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 RADIOMESSAGGIO DEL SANTO PADRE
GIOVANNI XXIII
ALLA CITTÀ E ALLA DIOCESI DI TORTONA
IN OCCASIONE DELL'ACCENSIONE DELL'IMPIANTO D'ILLUMINAZIONE DELLA STATUA
DI MARIA SANTISSIMA
COLLOCATA SULLA TORRE DEL SANTUARIO
DI NOSTRA SIGNORA DELLA GUARDIA

Venerdì, 28 agosto 1959

 

Con viva letizia e non senza commozione, diletti figli, Noi abbiamo steso la mano sul congegno che ha mirabilmente trasmesso a traverso lo spazio l'energia onde si è illuminata la statua della Madonna.

Come non riportarCi con la memoria, all'anno scorso, quando, in questo stesso 28 agosto, Noi fummo in mezzo a voi col Signor Cardinale Siri, Arcivescovo di Genova, col vostro venerato Arcivescovo-Vescovo Monsignor Egisto Melchiori, col suo solerte Ausiliare ed il Clero diocesano, per partecipare alla solenne festività della Madonna della Guardia?

Tale ricordo ci è ancora motivo di intimo compiacimento e ravviva la consolante visione spirituale che voi Ci offrite in questo momento ed in maniera così singolare rendendoCi quasi reale la Nostra presenza in mezzo a voi, osannanti, con voi, alla celeste Regina.

Voi avete voluto grande la statua della Madonna e collocata in alto, sovrastante le vostre case e le vostre campagne per rendere omaggio alla santità eccelsa della Madre del Redentore, la quale, umile in terra, « è stata esaltata al di sopra dei cori angelici nei regni celesti », e per trarne, insieme, auspicio di protezione.

Voi volete la Santissima Vergine in cima ai vostri pensieri e ai vostri affetti, amabile Regina delle anime vostre, guida sicura delle vostre volontà e sostegno dei vostri passi, ispiratrice sublime nell'imitazione di Gesù Cristo, modello di vostra santificazione; e volete, inoltre, che, dall'alto guardi alle vostre case e protegga le vostre famiglie, suggerisca ai vostri figli desideri di cielo e propositi di purezza, segua maternamente, come auspicava con felice pensiero Don Orione, anche i passi dei frettolosi che non entrano in chiesa, sospinti dagli interessi effimeri di una povera vita, e infine mostri a tutti l'unica cosa necessaria alla salvezza dell'anima: amare Dio con fiducioso abbandono nella sua misericordia e con docilità ai suoi sapienti voleri.

Tanto più volentieri, adunque, Noi abbiamo illuminato codesto simulacro perchè esso vi ricorderà tutte queste cose, riporterà le vostre coscienze ai fervori di così solenne giornata mariana e rimarrà a voi e ai vostri discendenti segnacolo e pegno di celeste protezione.

I Romani Pontefici, nel corso dei secoli, hanno sempre ascritto a loro dolcissimo dovere ed altissimo onore circondare di luce la Madonna; illustrare, cioè, alle menti dei fedeli le grandi verità rivelate da Dio sulla sua Santissima Madre, sì che queste, per il magistero infallibile della Cattedra di Pietro, sono state proclamate, dichiarate e definite parti integranti ed inalienabili del deposito della fede affidato alla Santa Chiesa. I dogmi dell'Immacolata Concezione e dell'Assunta sono, in ordine di tempo, le luci più recenti che, per l'assistenza dello Spirito Santo, i Papi hanno fatto rifulgere sul capo della Madonna.

Da queste considerazioni prenda nuova lena il vostro animo, diletti figli, nel fuggire il male e nell'operare il bene; nel promuovere l'incremento della pietà religiosa e nel conservare totale fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa. L'Immacolata Madre di Dio vi assista, propizia, con la sua amorevole intercessione presso il Trono dell'Altissimo; vinca sua guardia i movimenti umani e vegli sul vostro cammino verso il Monte del Signore, affinché possiate raggiungerlo « con le mani innocenti ed il cuore puro ».

E sia pegno di così segnalati ed auspicati favori celesti, oltre che della Nostra viva benevolenza, la propiziatrice Benedizione Apostolica, che vi impartiamo con paterno affetto.


 



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