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VISITA PASTORALE IN GRAN BRETAGNA

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI GIOVANI DELL'INGHILTERRA E DEL GALLES

Ninian Park - Mercoledì, 2 giugno 1982

 

Cari giovani, cari fratelli e sorelle in Cristo.

Volgendo al termine la mia visita in Gran Bretagna, sono lieto che questo ultimo incontro sia destinato a voi, giovani dell’Inghilterra e del Galles, che siete la speranza del domani.

Sono venuto in questa terra come un Pastore pellegrino, un servo di Gesù Cristo. Sono venuto a proclamare il Vangelo di pace e riconciliazione del Cristo; sono venuto a celebrare il suo atto salvifico nei sacramenti della Chiesa. Sono venuto per chiamarvi a Cristo.

1. C’è qualcosa di veramente importante su cui desidero richiamare l’attenzione prima di andarmene. Qualcosa strettamente legato ai sacramenti che ho celebrato, qualcosa che fa parte in modo particolare del messaggio evangelico, qualcosa che è essenziale alla vostra vita cristiana. È la preghiera. Pregare è così importante che Gesù stesso ci dice: “Pregate in ogni momento” (Lc 21, 36). Egli vuole che preghiamo per avere la luce e la forza. Vuole che ci rivolgiamo al Padre suo, come egli stesso ha fatto. Il Vangelo ci dice che Gesù pregò tutta la notte prima di scegliere i suoi Apostoli (cf. Lc 6, 12). E più tardi, nella sua Passione, al sommo della sofferenza, Cristo “pregava più intensamente” (Lc 22, 44).

2. Gesù non solo ci ha dato l’esempio della preghiera: egli di fatto ci ha insegnato come pregare. In una delle scene più belle del Vangelo vediamo Gesù insieme con i suoi discepoli riuniti che insegna loro a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, / sia santificato il tuo nome; / venga il tuo regno; / sia fatta la tua volontà, / come in cielo così in terra”. Gesù istruiva così i suoi discepoli sulla stima che si deve alla lode a Dio: l’importanza del nome di Dio, del suo Regno e della sua santa volontà. Al tempo stesso, diceva loro di chiedere il pane, il perdono e l’aiuto nelle prove. “Dacci oggi il nostro pane quotidiano, / e rimetti a noi i nostri debiti / come noi li rimettiamo ai nostri debitori, / e non ci indurre in tentazione, / ma liberaci dal male” (Mt 6, 9-13; cf. Lc 11, 2-4).

3. Miei cari giovani, è attraverso la preghiera che Gesù ci conduce al Padre. È nella preghiera che lo Spirito Santo trasforma le nostre vite. È nella preghiera che veniamo a conoscere Dio: a scoprire la sua presenza nella nostra anima, a sentire la sua voce che parla attraverso la nostra coscienza, e a far tesoro del dono che egli ci fa della responsabilità personale per la nostra vita e per il nostro mondo.

Attraverso la preghiera noi siamo resi capaci di una più limpida percezione della persona di Gesù Cristo e della totale aderenza del suo insegnamento alla nostra vita. Gesù diventa il modello per le nostre azioni, per la nostra vita. Cominciamo a vedere le cose alla sua maniera.

4. La preghiera trasforma la nostra vita individuale e la vita del mondo. Quando voi, ragazzi e ragazze, incontrate Cristo nella preghiera, quando vi mettete in contatto con il Vangelo e riflettete su di esso in relazione alle vostre speranze e ai vostri progetti per il futuro, allora ogni cosa si fa nuova. Ogni cosa è differente quando cominciate a esaminare nella preghiera gli avvenimenti di ogni giorno, secondo il piano di valori che Gesù ha insegnato. Questi valori sono così formulati nelle Beatitudini: “Beati i misericordiosi, / perché troveranno misericordia. / Beati i puri di cuore, / perché vedranno Dio. / Beati gli operatori di pace, / perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5, 7-9).

Nella preghiera, uniti a Gesù - vostro fratello, vostro amico, vostro Salvatore, vostro Dio - voi cominciate a respirare un’atmosfera nuova. Voi concepite nuovi obiettivi e nuovi ideali. Sì, in Cristo voi cominciate a comprendere voi stessi più pienamente. Questo è ciò che il Concilio Vaticano II intendeva sottolineare quando dichiarava: “In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo” (Gaudium et Spes, 22). In altre parole, Cristo non solo rivela Dio all’uomo, ma rivela l’uomo a sé stesso. In Cristo noi cogliamo il segreto della nostra stessa umanità.

5. Ma v’è di più. Attraverso la preghiera voi giungete a sperimentare la verità che Gesù ha insegnato: “Le parole che vi ho dette sono spirito e vita” (Gv 6, 63). In Gesù, incontrato nella preghiera, le vostre aspirazioni alla giustizia e le vostre aspirazioni alla pace diventano più definite e si traducono nella ricerca di pratiche applicazioni. Tenendovi in contatto con il Principe della Pace, voi capite quanto siano radicalmente opposti al suo messaggio la violenza e il terrorismo, l’odio e la guerra. In lui voi sperimentate tutto il significato che ha un rapporto interpersonale basato sull’amore generoso. Cristo vi offre un’amicizia che non delude, una fedeltà che non teme confronti.

6. Tenendovi uniti a Gesù nella preghiera, voi acquistate un senso della missione che niente può appannare. La vostra identità cristiana si fortifica, e il significato della vostra vita è per sempre legato alla missione salvifica di Cristo. Attraverso la preghiera, gli impegni del vostro Battesimo e della Confermazione diventano per voi una necessità incalzante. Voi capite di essere chiamati a diffondere il messaggio della salvezza portato da Cristo (cf. Apostolicam Actuositatem, 3).

In unione con Gesù, nella preghiera, voi scoprirete più pienamente le necessità dei vostri fratelli e sorelle. Voi potrete avere una percezione più acuta del dolore e della sofferenza che gravano sul cuore di innumerevoli persone. Attraverso la preghiera, specialmente unendovi a Gesù nella Comunione, comprenderete tante cose sul mondo in sé stesso e nel suo rapporto con Gesù, e sarete in condizione di leggere correttamente quali realtà si devono intendere per “segni dei tempi”. Soprattutto, avrete qualcosa da offrire a coloro che vengono a voi nel bisogno. Attraverso la preghiera possederete Cristo e potrete comunicarlo agli altri. E questo è il più grande apporto che voi possiate dare nella vostra vita: comunicare Cristo al mondo.

7. Attraverso la preghiera voi riceverete la forza di resistere allo spirito del mondo. Riceverete la capacità di mostrare compassione a ogni essere umano, come Gesù stesso ha fatto. Attraverso la preghiera avrete una parte nella storia della salvezza quale si svolge nella vostra generazione. Grazie alla preghiera, potrete entrare nel Cuore di Gesù e comprendere i suoi sentimenti verso la sua Chiesa. Servendovi dei Salmi, il libro di preghiera che Gesù stesso ha usato, potrete ripetere, sotto l’azione dello Spirito Santo, la preghiera di lode e di grazie che per secoli è stata offerta a Dio dal suo popolo. In tutti gli avvenimenti della vostra vita, troverete che Gesù è con voi: egli è vicino a voi nella preghiera. La preghiera porterà la gioia nella vostra vita e vi aiuterà a superare gli ostacoli che si oppongono ad una vita cristiana. Ricordate le parole di san Giacomo: “Soffre qualcuno di voi? Preghi” (Gc 5, 13).

8. Miei cari giovani, è facile vedere perché Cristo ci ha detto di pregare in ogni momento, e perché san Paolo vi ha insistito tanto (cf. Lc 21, 36; Rm 12, 12; 1 Ts 5, 7). È in ultima analisi nella preghiera che Dio ci introduce nell’unione con lui, attraverso il nostro Signore Gesù Cristo, suo Figlio, che vive e regna con lui e con lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.

Quando vi avvicinate a Gesù nella preghiera - e attraverso di lui al Padre - troverete sempre ispirazione in Maria sua Madre. Con tutte le generazioni dei discepoli, imparerete a pregare con lei, e con lei ad attendere l’azione dello Spirito Santo nella vostra vita (cf. At 1, 14).

9. È mia speranza oggi, tornando a Roma, che ricorderete perché sono venuto in mezzo a voi. Finché rimarrà memoria di questa visita, si possa ricordare che io, Giovanni Paolo II, sono venuto in Gran Bretagna per chiamarvi ad andare a Cristo, per invitarvi a pregare!

Cari giovani, questo spiega perché, nella Chiesa di oggi, voi siete la speranza di domani. Perciò vi esorto, con le parole di san Paolo: “Pregate incessantemente nello Spirito . . . anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del Vangelo . . . e io possa annunziarlo con franchezza come è mio dovere . . . La grazia sia con tutti quelli che amano il Signore nostro Gesù Cristo con amore incorruttibile” (Ef 6, 18-20. 24). Amen.

                                                     



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