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PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN NORVEGIA, ISLANDA,
FINLANDIA, DANIMARCA E SVEZIA

CERIMONIA DI BENVENUTO

DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II

Aeroporto Internazionale «Arlanda» di Stoccolma (Svezia)
Giovedì, 8 giugno 1989

 

Sua altezza reale Bertil e principessa Liliane,
Arcivescovo Werkström,
Vescovo Brandenburg e Vescovo Kenney,
distinti membri del governo,
membri del corpo diplomatico,
caro popolo svedese,
Gud välsigna Sverige! (Dio benedica la Svezia). Con questa preghiera saluto tutti gli abitanti del vostro Paese e prego Dio di benedirvi con la sua pace.

1. È con grande gioia che sono giunto in Svezia questa mattina ed ho iniziato la mia visita a questo nobile Paese. Sono grato a sua altezza reale per la calorosa accoglienza che mi ha riservato in nome di sua maestà il Re. Desidero esprimere inoltre la mia gratitudine a sua eccellenza il ministro degli affari esteri ed al governo svedese che insieme alla comunità cattolica ed alla Chiesa svedese mi ha gentilmente invitato qui oggi.

Giungo oggi presso un popolo il cui passato è stato segnato da una profonda fede cristiana e da un impegno verso gli obiettivi della pace, della tolleranza e per il progresso di una vera dignità umana. È mia preghiera che questa eredità e questi valori possano continuare a fiorire fra voi ed essere una luce di speranza che rischiari il futuro della vostra società e di tutti i suoi membri.

2. Sono venuto in Svezia come ministro del Vangelo di Gesù Cristo e come Vescovo di Roma. Come predicatore del Vangelo mi affido alla grazia di Dio nell’annunciare a tutti gli abitanti di questo Paese la grazia e la pace di Dio, “Padre Misericordioso” (2 Cor 1, 3). Come Vescovo di Roma desidero visitare i membri della Chiesa cattolica di questo Paese. Cari fratelli e sorelle nella fede cattolica: durante questi giorni avrò la gioia di partecipare alla vostra vita ecclesiale, ascoltando le vostre preoccupazioni e le vostre speranze per la Chiesa in Svezia, pregando con voi e celebrando l’Eucaristia, il mistero della nostra fede!

Nel Vescovo Brandenburg e nel Vescovo Kenney saluto i cattolici svedesi con amore e grande affetto. La diocesi di Stoccolma rispecchia la ricchezza e la diversità della gente che caratterizzano l’intera Chiesa cattolica. Ciò può quindi per grazia di Dio recare una testimonianza eloquente dell’unità e della carità che dovrebbero caratterizzare la vita di tutti i seguaci di Cristo. Nella Chiesa di Dio “non c’è più Giudeo né Greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Gesù Cristo” (Gal 3, 28).

3. E inoltre mia ardente speranza che questa visita pastorale possa contribuire alla crescita della comprensione e dell’amore fraterno fra tutti quelli che professano il nome di Cristo. La Chiesa di Roma continua tuttora a venerare la memoria di santa Brigida di Svezia, la cui intrepida fede cristiana contribuì notevolmente al rinnovamento spirituale della Chiesa circa sei secoli fa. Nel visitare la patria di santa Brigida non possono fare a meno di ricordare la lunga e ricca eredità cristiana che è condivisa da tutti gli Svedesi cristiani nonostante le divisioni che si sono verificate. Questa eredità ha la forza di ispirare noi tutti nella nostra ricerca di obbedire alla volontà di Dio e di ristabilire i legami di unità nella fede fra i cristiani. Con questa convinzione, porgo il mio sincero saluto nel Signore, all’Arcivescovo Werkström ed a tutti i fedeli della Chiesa luterana svedese.

Nel nome di Gesù Cristo, saluto tutti gli abitanti di questo Paese e vi assicuro delle mie preghiere affinché possiate continuare a godere di pace e prosperità. Il Vangelo che io predico è un messaggio di speranza ed è rivolto a tutti, uomini e donne, a persone di ogni razza e lingua (cf. Ap 5, 9). Sono grato per l’opportunità di portare il messaggio a questi lidi e ringrazio voi tutti per l’amichevole interesse suscitato dalla notizia della mia venuta.

4. La Svezia è conosciuta e rispettata in tutto il mondo per i suoi sforzi di garantire il benessere a tutto il suo popolo. Certamente, la Svezia gode di una “qualità della vita” che anche considerata in termini puramente materiali rappresenta un notevole traguardo. È anche ben noto il vostro interesse per la cooperazione internazionale e per il disarmo. Queste iniziative, insieme alla vostra generosità nell’aiutare gli altri paesi, servono come incoraggiamento per le altre nazioni che cercano di dare il meglio alla loro popolazione secondo le loro possibilità ed alla luce della loro storia. I successi raggiunti dalla Svezia in campi come l’assistenza sanitaria, l’educazione e la sollecitudine per il benessere degli immigrati vanno considerati come un segno di speranza sull’orizzonte di un autentico sviluppo e di un progresso del mondo.

Il vostro primato in tutti questi campi è una fonte di gratificazione per la Santa Sede, che cerca di promuovere la causa di un vero sviluppo, della giustizia e della pace nella comunità delle nazioni. In questo contesto sono lieto di ricordare che nel 1982 la Svezia e la Santa Sede hanno stabilito formali rapporti diplomatici riprendendo così i tradizionali rapporti che risalivano al XVI secolo. Io prego affinché i vostri costanti sforzi per promuovere la comprensione fra i popoli portino molti frutti e vi rendano degni della benedizione che è riservata a coloro i quali sono operatori di pace e saranno quindi chiamati figli di Dio (cf. Mt 5, 9).

5. La vera pace, la pace che è opera della giustizia (cf. Is 32, 17), richiede una continua sensibilità ai valori etici e religiosi che sono alla base di tutte le attività umane. Fra questi valori il rispetto per il dono della vita in tutte le sue forme, affiancato da un disinteressato aiuto al prossimo - specialmente ai bisognosi e a quelli meno fortunati di noi - costituiscono il fondamento essenziale di una società giusta ed umana. Il perseguire questi scopi ha profonde radici spirituali e rappresenta il frutto di quella aspirazione del cuore umano per il profondo appagamento che la Bibbia chiama “shalom”, pace (cf. Sal 121, 6-9).

Cari amici, possa la pace di Dio, la pace che sorpassa ogni intelligenza (Fil 4, 7), dimorare nei vostri cuori e nelle vostre case. Possa Dio continuare a benedire la Svezia e tutto il suo popolo.

 

© Copyright 1989 - Libreria Editrice Vaticana

 



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