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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DELLE
NUOVE «DIRETTIVE PER LA COOPERAZIONE
INTERCONFESSIONALE NELLA TRADUZIONE DELLA BIBBIA»

Lunedì, 16 novembre 1987

 

S.E. Lord Coggan, vescovo Ablondi,
cari fratelli in Cristo
.

Ringrazio oggi con gioia il Signore con voi per il coraggio e la consolazione che egli immancabilmente ci dà attraverso il suo Santo Spirito rendendoci sempre più generosi servitori della parola di salvezza.

L’esempio e la memoria del card. Augustin Bea, di cui oggi festeggiamo il 19 anniversario della morte, è stato appena ricordato dal card. Willebrands. Per moltissime persone il card. Bea è stato un sicuro mentore negli anni importanti e difficili che seguirono il Concilio Vaticano II. La sua guida degna di fiducia fu sentita soprattutto nella sfera della cooperazione biblica. Già prima della promulgazione della costituzione dogmatica sulla rivelazione divina, il card. Bea accolse il desiderio di una tale cooperazione espresso dal futuro segretario dell’Alleanza Biblica Universale, Oliver Béguin. Dopo le discussioni preliminari propose questa collaborazione al mio predecessore Paolo VI che immediatamente la approvò.

Poi la Società Biblica Universale insieme ad esperti cattolici procedette alla preparazione dei “Principi direttivi” con l’intenzione di aiutare la gente di tutto il mondo a diventare familiare con le sacre Scritture e ad essere permeati dal suo spirito (cf. Dei Verbum, 25). Questa è una preoccupazione che per secoli ha motivato i membri della vostra Unione a lavorare così strenuamente e diligentemente in questo campo.

Sono particolarmente contento di salutare Lord Coggan e voi collaboratori. Sono compiaciuto che la nuova edizione rivista delle “Direttive” sia ora pronta. Renderà possibile una più piena collaborazione tra le Società Bibliche nei diversi paesi e le Chiese cattoliche nella preparazione e distribuzione delle edizioni della Sacra Scrittura.

Questa collaborazione, come nutrimento spirituale per i cristiani, contribuisce in maniera incisiva alla nostra comprensione reciproca. Rende più uniti i cristiani e così porta avanti la causa dell’unità.

Questo è lo spirito nel quale la Federazione mondiale cattolica per l’apostolato biblico è cresciuta. Lavorando in armonia con la gerarchia della Chiesa ha risposto generosamente al vasto programma conciliare contenuto nella costituzione dogmatica sulla divina rivelazione che afferma: “È dovere dei vescovi, che hanno l’apostolico insegnamento”, di dare ai fedeli loro affidati una buona istruzione nel giusto uso dei libri divini specialmente il Nuovo Testamento e soprattutto il Vangelo attraverso la traduzione dei testi sacri. Tali traduzioni devono venir corredate con le necessarie e più adeguate spiegazioni così che i figli e le figlie della Chiesa possano diventare in maniera proficua sempre più familiari con le sacre Scritture ed essere penetrati dal loro spirito.

Inoltre, dovrebbero venir preparate edizioni delle sacre Scritture, corredate da commenti opportuni, anche ad uso dei non cristiani e adattate alla loro situazione. Sia i pastori delle anime che i cristiani generalmente dovrebbero occuparsi della saggia distribuzione di queste in una certa maniera” (Dei Verbum, 25).

Desidero incoraggiare i vostri tenaci sforzi di diffondere la conoscenza della parola di Dio. Come insegna il Concilio, la forza e il potere di quella parola sostiene la Chiesa e dà nutrimento a ogni anima (Ivi, 21). “Poiché la parola di Dio è vivente e attiva” (Eb 4, 12). Essa può “accrescervi e darvi l’eredità tra tutti quelli che sono santificati” (At 20, 32).

Dio benedica voi e il vostro nobile lavoro.

 

© Copyright 1987 - Libreria Editrice Vaticana

 



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