SALUTO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UNA DELEGAZIONE DI DEPUTATI CATTOLICI
DEL PARLAMENTO COREANO
Giovedì, 19 maggio 1983
Cari amici.
Sono molto lieto di dare oggi il benvenuto al vostro gruppo qui in Vaticano. Avete espresso il desiderio di incontrare il Papa e sono felice che ciò sia stato possibile.
Quali membri dell’assemblea nazionale della Corea, voi partecipate attivamente ai complessi processi istituzionali mediante i quali i cittadini del vostro Paese esercitano le loro libertà civili nel compimento del bene comune. La vostra è una vocazione di servizio alla vita politica e sociale dei vostri concittadini. Questo è un nobile compito che senza dubbio esige molto dalle vostre qualità e talenti. È la vostra attitudine di servizio al bene comune che vi fa promotori dell’ordine e della pace. È il vostro impegno intelligente e competente alla promozione e alla salvaguardia delle condizioni richieste per la protezione dei diritti fondamentali della persona umana nella vita pubblica che nobilita la vostra attività parlamentare.
D’altra parte, la vostra fede in Cristo e la vostra comprensione cattolica del significato della vita non può in nessun modo diminuire l’efficacia del vostro servizio politico. Piuttosto, il Vangelo del Pastore della Pace che voi professate costituisce un contributo singolare al compito comune di promuovere una fratellanza giusta e durevole tra gli individui e le Nazioni.
In quanto parlamentari siete rappresentanti qualificati dell’amato popolo coreano. Perciò desidero approfittare della vostra visita qui, oggi, per chiedervi di portare i miei saluti personali al Presidente Chun Doo Hwan e alle altre autorità della Repubblica e a tutti i suoi cittadini. Prego Dio affinché benedica la Nazione coreana elargendo pace e abbondante progresso in ogni campo della vita.
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