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MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MISSIONARI SAVERIANI PER LA MESSA DI
RINGRAZIAMENTO A SAN PAOLO FUORI LE MURA

 

1. Sono lieto di inviarvi una mia speciale parola di saluto, carissimi Fratelli e Sorelle, venuti a Roma dall'Italia e dal mondo per prendere parte alla Beatificazione di Guido Maria Conforti, Vescovo e Fondatore dei Missionari Saveriani. Mi rivolgo, anzitutto, a voi, cari Missionari, suoi figli nello spirito e nella missione, come pure a voi, Suore Missionarie di Maria, nate dal medesimo ceppo spirituale. Saluto i venerati Fratelli nell'episcopato, in modo speciale il Vescovo di Parma, Monsignor Benito Cocchi, che presiede codesta Celebrazione eucaristica, e l'Arcivescovo di Ravenna-Cervia, entrambi successori del nuovo Beato. Mi rivolgo con gioia a tutti voi, sacerdoti, religiosi e laici, e sono lieto di unirmi al vostro rendimento di grazie per le grandi cose che il Signore ha operato in Guido Maria Conforti.

2. La divina Provvidenza volle che egli sperimentasse da un lato tutta la forza e l'urgenza della missione « ad gentes » e dall'altro la responsabilità nei confronti della Chiesa particolare di cui era pastore. Tale tensione apostolica, per l'azione della Grazia, si rivelò in lui singolarmente feconda, così che la Chiesa intera, oggi, può riconoscere nella sua esistenza un luminoso esempio di missionarietà, che diremmo pienamente « pastorale » e « cattolica », costituita cioè dalla costante, equilibrata cooperazione tra comunione e missione, tra cura della comunità e slancio verso quanti non ne fanno ancora parte.

Tutto ciò riveste un significato particolarissimo per i Sacerdoti ed i Vescovi. « Ricordiamoci - affermava Monsignor Conforti - che il Sacerdote è essenzialmente missionario » (Fonti Confortiane, IV, p. 530). E citava le parole di Cristo nel Vangelo di Giovanni: « Ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre . . . » (Gv 10, 16). Ed ai suoi missionari diceva: « Cristo vuol attirare a sé tutte le genti . . .  E voi siete chiamati ad attirare i popoli al trono ed alla cattedra della Croce » (16° Discorso ai partenti, 1927).

3. Proprio la Croce di Cristo appare come il centro della vita e della missione di Monsignor Conforti. « Il Crocifisso è il gran libro sul quale si sono formati i Santi e sul quale noi pure dobbiamo formarci. Tutti gli insegnamenti contenuti nel santo Vangelo sono compendiati nel Crocifisso. Esso parla con un'eloquenza che non ha l'eguale: coll'eloquenza del sangue » (Parole del Padre, pp. 39-40, Bologna 1981). Di tale eloquenza non pochi Saveriani si sono fatti eco con il sacrificio della vita, col loro stesso sangue. Ricordiamo oggi, nella luce colma di fede e di speranza della comunione dei santi, i Saveriani che hanno versato il loro sangue in missione: Padre Botton, Padre Didonè, Padre Carrara, Fratel Faccin, Padre Veronesi, Padre Cobbe, e gli ultimi, la cui recente scomparsa è fonte di vivo dolore: Padre Marchiol e Padre Maule, uccisi l'anno scorso in Burundi. Li pensiamo nella pace di Dio, ancor più uniti al loro Beato Fondatore.

4. La fede si accresce donandola: così si potrebbe riassumere la testimonianza e l'insegnamento di Guido Maria Conforti. Alle soglie del terzo millennio, quando gli effetti del secolarismo si sono ormai ampiamente diffusi in tutta Europa e tendono ad imporsi nelle culture del mondo intero, egli ci insegna a rispondere a questa sfida con l'educazione alla missionarietà, orientando la gente - come diceva lui - « a cooperare alla propagazione della fede per conservare e far rifiorire la fede stessa in mezzo alle nostre popolazioni » (Guido Maria Conforti, Discorso di apertura al Convegno Diocesano dell'Unione Missionaria del Clero, 13 luglio 1919).

Oggi, mentre, spinta dal Concilio Vaticano II, la Chiesa percorre le vie della nuova evangelizzazione, risuonano più che mai attuali ed urgenti le parole del Vescovo missionario: « Tutti dunque facciamoci apostoli, perché tutti lo possiamo e lo dobbiamo, nello stato e nella condizione in cui la divina provvidenza ci ha collocati » (EIUSDEM Lettera pastorale per la Quaresima del 1922).

Possano queste parole, carissimi, accompagnarvi sempre nel vostro sforzo apostolico. Vi guidi la grazia di questi giorni e vi accompagni la Benedizione Apostolica, che di cuore imparto a tutti voi e a quanti venerano il beato Conforti in ogni parte del mondo.

Dal Vaticano, 18 marzo 1996.

IOANNES PAULUS PP. II



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