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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
ALL'EM.MO CARDINALE BERTOLI
NEL 50° DELL'ORDINAZIONE SACERDOTALE

 

Al Venerabile Fratello Nostro
PAOLO  Cardinale BERTOLI
di S.R.C. Camerlengo

Sebbene il nostro memore pensiero si rivolga spesso a te, l’avvicinarsi della celebrazione della data in cui 50 anni fa, attirato dall’amore di Dio, ricevesti l’ordinazione sacerdotale, ci invita a rivolgere con maggiore intensità la nostra mente verso la tua persona.

L’affetto pieno di stima che ti portiamo ci fa desiderare di essere presenti al tuo natalizio sacerdotale con parole augurali, pegno di serene gioie e di vera prosperità. Pertanto in questo tuo giubileo, che ci dà la propizia occasione di scrutare, con maggior diligenza, il disegno divino verso di te e gli anni passati nel servizio di Cristo, tu consideri senza dubbio con sentimenti pii il segnalato dono del presbiterato e il suo intimo significato, meditando quanto scrive san Giovanni Crisostomo sui sacerdoti “deputati a distribuire le cose del cielo grazie ad un potere che Dio non ha largito neppure agli angeli” (S. Giovanni Crisostomo, De Sacerdotio, 54: PG 48,643).

Essendoti difatti consacrato completamente alla sposa del Signore ed essendoti con energia adoperato di procurare il suo bene, tu puoi essere, propriamente ed in verità, chiamato “uomo di Chiesa”. Durante un lungo e diuturno spazio di tempo tu l’hai servita specialmente nei molteplici ministeri della santa Sede, in particolare in qualità di nunzio apostolico e quindi quale padre Cardinale, alla cui dignità fosti meritatamente elevato da Paolo VI, nostro predecessore. Insigne per tanti meriti, noi ti abbiamo nominato camerlengo di santa romana Chiesa.

A Dio dunque, il quale, con la sua ispirazione è l’autore e, con il suo aiuto, il perfezionatore delle nostre esimie opere, rendiamo i ringraziamenti più profondi chiedendogli, con istanti preghiere, che ti conceda abbondanti i suoi doni e ti conforti con le sue consolazioni. La beata Vergine Maria, che veneriamo madre del clero e nella cui solennità dell’Assunta ricevesti la grazia del sacerdozio, ti sia, in questa occasione e sempre, ausiliatrice.

Questo volevamo scrivere con animo affettuoso a te, venerabile nostro fratello, mentre ti impartiamo con benevolenza l’apostolica benedizione, che estendiamo di cuore anche a coloro che parteciperanno al tuo giubileo.

Dal Vaticano, 4 agosto dell’anno 1980, secondo del nostro pontificato.

GIOVANNI PAOLO II

 

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