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LETTERA DEL SANTO PADRE
GIOVANNI PAOLO II 
A PADRE CZESLAW DRAZEK, 
INCARICATO DELL'EDIZIONE IN LINGUA POLACCA DELL'"OSSERVATORE ROMANO"

 

 

Rev.mo P. Czeslaw Drazek SJ 
Incaricato dell'Edizione Polacca de "L'Osservatore Romano"
Caro Padre Incaricato,

L'edizione polacca de L'Osservatore Romano celebra quest'anno il ventesimo della sua esistenza. In questa occasione Le voglio trasmettere espressioni di sincero apprezzamento e congratulazioni.

Sin dall'inizio del Pontificato desideravo che la lingua polacca si udisse nella Città Eterna con una frequenza maggiore di prima, e che l'insegnamento pontificio in questa lingua potesse raggiungere con regolarità i polacchi in Patria e all'estero. Perciò mi rallegrai molto quando, all'inizio dell'aprile 1980, ricevetti il primo numero dell'edizione polacca de L'Osservatore Romano. In tal modo, al benemerito giornale di questa pubblicazione edito in lingua italiana e alle edizioni settimanali in varie lingue, pubblicate in Vaticano sotto lo stesso titolo da molti anni, si aggiunse anche un'edizione in lingua polacca. 

Fu, indubbiamente, un evento storico per la Chiesa in Polonia. Esso va inteso come un particolare dono della Divina Provvidenza, un dono per la Nazione polacca, che per molti anni non ebbe accesso alla piena verità espressa mediante la parola o la stampa, e ogni tentativo e ogni sforzo di onesta informazione venne sottoposto all'ingiusta e inesorabile censura da parte di un'ideologia ostile alla Chiesa, alla Sede Apostolica e ai credenti. L'Episcopato Polacco risentiva con dolore di una situazione di questo genere e perciò apprese con grande soddisfazione la notizia della nascita di questo periodico. Voglio menzionare prima di tutto l'Arcivescovo Bronislaw Dabrowski, il quale sin dall'inizio percepì il valore dell'edizione polacca de L'Osservatore Romano, nutrì un vero amore per essa e sino alla fine della sua vita si sentì molto legato ad essa.

In questo contesto la versione polacca de L'Osservatore Romano acquista una particolare importanza, in considerazione dei compiti che sin dall'inizio stesso doveva realizzare:  servire nella Chiesa e nel mondo contemporaneo la missione della Sede Apostolica, aprire i cuori e le menti ai problemi di tutta la Chiesa universale. Voglio sottolineare con riconoscenza che L'Osservatore Romano pubblicato in lingua polacca rimane fedele a questi compiti e li attua con coerenza. Rende accessibile ai suoi lettori prima di tutto i testi completi degli interventi del Magistero Pontificio, al quale appartengono le Encicliche, le Esortazioni, i Messaggi, le Lettere, i discorsi, le omelie e riporta anche i particolari riguardanti il Ministero Papale a Roma e durante i viaggi apostolici. Molto spazio dedica anche all'attività della Sede Apostolica che serve l'intero Popolo di Dio.

In tale modo questo periodico è una fonte abbondante del sapere concernente la Chiesa contemporanea, dalla quale possono attingere i sacerdoti, le persone consacrate e i fedeli laici, in modo particolare i fedeli associati in movimenti ecclesiali ed anche le istituzioni editrici ed accademiche. Oggi, alla soglia del terzo millennio, sussiste la necessità di conoscere più profondamente il mistero e la comunione  della  Chiesa,  perché  soltanto così si può amare come Madre la Chiesa e servirla generosamente, in armonia con la volontà di Cristo.

Rendo grazie a Dio per il dono di questo periodico per la Chiesa in Polonia e per la nostra Nazione. Ricordo il grande ruolo evangelizzatore, svolto sin dall'inizio della sua esistenza, dall'edizione polacca de L'Osservatore Romano, mediante la formazione dei comportamenti cristiani e la sensibilizzazione delle coscienze umane all'insegnamento della Chiesa. 

Auguro che la verità sulla Chiesa, trasmessa con competenza sulle pagine di questa pubblicazione, raggiunga le menti e i cuori dei lettori e produca abbondanti frutti nella loro vita e nell'apostolato. Mi rallegro perché essa raggiunge con regolarità i nostri connazionali in Polonia e fuori dei suoi confini. Esprimo la mia gratitudine a tutti coloro che contribuivano e continuano a contribuire a quest'importante opera editoriale della Sede Apostolica iniziata vent'anni fa. Ringrazio i redattori, gli addetti della redazione, i collaboratori e coloro che si occupano della distribuzione. Esprimo la mia gratitudine anche al Signor Direttore e a tutta la comunità de L'Osservatore Romano e della Tipografia Vaticana. Mi rendo conto quanto questo lavoro sia responsabile e difficile. Esige un'adeguata preparazione intellettuale e tecnica, prima di tutto una sincera e generosa dedizione alla causa della Chiesa. 

Nell'anno del Grande Giubileo della redenzione affido alla Signora di Jasna Góra - Madre del Verbo di Dio -, i futuri anni dell'attività dell'edizione polacca de L'Osservatore Romano.
Benedico di cuore il Padre Incaricato, gli addetti della redazione, i collaboratori e i lettori del periodico:  nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Vaticano, il 22 febbraio 2000

 

IOANNES PAULUS PP. II

 

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