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GIOVANNI PAOLO II

REGINA COELI

Domenica, 21 aprile 1991

 

1. Quando Leone XIII scrisse l’Enciclica Rerum novarum, non c’era ancora una vera e propria dottrina sociale della Chiesa, nel senso di un insieme organico di principi e di orientamenti in ordine alla retta soluzione della cosiddetta “questione operaia”. C’era certamente un ricco patrimonio religioso-morale, derivante dal messaggio di Gesù, dalla dottrina degli Apostoli, dalla tradizione ecclesiastica, a cui era possibile attingere ispirazione e criteri pratici per tale questione. In effetti, nella stessa Enciclica non sono pochi i riferimenti ai Vangeli, agli Atti e alle Lettere degli Apostoli, agli antichi Padri e Dottori, specialmente a san Tommaso d’Aquino, come a fonti per l’insegnamento che fu allora autorevolmente impartito dal Papa. Le ricerche d’archivio hanno permesso di rintracciare i segni dell’assiduo lavoro preparatorio per la redazione di quel Documento, affidato ai migliori teologi del tempo ed a vari studiosi di Facoltà e Istituti universitari. Il Papa, che ispirava e seguiva l’opera di questi collaboratori, ne consacrò i risultati con la sua autorità, quando, il 15 maggio 1891, emanò l’Enciclica.

2. Questa data aprì un processo di riflessione e di approfondimento scientifico nel vasto campo sociale, quale pochi forse avrebbero immaginato: la Rerum novarum segnò veramente una svolta. Il Magistero della Chiesa, senza dimenticare i necessari riferimenti di ordine politico, avrebbe successivamente privilegiato le tematiche sociali secondo le nuove necessità dei tempi, illuminando e sostenendo coloro che cercavano un’equilibrata soluzione umana ed insieme cristiana degli “ardui” problemi della società.

Si sono così distinti, come elaboratori della dottrina sociale della Chiesa ed insieme come sostenitori dell’azione dei cattolici in campo sociale, Pio XI con la “Quadragesimo Anno”, Pio XII nel Messaggio della Pentecoste del 1951 ed in altri fondamentali Messaggi, Giovanni XXIII con la Mater et magistra e con la Pacem in terris, Paolo VI con la Populorum progressio e con l’Octogesima adveniens. Anche il Concilio Vaticano II ha dato un grande apporto a questa dottrina, specialmente con la Costituzione pastorale Gaudium et spes.

3. Come erede di questo Magistero, ho affrontato anch’io i problemi della vita sociale e dell’economia moderna secondo le nuove dimensioni, da essi assunte in questi anni. Sono pienamente convinto della necessità e dell’attualità della dottrina sociale, al cui sviluppo sono impegnati, in primo luogo, il Papa e i Vescovi come pastori del popolo di Dio. Ma tale dottrina si costruisce anche con l’apporto sia dei teologi e dei moralisti, sia degli studiosi di economia, sociologia, scienza della politica ecc.: negli Istituti e Centri di studio, in libri e riviste, nelle Sessioni o Settimane sociali, tutti sono chiamati a collaborare nella ricerca di una risposta sapiente e proficua alle antiche e nuove domande poste oggi dagli uomini e dalle società.

Mentre lodo e benedico di cuore quanti operano in questo campo, li affido alla materna sollecitudine della Vergine Santissima, perché li illumini e sostenga nel loro impegno tanto rilevante per la vita dei popoli e per la causa della pace.


Invito a pregare per i popoli della Jugoslavia

Mentre salutiamo la Regina del Cielo, vi invito oggi ad unire la vostra preghiera alla mia per i popoli della Jugoslavia, diversi per cultura, fede, storia e lingua, in cerca di nuovi rapporti di libertà, uguaglianza e giustizia, nel rispetto dei diritti degli uomini e delle Nazioni.

Proprio oggi, il popolo croato compie un pellegrinaggio penitenziale al santuario di Nostra Signora di Rémete (“Majka Bozaja Rémetska”), nei pressi di Zagabria, per pregare per la pace e la concordia in Croazia e in tutto il Paese.

Alla Vergine, invocata col titolo di “Avvocata fedelissima della Croazia”, affidiamo questi nostri fratelli perché sappiano essere in tutta la società jugoslava “artefici di pace”. Che a tutti i gruppi nazionali sia assicurato il rispetto della loro identità, e che tutti insieme trovino il cammino verso il bene comune!

Rivolgo, infine, un pressante appello ai credenti di quell’amato Paese - cristiani e musulmani - affinché, in nome di Dio, Padre comune, sappiano unirsi in un rinnovato impegno per creare le condizioni favorevoli ad una convivenza nel rispetto e nell’amore reciproci.

Ai fedeli presenti di lingua italiana

Rivolgo un saluto particolare alle religiose e ai fedeli venuti a Roma per partecipare alla cerimonia della beatificazione delle serve di Dio Annunciata Cocchetti e Chiara Bosatta, che ho avuto la gioia di compiere poco fa nella basilica di San Pietro.

Vi esorto a seguirne gli esempi di dedizione e di fedeltà a Dio e di generoso servizio al prossimo.

Ai fedeli di espressione francese

Indirizzo un cordiale saluto ai pellegrini venuti per partecipare alla beatificazione di madre Marie-Thérèse Haze. Nella gioia di questa circostanza in cui esultano le Figlie della Croce e l’intera Chiesa del Belgio, auguro cordialmente che i fedeli seguano generosamente il bell’esempio di carità lasciatoci dalla nuova beata.

J’adresse un salut cordial aux pèlerins venus participer à la béatification de Mère Marie-Thérèse Haze. Dans la joie de cet événement qui réjouit les Filles de la Croix et l’ensemble de l’Eglise en Belgique, je souhaite de grand cœur que les fidèles suivent généreusement le bel exemple de charité laissé par la nouvelle Bienheureuse.

Uno speciale pensiero ai sacerdoti e ai seminaristi di tutto il mondo è rivolto dal Santo Padre, prima della recita del “Regina Coeli” della Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Queste le parole pronunciate dal Papa.

Prima di recitare “il Regina Coeli”, pensiamo, carissimi, oggi, nella giornata delle preghiere per le vocazioni, sacerdotali e religiose nella Chiesa, pensiamo a tutti i sacerdoti, a tutti i seminaristi del mondo, a tutti i seminari, dove si preparano, a questa grande opera dell’ultimo Sinodo dei Vescovi, dedicato alla formazione sacerdotale.

E poi pensiamo alla necessità delle vocazioni sacerdotali, religiose - maschili e femminili - in tutto il mondo, e preghiamo non solamente oggi, ma preghiamo ogni giorno, insistentemente, perché Dio invii gli operai alla sua messe, questa messe veramente grande, immensa.

 

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