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PAOLO VI

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 11 settembre 1963

 

Carissimi Figli e Figlie!

Questo è un momento di commozione e di conforto per Noi; e Noi vi ringraziamo di avercelo procurato con la vostra visita, che ad ogni aspetto si mostra ispirata da viva pietà religiosa e da sincera fedeltà alla Chiesa di Cristo.

Tanto edificante e confortante per Noi questo momento, Noi pensiamo e auguriamo che esso sia bello e memorabile anche per voi. L’omaggio filiale, che voi rendete al Papa, sveglia certamente anche in voi sentimenti di fede e di gaudio spirituale: il vostro sguardo non si ferma sulla Nostra umile persona, ma cerca dietro di essa Quella che Noi rappresentiamo, cerca il Signore Gesù, e vede in Lui tutta la sua Chiesa, tutta l’ umanità da Lui redenta, tutta la storia della salvezza del mondo; e trova in essa un posto assegnato a ciascuno di voi!

È perciò questo un momento di grandi pensieri, di intensità spirituale, di viva esperienza della realtà religiosa della fede cattolica.

Momento pieno e soave, ma breve e passeggero!

Potrà durare questo momento? o sarà anch’esso fugace e vano, come tanti altri delle nostre giornate?

Questo istante singolare, quest’ora benedetta deve durare! Durare nella memoria, sicuramente. Ma deve durare anche in altri effetti, che noi speriamo salutari: deve durare nel proposito di buona ed autentica vita cristiana, durare nella fedeltà alla santa Chiesa, nostra madre e maestra, durare nella preghiera per la nostra salvezza e per quella del mondo, per il prossimo Concilio ecumenico e per la pace, durare anche per l’ affezione filiale al Papa, che paternamente ve la ricambia.

È perciò con l’ augurio che questo momento sia fecondo di durevoli e benefici effetti spirituali, che ora a tutti daremo la Nostra Benedizione Apostolica.

 



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