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DISCORSO DI SUA SANTITÀ PIO XII
NELL'INCONTRO CON I SOVRANI D'ITALIA AL QUIRINALE*

Sala del Trono al Quirinale - Giovedì, 28 dicembre 1939

 

In questo giorno auspicato, in questa augusta Reggia, divenuta quasi Palatino di una nuova storia dell'Urbe, davanti a Sua Maestà il saggio Re e Imperatore e alla Maestà della Regina e Imperatrice, specchio di soave maternità e di virtù domestiche al popolo d'Italia, in presenza — oltre che dei Signori Cardinali e del Nostro seguito — di una così eletta accolta di Principi e di Principesse Reali, di Personaggi della Corte e del Governo, il Nostro animo rinnova l'espressione della viva compiacenza per la solenne visita, fattaCi dalle Loro Maestà nel Palazzo Apostolico Vaticano con quel sentimento di venerazione alla Sede di Pietro, che esalta agli occhi Nostri, di Roma plaudente e del mondo il plurisecolare spirito cattolico della Dinastia Sabauda, così gloriosa per la sua corona di Beati. In questa reggia dopo dieci anni si risigilla la felice concordia segnata fra la Chiesa e lo Stato, concordia che illumina in una medesima luce di gloria i nomi del venerato Nostro Antecessore Pio XI e della Maestà di Vittorio Emanuele III.

Il Vaticano e il Quirinale, che il Tevere divide, sono riuniti dal vincolo della pace coi ricordi della religione dei padri e degli avi. Le onde tiberine hanno travolto e sepolto nei gorghi del Tirreno i torbidi flutti del passato, e fatto fiorire le sue sponde dei rami d'olivo.

Oggi, che in questa splendida aula, per la prima volta dopo decenni, la mano di un Pontefice romano si alza benedicente in segno di pace, l'Italia guarda ed esulta; guarda ed esulta il mondo cattolico, e sembrano esultare anche i due Principi degli Apostoli, che siedono immoti sull'entrata di questo palazzo, quasi paghi di veder sorta l'aurora di nuovi tempi. E con maggior larghezza certo la SS.ma Annunziata, che qui fa sacro un altare devoto, gode di profondere i tesori delle sue grazie sulla Reale Famiglia, la cui prosapia si onora di venerarla come la più alta insegna del suo culto cavalleresco. Onde Noi supplichiamo Iddio e la Vergine Madre di stendere la loro protezione sugli Augusti Sovrani, sui Principi e le Principesse Reali, sull'illustre Capo e sui Membri del Governo, e su tutti i presenti affinché la pace, che, salvaguardata dalla saggezza dei Reggitori, fa grande, forte e rispettata l'Italia in faccia al mondo, diventi ai popoli, che oggi, quasi fratelli fattisi nemici, si combattono attraverso le terre, i cieli e i mari, sprone ed incitamento a future intese, le quali per il loro contenuto e per il loro spirito siano sicura promessa di un nuovo ordine tranquillo e duraturo, ordine che invano si cercherebbe fuori delle vie regali della giustizia e della cristiana carità.


*Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, I,
  Primo anno di Pontificato, 2 marzo 1939 - 1° marzo 1940, pp. 455-456
  Tipografia Poliglotta Vaticana.

AAS 32 (1940), p.21-22.

Atti e discorsi di Pio XII, vol. I, p.350-351.

Actes et Documents du Saint-Siège relatifs à la seconde guerre mondiale, vol I p.362-363.

 



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