprile. Auspico per voi, per tutti gli abitanti di Sarajevo, della Bosnia ed Erzegovina e dell'intero Sud Est d'Europa, il dono della pace stabile, basata sul rispetto dei diritti e dell'identità di ogni popolo.

Vi accompagni sempre la mia Benedizione, che estendo volentieri alle vostre famiglie ed ai vostri amici dell'Azione Cattolica Italiana.

Siano lodati Gesù e Maria!

Traduzione italiana del saluto in lingua svedese

Che tutti i cristiani presto possano lodare il Signore insieme in un solo grande coro! Dio benedica voi e tutta al Svezia.

Traduzione italiana del saluto in lingua finlandese

Un affettuoso saluto ai pellegrini finlandesi. Il nostro incontro offre una chiara immagine dell'unità nella fede.

Dio benedica voi e la vostra Patria!

Traduzione italiana del saluto in lingua polacca:

Saluto cordialmente i pellegrini giunti dalla Polonia. Saluto in particolare l'Istituto Secolare delle Ausiliatrici di Maria di Jasna Góra Madre della Chiesa con la loro Superiora generale, e le Sorelle elisabettine che partecipano al Seminario del rinnovamento spirituale a Roma. Saluto inoltre i gruppi parrocchiali ed i giovani da Kraków, Dąbrowa Górnicza, Gliwice, Luboń, Międzyrzecz, Leszczyny, Nakło, Suchy Las, Rawicz, Toru ñ i Warszawa; infine rappresentanti del movimento «Oaza» da Lublin, l'Associazione Cattolica della Gioventù dalla Warmia, «Solidarność» delle Acciaierie «Baildon» da Katowice, il gruppo folcloristico «Watra» dei «montanari di Czadca » da Brzeźnica.

Oggi, il 6 agosto, celebriamo la festa della Trasfigurazione del Signore. È un giorno ricco di significato storico. Il 6 agosto 1978, nelle ore serali Dio chiamava a sé il Papa Paolo VI, che ha guidato la Chiesa nel difficile periodo del Concilio e soprattutto nel difficile periodo postconciliare. Per questo gli siamo profondamente riconoscenti - per il suo ministero pastorale e papale a favore della Chiesa in questo periodo storico.

Avete cantato: «Noi vogliamo Dio». Queste parole hanno oggi un significato particolare. Noi vogliamo Dio che trasfigura. La Trasfigurazione del Signore è modello di ogni trasformazione nel bene e verso il bene. La Madre di Cristo, intimamente legata al mistero della Trasfigurazione del Signore, collabora per una tale trasformazione. Il Concilio Vaticano  II, presentandoci Maria come Madre della Chiesa, sottolinea in modo particolare che Lei è modello per la Chiesa, modello della trasformazione in Cristo, del trasformare tutte le cose in Cristo.

Possa l'odierna festa contribuire ad ogni trasformazione nel bene. Chiediamolo alla Madre di Cristo dal Monte della Trasfigurazione.

Ringrazio tutti i presenti e di tutto cuore vi auguro di ricevere la grazia di questa trasformazione. Sia lodato Gesù Cristo!

***

Rivolgo ora un cordiale benvenuto a tutti i pellegrini di lingua italiana. In particolare alle Madri Generali ed alle Capitolari della Congregazione delle Suore Francescane dello Spirito Santo e di quella delle Religiose Riparatrici del Sacro Cuore di Gesù, come pure al gruppo di seminaristi che a Frascati partecipano all'incontro estivo sul tema "Nuova evangelizzazione e identità del ministero sacerdotale".

Saluto, poi, i giovani partecipanti al Campo Internazionale di Castiglion della Pescaia, promosso dall'Opera per la Gioventù "Giorgio La Pira", e quelli della Comunità di Vita Cristiana "Gli Alunni del Cielo" di Torino. Carissimi, vi ringrazio tutti di cuore per la vostra presenza ed invoco copiosi doni celesti, perché siano rafforzati i vostri propositi di generosa testimonianza cristiana.

Saluto, inoltre, i ragazzi provenienti dall'Ucraina, ospiti della Parrocchia sant'Andrea, in Griciniano, diocesi di Aversa. Cari ragazzi, il Signore protegga voi e quanti vi hanno generosamente accolto per questi mesi.

Ed ora, come di consueto, indirizzo un cordiale pensiero ai giovani, agli ammalati ed agli sposi novelli.

Oggi la Liturgia ci invita a contemplare Cristo trasfigurato sul Monte Tabor. Cari giovani, tenete sempre fisso lo sguardo sul volto splendente di Dio, che illumina gli eventi d'ogni giorno. La Trasfigurazione sia per voi, cari ammalati, un segno di speranza che vi incoraggia ad intravvedere, oltre la sofferenza, la gloria del Cristo risorto. E voi, cari sposi novelli, sappiate fondare saldamente la vostra nascente famiglia su Dio, che è Amore, certi che egli vi guiderà con la sua luce in ogni passo della vostra esistenza.

A tutti la mia Benedizione.

 

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