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VIAGGIO APOSTOLICO IN ZIMBABWE,
BOTSWANA, LESOTHO, SWAZILAND, MOZAMBICO

CERIMONIA DI BENVENUTO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto Internazionale di Gaborone (Botswana)
Martedì, 13 settembre 1988

 

Eccellenza Presidente Masire,
mio caro fratello Vescovo Setlalekgosi,
nobile popolo del Botswana,
cari fratelli e sorelle in Cristo.

1.  per me una grande gioia iniziare questa visita nel vostro Paese. Desidero porgervi il mio saluto in un vero spirito di amicizia e rispetto, e assicurarvi delle mie ferventi preghiere per il benessere e la prosperità del popolo del Botswana. Sono grato al Presidente Masire e al governo per il loro gentile invito. Desidero anche ringraziare il Vescovo Setlalekgosi e tutti i fedeli cattolici che hanno reso possibile questa visita.

2. l Botswana è un Paese in pace con se stesso e con i suoi vicini. Infatti si può giustamente definire un’isola di pace in un mare in tempesta. Questo è dovuto in gran parte alla natura del popolo del Botswana: voi siete un popolo amichevole e che ama la pace, un popolo che crede nella fondamentale uguaglianza e nella dignità di ogni uomo e di ogni donna. Nel vostro Paese libertà di parola e di religione fanno parte della vostra vita nazionale. Possiate sempre godere dell’armonia interna che è così essenziale per il vero progresso e beneficio di ogni cittadino. Inoltre con l’aiuto di Dio possa il vostro Paese continuare ad essere operatore di pace tra i vicini.

So che l’indipendenza del Botswana è fondata su quattro principi basilari: unità, democrazia, autoconsapevolezza e sviluppo. Sulla base di questi quattro pilastri avete raggiunto in questi ultimi anni un notevole grado di progresso economico e sociale. Questi risultati sono un raggio di speranza per i popoli di tutta l’Africa che anelano ad un autentico sviluppo umano per sé e per i propri figli.

La ricerca di questi quattro ideali nazionali ha permesso al Botswana di compiere grandi passi nel migliorare la qualità della vita del suo popolo. Sin dal 1966 anno della sua indipendenza, significativi e costanti progressi sono stati fatti nel campo dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria e dei lavori pubblici.

Questo fa un grande onore a tutti voi: agli sforzi del vostro governo e all’impegno e alla collaborazione del popolo del Botswana nel promuovere il bene comune della nazione.

3. Anche se la missione primaria della Chiesa cattolica è di natura religiosa e spirituale, tuttavia i suoi membri condividono questa attenzione per lo sviluppo economico e sociale. La Chiesa ritiene che il giusto obiettivo di un autentico sviluppo non è soltanto una positiva trasformazione economica e materiale del mondo, ma anche la creazione di sempre maggiori possibilità per uomini e donne di realizzarsi in armonia con la loro dignità di figli di Dio. Dal momento che la società esiste in funzione della gente, ha il dovere di rispettare, proteggere e promuovere la persona umana in tutti gli aspetti fra i quali dobbiamo includere la dimensione religiosa che esprime la nostra vocazione trascendente come esseri umani e abbraccia tutta la nostra esistenza terrena. Come ho detto nel mio messaggio per la Giornata mondiale della pace di quest’anno, la religione ci aiuta ad apprezzare meglio la nostra dignità umana e contribuisce così alla libertà dell’uomo; rafforza l’integrità morale e ci aiuta ad agire con maggiore responsabilità; ci prepara alla vera fratellanza con gli altri esseri umani insegnandoci a vivere nella solidarietà con gli altri come fratelli e sorelle (cf. “Nuntius ob diem ad pacem fovendam dicatum pro a. D. 1988”, 3, die 8 dec. 1987: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, X, 3 [1987] 1336 s).

Possa il popolo del Botswana conservare sempre il suo tradizionale rispetto per la dimensione religiosa della vita umana. Possa questo popolo continuare a costruire una società giusta e pacifica sulla solida base del rispetto per la persona umana creata da Dio a sua immagine e somiglianza.

4. Porgo il mio speciale saluto a tutti i miei fratelli e le mie sorelle cattolici, che ho tanto desiderato incontrare nel corso della mia visita pastorale in Botswana. Sono venuto a voi come pastore nel nome di nostro Signore Gesù Cristo e come fratello che desidera condividere la vostra gioia per tutto quello che Dio ha fatto tra di voi per la potenza dello Spirito Santo. Mi unisco a voi per ringraziare Dio per il dono della fede e del Battesimo, con il quale condividete la vita nuova del Salvatore risorto. Desidero confermarvi nella vostra fede cattolica ed incoraggiarvi per il futuro della Chiesa in questo bellissimo Paese. Quali membri del corpo di Cristo, siete chiamati ad essere araldi della buona novella della salvezza. Conducendo un’esistenza fondata sul Vangelo non soltanto contribuite al benessere terreno dei vostri concittadini, ma siete per loro portatori di un gran numero di benedizioni spirituali; li conducete a Cristo. Con san Paolo io prego che “il Signore poi vi faccia crescere e abbondare nell’amore vicendevole e verso tutti, come è il nostro amore verso di voi, per rendere saldi e irreprensibili i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre nostro” (cf. 1 Ts 3, 12-13).

5. Inoltre porgo la mia mano in amicizia e in pace agli altri cristiani e ai membri delle altre religioni. Attraverso un comune rispetto per la coscienza, possiamo fare molto per salvaguardare la dignità della persona umana nel mondo di oggi. Attraverso una cooperazione attiva siamo in grado di promuovere il bene spirituale e materiale della famiglia umana. Attraverso l’amore reciproco ed una migliore comprensione possiamo contribuire a realizzare la pace mondiale così ardentemente desiderata da tutti i popoli di buona volontà.

6. Ogni nazione, non importa se vecchia o nuova, ha il suo unico contributo da offrire al ricco tessuto della cultura e della vita umana. E al tempo stesso ogni Chiesa locale edifica l’unico corpo di Cristo. Sono sicuro, una volta terminata la mia breve visita in Botswana, di avere ottenuto un ancora più profondo apprezzamento dell’unità e della varietà della famiglia umana e dei modi in cui Dio attraverso la sua provvidenza conduce e guida i suoi figli e le sue figlie. Possa egli benedire il popolo del Botswana! Possa egli benedirvi ora e sempre ricolmandovi di gioia e di pace!

“Pula!”  



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