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50° CONGRESSO EUCARISTICO INTERNAZIONALE, DUBLINO 2012

Il tema e il suo contesto

 

Il contesto del 50° Congresso Eucaristico

Il 50° Congresso Eucaristico Internazionale avrà luogo nel 2012 nella città di Dublino, Irlanda. Nel 2012 si ricorderà anche il 50° anniversario dell’inaugurazione del Concilio Vaticano II che ha segnato un importante momento di rinnovamento e di approfondimento dell’insegnamento della Chiesa e della sua autocomprensione come “Corpo di Cristo” e “Popolo di Dio”.

Sembra appropriato, dunque, che il Congresso Eucaristico del 2012 possa celebrare questo anniversario del Concilio Vaticano II e che il tema del Congresso sia un tema eucaristico che trova la sua fonte nei documenti del Concilio. L’evento potrà diventare un ulteriore contributo al processo di lettura del Concilio secondo i termini di una ermeneutica del rinnovamento piuttosto che di quella della discontinuità.

Nell’Eucaristia noi siamo invitati a un incontro personale con il Signore. Questo incontro apre il cammino per una nuova relazione e permette all’Eucaristia di assumere una missione sociale particolare. L’Eucaristia è pane per la vita del mondo (Gv 6,51). È pane spezzato per la vita del mondo e mistero offerto al mondo. L’Eucaristia è il cibo della verità. Il Congresso potrebbe approfondire la comprensione della relazione tra la Chiesa e il mondo, uno degli argomenti chiave del Vaticano II.

Il tema proposto

Il tema che vorremmo proporre alla considerazione del santo Padre è: The Eucharist: Communion with Christ and with one another. L’Eucaristia: Comunione con Cristo e tra di noi. Questo tema ha le sue radici nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa dove si legge: «Partecipando realmente del corpo del Signore nella frazione del pane eucaristico, siamo elevati alla comunione con lui e tra di noi: “Perché c'è un solo pane, noi tutti non formiamo che un solo corpo, partecipando noi tutti di uno stesso pane” (1 Cor 10,17). Così noi tutti diventiamo membri di quel corpo (cf 1 Cor 12,27), “e siamo membri gli uni degli altri” (Rm 12,5)» (Lumen Gentium, 7).

L’ecclesiologia del Vaticano II è una ecclesiologia di comunione. Commentando questo dato, Giovanni Paolo II, in un discorso alla Curia Romana nel 1990, spiegava: « La “koinonia” è una dimensione che investe la costituzione stessa della Chiesa e riveste ogni sua espressione: dalla confessione della fede alla testimonianza della prassi, dalla trasmissione della dottrina all’articolazione delle strutture. A ragione, perciò, su di essa insiste l’insegnamento del Concilio Vaticano II, facendone l’idea ispiratrice e l’asse portante dei suoi documenti. Si tratta di una comunione teologale e trinitaria di ogni fedele con il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo, che si riversa effusivamente nella comunione dei credenti tra di loro, raccogliendoli in un popolo… con un’essenziale dimensione visibile e sociale. La Chiesa appare così come l’universale comunione della carità (cf. Lumen Gentium, 23), fondata nella fede, nei sacramenti e nell’ordine gerarchico, nella quale pastori e fedeli si alimentano personalmente e comunitariamente alle sorgenti della grazia, obbedendo allo Spirito del Signore, che è Spirito di verità e di amore» (Discorso alla Curia Romana, 20/12/1990, AAS 83, 1991, 742)

Perché la scelta di questo tema?

Il Congresso Eucaristico vuole mettere in risalto «la centralità dell’Eucaristia nella vita della Chiesa e della sua missione pro mundi vita» (Statuti, 16). L’ecclesiologia di comunione realizza un legame importante tra la Chiesa e l’Eucaristia. La Chiesa è una comunione che trae la sua vita dall’Eucaristia (cf. Ecclesia de Eucharistia). Questa comunione è realizzata attraverso la presenza reale del Signore ma anche attraverso la presenza di coloro che, pochi o molti, si radunano nel suo nome «all'unica mensa della Parola e del Pane di vita» (Dies Domini, 36) ed entrano in una comunione reale e personale con Gesù nell’Eucaristia che modella le loro vite.

In un mondo in cui molte forme sociali di comunità sono venute meno, la Chiesa non solo è comunione ma ha anche, come elemento essenziale della sua missione, il compito di proporre, costruire e sostenere forme di comunità: «L'Eucaristia domenicale, raccogliendo settimanalmente i cristiani come famiglia di Dio intorno alla mensa della Parola e del Pane di vita, è anche l'antidoto più naturale alla dispersione. Essa è il luogo privilegiato dove la comunione è costantemente annunciata e coltivata. Proprio attraverso la partecipazione eucaristica, il giorno del Signore diventa anche il giorno della Chiesa, che può svolgere così in modo efficace il suo ruolo di sacramento di unità» (Novo Millennio Ineunte, 36; cf. anche 43-45).

Noi speriamo che il tema: L’Eucaristia: Comunione con Cristo e tra di noi contribuirà ad arricchire la comprensione dell’Eucaristia come vera e personale comunione con Gesù Cristo e a rinnovare la comprensione della Chiesa come comunità essenzialmente eucaristica.

 Alcuni possibili sviluppi di questo tema

Questo tema può essere sviluppato secondo molteplici punti di vista al fine di contribuire ad una rinnovata comprensione della centralità dell’Eucaristia nella vita e nella missione della Chiesa. Eccone alcuni esempi:

Comunione con Cristo

Dio è una comunione di fede e di amore, padre, Figlio e Spirito Santo. Noi siamo costantemente immersi in questa comunione di amore dall’azione di Dio attraverso l’invito offertoci dal suo Figlio e sostenuto dal lavoro dello Spirito Santo. Il sacramento del Battesimo, per mezzo del quale noi diventiamo membra del Corpo di Cristo, è «orientato verso l’Eucaristia» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1244) che completa la nostra iniziazione e ci inserisce nella Comunione con Cristo (cf. Lumen Gentium 7; Ad Gentes 39). È Gesù che ci invita a partecipare all’Eucaristia, segno del suo amore. È la sua Parola che noi ascoltiamo nel Vangelo. È il suo Corpo e il suo Sangue che noi riceviamo. È nel suo nome che siamo inviati.

Comunione con gli altri

Noi entriamo in una profonda comunione di vita con il sacramento del Battesimo. Questa comunione è rafforzata e nutrita nell’Eucaristia (cf. Lumen Gentium 7; Ecclesia de Eucharistia 24; Sacramentum Caritatis, 15 e 76; Prima preghiera eucaristica della riconciliazione). Non non siamo invitati alla mensa del Signore come singoli individui. Noi sediamo insieme quando ascoltiamo la sua Parola. Noi «condividiamo l’unico pane». Come I primi discepoli noi siamo mandate non da soli, ma insieme.

Eucaristia e sacerdozio ministeriale

L’Eucaristia occupa un posto centrale nella vita dei presbiteri ed è attraverso l’Eucaristia che «essi entrano in comunione con Cristo capo ed a questa comunione conducono le anime» (Ad Gentes, 39). L’attività missionaria della Chiesa riguarda l’allargamento della comunione attraverso la costruzione, giorno dopo giorno, del corpo di Cristo.

Eucaristia e matrimonio cristiano

Il sacramento del matrimonio è il segno effettivo e visibile dell’amore sacrificale di Cristo per la Chiesa. La partecipazione all’Eucaristia arricchisce il matrimonio cristiano e, nello stesso tempo, la fedeltà degli sposi cristiani arricchisce la partecipazione all’Eucaristia. Il matrimonio è una comunione di vita che, come l’Eucaristia, usa il linguaggio del corpo per realizzare pienamente il dono di sé (cf. Familiaris Consortio, 11, 13). Il matrimonio, come gli altri sacramenti, è dato per la costruzione del corpo di Cristo ed è nutrito dall’Eucaristia.

La vita religiosa

I consacrati sono chiamati a vivere nella «comunione di uno stesso spirito, sull'esempio della Chiesa primitiva, in cui la moltitudine dei credenti era d'un cuore solo e di un'anima sola (cfr.At 4,32)…. nutrita della dottrina del Vangelo, della santa liturgia e soprattutto dell'eucaristia» (Perfectae Caritatis, 15)

Eucaristia e Riconciliazione

Il peccato personale «comporta sempre anche una ferita all'interno della comunione ecclesiale, nella quale siamo inseriti grazie al Battesimo» (Sacramentum Caritatis, 20). «Quelli che si accostano al sacramento della penitenza, ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui; allo stesso tempo si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita col peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, l'esempio e la preghiera» (Lumen Gentium, 11). Nelle parole dell’assoluzione, al penitente è ricordato che Dio Padre di misericordia ha riconciliato il mondo a sè «con la morte e la risurrezione del suo Figlio».

Solidarietà cristiana

L’Eucaristia, compresa in termini di Comunione, è il segno effettivo della solidarietà cristiana che promuove una efficace partecipazione. La solidarietà vede gli altri come il prossimo «da rendere partecipe, al pari di noi, del banchetto della vita, a cui tutti gli uomini sono egualmente invitati da Dio» (Solicitudo Rei Socialis, 39). All’interno di questo vasto campo ciascuno può esplorare come l’Eucaristia costituisce un valido fondamento per i princìpi chiave dell’insegnamento sociale cattolico, come l’universale destinazione dei beni, il diritto di partecipazione, la priorità del lavoro sul capitale e l’amore preferenziale per i poveri.

Il mondo della sofferenza

Il ministero della salute di Gesù è un servizio che permette ad uomini e donne che sono stati marginalizzati dalla malattia di partecipare una volta di più alla vita della comunità. Questo rimane una sfida per la Chiesa sia a livello sociale che pastorale. «Benché dunque il mondo della sofferenza esista nella dispersione, al tempo stesso contiene in sé una singolare sfida «alla comunione e alla solidarietà» (Salvifici Doloris, 8). Molti cattolici non possono, a causa della malattia o della fragilità della vecchiaia, partecipare fisicamente alla celebrazione dell’Eucaristia. È importante, sia per loro che per l’intera comunità, che essi non siano esclusi dalla comunione.

Comunione ed Ecumenismo

Non potremo celebrare in verità la nostra comunione con Cristo alla mensa del Corpo del Signore senza essere consapevoli della nostra responsabilità per ricercare la piena comunione con coloro che hanno ricevuto «validamente il battesimo» e «sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica» (Unitatis Redintegratio, 3).

I fedeli defunti

L’Eucaristia è il segno effettivo della nostra comunione con i fedeli defunti (cf. Sacramentum Caritatis 32). I fedeli defunti non solo soltanto dei morti per i quali versare lacrime «come fanno i pagani» (1Tes 4,13). Essi, poiché si sono nutriti dell’Eucaristia, vivono per sempre (cf Gv 6).

Comunione dei Santi

L’Eucaristia è «pegno della gloria futura» (Sacrosanctum Concilium, 47) per mezzo del quale riceviamo la vita eterna e siamo inseriti nella comunione dei santi che condividono il banchetto celeste (cf. Sacramentum Caritatis, 31). L’Eucaristia è il memoriale della morte e della risurezione di Cristo. Per questo essa non si limita a riproporre un evento storico ma si volge anche verso il fine ultimo della nostra umanità. Il culto dei santi, in questo tempo moderno, è venuto meno anche perché abbiamo perso il senso del fine ultimo verso il quale ogni vita umana è diretta.

 

 

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