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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE PAUL POUPARD,
PRESIDENTE DEL PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA CULTURA

 

Al Venerato Fratello Nostro
Cardinale S. Em.za Rev.ma Paul Poupard
Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura
 

Cristo comandò apertamente agli Apostoli di predicare in tutto il mondo il Vangelo ad ogni creatura (cf. Mc 16, 15). Obbedendo a questo mandato, nel corso dei secoli incessantemente gli araldi del Vangelo annunciarono Cristo. Così, cento anni or sono, precisamente nell’ottobre del 1895, accadde che i missionari raggiunsero le terre della Costa d’Avorio, e da allora il seme cristiano ha posto radici tanto profonde che i suoi germogli spuntarono ovunque per tutta quella regione.

Quella comunità ecclesiale oggi continua a prosperare nella fede cristiana specialmente per le vocazioni locali, i cui validi frutti appaiono anche in quei giovani che, in occasione di questo centenario, saranno elevati all’ordine presbiterale. Per l’occasione il Venerato Fratello Augusto Nobou, Arcivescovo di Korhogo e Presidente della Conferenza Episcopale della Costa d’Avorio, accogliendo il desiderio di tutti i Presuli, del clero e dei fedeli, ha proposto di celebrare con molta solennità questo evento senza dubbio grande della vita ecclesiale. Perciò ha chiesto che fosse designato un sacro Presule a rappresentare laggiù la Nostra persona, presiedendo ai riti e alle celebrazioni legate all’evento. Noi veniamo senz’altro volentieri incontro alla richiesta di quel Venerato Fratello, affinché il rito si svolga nel modo più solenne, e stabiliamo di inviare una Persona Eminente a rappresentarci e manifestare al tempo stesso la Nostra benevolenza.

Per questa ragione rivolgiamo a Lei, Venerato Fratello Nostro, il Nostro pensiero ed animo, giudicandoLa adatta a compiere luminosamente questo incarico. Pertanto con questa Nostra lettera ed in virtù della Nostra autorità La nominiamo Inviato Speciale, dandoLe mandato di presiedere a nome Nostro alle sacre celebrazioni che si svolgeranno in quella Nazione, e dimostrando umanamente i Nostri sentimenti di pastore al clero e al popolo, dando così soddisfazione all’attesa di tutti.

Sarà dunque presente in vece Nostra, e a Nostro nome parlerà a tutti i presenti, porterà il Nostro saluto, il Nostro amore verso quella Chiesa, e la Nostra presenza in spirito. Esorterà in modo particolare i Vescovi e tutti i presbiteri all’adempimento del perenne compito di evangelizzare, così che “il Regno di Dio sia annunciato e stabilito su tutta quanta la terra” (Ad Gentes, 1). Confidiamo dunque con grande speranza che tutti i fedeli siano mossi a osservare più profondamente la vita cristiana.

Noi accompagniamo con preghiere la sua missione, imploriamo la divina clemenza su tutti coloro che si raduneranno laggiù ed impartiamo con amore, di tutto cuore nel Signore la Benedizione Apostolica.

Dal Vaticano, 25 agosto 1995, diciassettesimo anno del Nostro Pontificato.  

IOANNES PAULUS PP. II

 

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