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 PAOLO PP. VI

EPISTOLA

CON LA PREMURA*

AL CARDINALE EUGENIO TISSERANT,
IN OCCASIONE DELLA RINUNCIA DALL'INCARICO
DI ARCHIVISTA E BIBLIOTECARIO DELLA S. ROMANA CHIESA

 

Signor Cardinale, Con la premura e con la lealta che La distinguono, e che sempre L'hanno reso assai caro al nostro cuore oltre che per le esimie doti dell'animo, Ella ha voluto porre a nostra, disposizione il duplice incarico che, con indiscusso prestigio, ha finora avuto come Bibliotecario e Archivista di S. Romana, Chiesa. Siamo sinceramente commossi per questo segno di delicata sensibilità, che aggiunge nuovo merito alla sua figura spirituale; e, sia pure a malincuore, siamo indotti ad accettare la sua decisione per i meditati motivi che Ella ha avuto esporci. Per dirLe tuttavia quanto il suo gesto ci renda obbligati, e quanto desideriamo che Ella continui a mantenere un intimo legame con le due grandi istituzioni, che tanto debbono alla sua cultura e alla sua autorità, noi La nominiamo Bibliotecario e Archivista Emerito, in pegno della nostra perenne benevolenza. In questa occasione desideriamo ripeterLe la nostra stima e gratitudine per il bene da Lei compiuto nei più che sessanta anni di fecondo servizio della Santa Sede nei vari posti di responsabilita a Lei affidati dai nostri Predecessori, soprattutto in qualità di Prefetto della Sacra Congregazione per la Chiesa Orientate e di Vescovo Suburbicario di Ostia, Porto e S. Rufina, oltre che per l'incremento dato alla Biblioteca Apostolica Vaticana e all'Archivio Segreto e per l'apporto recato alle discipline sacre e profane. Ovunque Ella ha lasciato l'orma profonda della sua intelligenza versatile e acuta, della sua scienza, della sua forza di animo, della sua bonta, del suo zelo pastorale; specialmente non ha cessato di edificare per la granitica, incrollabile fedeltà alla Sede di Pietro, nelle piccole come nelle grandi cose, con cuore di Vescovo, con prudenza di dotto, amando con tutte le proprie forze la Chiesa come un figlio valoroso e devotissimo, e ponendo a sua disposizione le mirabili energie di cui L'ha fornito il Signore. Ella, Signor Cardinale, ha dato questa testimonianza con coerenza e generosità; e ben può dire, con S. Paolo: «Bonum certamen certavi, cursum consummavi, fidem servavi» (1). Il Signore non mancherà di ricompensarLa con la ricchezza delle sue consolazioni.

Noi Lo preghiamo per questo; e, al tempo stesso, siamo certi che Ella continuerà ad assisterci con la ricchezza della sua cultura, con la varietà della sua esperienza, con la forza delle sue convinzioni, in quei compiti che Le sono affidati nel singolare vigore spirituale e intellettuale, che tuttora Le è proprio.

Con questa fiducia, noi Le attestiamo ancora una volta la nostra riconoscenza, mentre, in pegno dei celesti favori, di cuore Le impartiamo la nostra particolare Apostolica Benedizione.

Dal Vaticano, 27 Marzo dell'anno 1971, ottavo del nostro Pontificato.

PAOLO PP. VI


*A.A.S., vol. LXIII (1971), n. 4, pp. 269-270

(1) 2 Tim. 4, 7.

 

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