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VISITA PASTORALE  IN VENETO

INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON LE RELIGIOSE NELLA CATTEDRALE DI TREVISO

Domenica, 16 giugno 1985

 

Care Sorelle.

1. Con grande gioia vi incontro in questa cattedrale di Treviso, e ringrazio il Vescovo Monsignor Mistrorigo, il quale ha presentato così bene l’intenso lavoro che voi svolgete in questa diocesi in cui è nato alla luce del sole e della grazia il mio Predecessore, Papa Pio X.

Un mio primo saluto va alle sorelle dei due monasteri di clausura. La Chiesa infatti vive interamente il suo carisma di comunione con Cristo grazie innanzitutto a questa porzione eletta del Popolo di Dio che, nei monasteri, persevera nella preghiera in nome e a favore di tutto il Corpo mistico di Cristo.

Il mio saluto, unito a vivo compiacimento, va poi a voi che operate nelle istituzioni di apostolato della dinamica diocesi di Treviso.

Nonostante la dolorosa diminuzione di forze a causa del calo delle vocazioni, voi gestite ancora la quasi totalità delle scuole materne parrocchiali, continuate ad assistere gli infermi nelle case di cura o di riposo per anziani, negli ospedali, negli istituti dove si raccolgono i nostri fratelli sofferenti, e continuate a dare una preziosa testimonianza con la vostra assistenza rispettosa, amorosa, materna. Sono lieto anche per la vostra intensa presenza nelle scuole medie e superiori, la quale vi consente di dedicarvi alla formazione cristiana dei giovani.

Uno speciale pensiero desidero rivolgere a coloro tra di voi che cooperano con i sacerdoti nell’apostolato parrocchiale, condividendo quella missione evangelizzatrice che a voi spetta, in maniera peculiare, per la consacrazione religiosa.

Questa grande varietà di situazioni e di servizi vi mette a contatto, quotidianamente, con un’imprevedibile e complessa varietà di esperienze e di problemi.

L’incontro con i genitori dei vostri alunni vi fa toccare quasi con mano i problemi vivi e talvolta drammatici vissuti dalle famiglie, le preoccupazioni educative che sorgono nel rapido evolversi delle culture e i disagi di situazioni di emergenza.

2. A volte, specialmente negli ospedali, vivete voi stesse con apprensione certe situazioni che interpellano, quasi con atteggiamento di sfida, la vostra disponibilità e richiedono una coraggiosa testimonianza di fede. Voi oggi più che mai sentite il peso gravoso delle crisi di coscienza che mettono alla prova il cristiano per il contrasto che avverte tra la morale del mondo e le severe linee di condotta che il Vangelo vi propone in forza della vostra consacrazione al Signore.

Vivendo e svolgendo il vostro specifico apostolato nel crogiolo delle odierne situazioni in continuo e imprevedibile mutamento, potrebbe accadervi di sentire talvolta un certo disagio nei confronti della regolarità della vostra “vita comune”, che può apparirvi quasi troppo rigida, distante, anacronistica nei confronti di certe esigenze della mentalità e sensibilità contemporanea, e di giudicare, per conseguenza, legittima e valida l’opportunità di condividere concezioni, stile di vita e modi di comportamento, che invece si oppongono a quel regime austero ma sapiente, che i voti emessi e la vostra consacrazione a Dio con cuore indiviso “per il Regno dei cieli” (cf. Mt 19, 12) richiedono da voi in ogni circostanza. La vostra deve essere una costante, gioiosa e generosa testimonianza del primato della vita spirituale! (cf. Perfectae caritatis, 6).

Desidero ricordarvi un saggio principio che San Pio X dettò a dei religiosi, un giorno, con fine senso pastorale: “I vincoli con Dio mediante i voti e con la comunità religiosa non debbono essere posposti a nessun altro servizio, per quanto legittimo, a vantaggio del prossimo” (cf. “Pii X Pont. Max. Acta”, vol. II, pp. 87-88).

Tale criterio di comportamento vale anche oggi. Il sincero desiderio di servire il Vangelo e la promozione integrale dell’uomo richiedono da voi, con urgente istanza, che coltiviate nella viva fraternità delle vostre comunità il carisma che vi è proprio, vivendo intensamente e con chiara testimonianza lo spirito dei vostri voti. In questo modo sarete, insieme, voce e segno efficace dell’opera della Chiesa che, in nome di Cristo, sa chinarsi sulle necessità dell’uomo per portarlo a Dio in qualsiasi condizione si trovi.

3. La religiosa - sull’esempio di Cristo e dei santi - non deve temere di essere, nei confronti di questo mondo, un “segno di contraddizione”, secondo l’insegnamento di San Paolo: “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Rm 12, 2).

Occorre fare attenzione a non confondere l’“adattamento” del carisma del proprio istituto alle esigenze del mondo d’oggi - un’istanza proveniente dal recente Concilio - con quella specie di “imborghesimento” della vita religiosa, per il quale ci si lascia allettare da ideologie e comportamenti che hanno in realtà ben poco a che vedere con l’austera dedizione a Cristo voluta dal Vangelo e dallo spirito delle vostre regole di vita.

Anziché allora assumere - mediante un vaglio giudizioso - quanto di valido offre il mondo d’oggi, si finisce con il lasciarsi invischiare negli aspetti deteriori di una certa mentalità mondana e terrena, perdendo quella dirittura di vita e quel vigore profetico, che rendono la persona consacrata un autentico testimone dell’assoluto divino e promotore della dignità dell’uomo.

4. Se spesso vi accorgete di essere immerse in un mondo che tende ad emarginare i valori dello spirito o ad offuscare la voce della Chiesa, sappiate che proprio in queste situazioni si richiede da voi una più profonda adesione a Cristo e alla sua Chiesa, mediante una testimonianza chiara e inconfondibile, con amore sponsale fedele al Cristo, e grande generosità. Come ebbe a dire papa Paolo VI: “Bisogna che impariate a trovare Dio anche in queste condizioni di esistenza, segnate da ritmi sempre più accelerati, dal frastuono e dalle sollecitazioni delle realtà effimere” (cf. Evangelica testificatio, 33).

La Diocesi di Treviso attende molto da voi, perché vi ha affidato molte delle sue opere di apostolato. Sappiate accogliere con generosità e intelligenza le grandi iniziative che vi sono proposte. La vostra vita sia trasparenza della presenza di Dio, che cammina a fianco degli uomini e delle donne nel mondo di oggi.

Vi conforti e vi sostenga Maria Santissima e vi accompagni la Benedizione Apostolica che volentieri imparto a voi, ai vostri Cari, e a tutti coloro che voi assistite e servite con zelo e carità.



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