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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL COMITATO ESECUTIVO DELLA FEDERAZIONE CATTOLICA
PER L'APOSTOLATO BIBLICO

Venerdì, 22 aprile 1983

 

Cari fratelli e sorelle in Cristo,

Sono molto felice di ricevervi qui a Roma, presso le tombe degli Apostoli, primi testimoni di Cristo con la loro predicazione e la loro vita.

È infatti per la parola dei nostri padri nella fede, i grandi legislatori, i profeti e i saggi dell’Antico Testamento, gli apostoli, gli evangelisti e altri “uomini apostolici” (cf. Dei Verbum, 7) del Nuovo Testamento che Dio stesso ha parlato agli uomini. È così - attraverso una parola umana, innanzitutto orale, in seguito scritta - che egli ha rivelato agli uomini il suo amore, la sua volontà, il suo disegno di salvezza, centrato sul Cristo, Dio e uomo, egli stesso ultima Parola del Padre (cf. Eb 1, 2). Ecco ciò che noi chiamiamo Bibbia, affidata alla Chiesa come “la regola suprema della sua fede”, “e insieme la Tradizione” (cf. Dei Verbum, 21).

È per il servizio di questa Parola di Dio, letta e commentata dalla Chiesa, che è stata creata la Federazione cattolica per l’apostolato biblico. Voi ne costituite il Comitato direttivo, siete dunque i responsabili di questa opera così importante di evangelizzazione e di servizio ecclesiale. Conoscete bene i principi che la ispirano, e la metodologia. Si tratta in particolare di aiutare i Vescovi e le Conferenze episcopali nella realizzazione del loro servizio di questa Parola, che a loro è stata in primo luogo affidata, così come è stata affidata in maniera del tutto particolare a questa Sede di Pietro. Si tratta soprattutto di farla conoscere e di farla amare, affinché essa divenga sempre più sorgente pura di vita cristiana e di testimonianza quotidiana degli uomini e delle donne scelti da Cristo. Essa viene proclamata ogni giorno durante la celebrazione dell’Eucaristia, ma soprattutto viene letta e commentata nell’omelia ogni domenica. Come sarebbe augurabile che tutti i membri del popolo di Dio “s’accostino alle Scritture con una lettura assidua e uno studio accurato“! (Dei Verbum, 25). A questo fine, occorrono traduzioni nelle diverse lingue, ma anche aiuti per la lettura, un’iniziazione veramente efficace, commentari brevi e sostanziali, orientamenti affinché l’applicazione della Parola ispirata alla vita quotidiana non sia arbitraria o anche infedele al suo vero senso.

È questo il compito che dovete svolgere con il vostro lavoro delicato e serio, sul piano internazionale, spesso in collaborazione fruttuosa con altre organizzazioni non cattoliche che si prefiggono uno scopo analogo, e tra le quali voglio citare l’alleanza biblica universale.

Sì, cari fratelli e sorelle, il vostro lavoro e la vostra devozione sono già molto fecondi e utili alla Chiesa. Lo saranno sempre più se rimarrete fedeli a quanto prescrivono i vostri Statuti, cioè se il vostro servizio della Parola di Dio è compiuto sempre in stretto rapporto con i Vescovi e le Conferenze episcopali, e soprattutto con la Sede Apostolica, presso la quale siete sorti quattordici anni fa. Questo servizio, infatti, si inscrive nel quadro della grande missione di tutta la Chiesa: proclamare e attualizzare la Parola di Dio, una missione di cui il Papa e i Vescovi sono i primi responsabili.

Nell’invocare la benedizione del Signore su voi e sulla vostra opera, voglio anche affidargli il ministero al quale voi consacrate le vostre forze, affinché la Federazione cattolica per l’apostolato biblico possa sempre contribuire alla conoscenza e alla diffusione della Parola di Dio.

 

© Copyright 1983 - Libreria Editrice Vaticana

 



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