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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALL'UNIONE CATTOLICA INTERNAZIONALE DELLA STAMPA

Venerdì, 21 marzo 1985

 

Cari fratelli e sorelle in Cristo,
sia lodato Gesù Cristo!

Sono molto lieto di salutare il Consiglio dell’Unione Cattolica Internazionale della Stampa e altri giornalisti cattolici con questo tradizionale saluto cristiano, perché esso esprime una parte essenziale della vostra vocazione.

Sia lodato Gesù Cristo!
Che ciò che facciamo, ciò che diciamo e ciò che scriviamo conduca a lodare colui che ci ha redenti, che ha portato la buona novella della salvezza in tutto il mondo.

Sia lodato Gesù Cristo!
Sia lodato in modo particolare nelle pagine delle vostre pubblicazioni che sono conosciute come cristiane, perché riflettono la fede in Gesù, e come cattoliche, perché riflettono l’universalità del suo amore e della sua signoria.

Che sia lodato anche negli scritti di tutti i giornalisti cattolici, non perché il nome di Gesù sia menzionato in ogni articolo che essi scrivono, ma perché la verità di Cristo e l’amore di Cristo permeino i loro scritti che si distingueranno per accuratezza, onestà e per quella fame e sete di giustizia che sono caratteristiche di coloro che Cristo ha chiamato “beati”.

La stampa cattolica già fa molto per dare informazione cristiana, formazione e ispirazione a milioni di lettori nel mondo, ma dobbiamo chiederci: come si può lodare Gesù sempre più efficacemente? Egli non è lodato nella vita della sua Chiesa che porta non soltanto la luce della verità di Cristo ma anche il calore del suo amore ai poveri, ai malati, ai perseguitati, ai giovani che cercano una guida e agli anziani che cercano conforto e speranza? Non è lodato nella vita dei suoi discepoli che cercano di vedere e di servire in ogni persona Gesù, nostro Salvatore e Signore?

Ci sono dunque molte buone notizie da proclamare: le buone notizie di ciò che la Chiesa sta facendo nel nome di Gesù; le buone notizie di ciò che i singoli cristiani stanno facendo per amore di Gesù.

È scritto di Sant’Ignazio di Loyola che la sua vita fu cambiata dalla lettura della vita di Cristo e delle vite dei santi. Le buone notizie di ciò che i santi avevano fatto per la potenza di Gesù lo portò a chiedersi perché non poteva fare lo stesso nel nome di Gesù - “ad maiorem Dei gloriam” - a maggiore gloria di Dio. Attraverso la parola scritta la vita degli uomini può cambiare; gli individui possono convertirsi a Cristo o ad una maggiore unione con lui, conoscendo come egli sia imitato nella vita di altri.

Spesso il giornalismo contemporaneo cerca i peccatori nascosti nella società, così che i loro crimini siano rivelati e la società sanata. Questo servizio può essere salutare. Ma vorrei sperare che il giornalismo cattolico contemporaneo, in particolare, riveli i santi nascosti - quegli umili uomini e donne che insegnano ai giovani, che si prendono cura dei malati, che consolano gli afflitti -, questi servi nascosti di Dio che vivono autenticamente il Vangelo. Nelle loro vite essi lodano Gesù Cristo; una maggiore conoscenza del loro lavoro nascosto, umile ed eroico potrebbe condurre altri a lodare Gesù Cristo. In un mondo così spesso diviso dai conflitti e dall’odio e così spesso sfigurato dal peccato e dall’egoismo, l’altruismo e il servizio agli altri nel nome di Cristo sono realmente interessanti; sono aspetti della buona novella di Cristo che è nostro privilegio non soltanto proclamare ma anche ricercare e far conoscere perché altri possano essere incoraggiati, ispirati e anche convertiti alla fede e al fervore.

Questo è un piccolo modo in cui possiamo lodare Gesù Cristo nell’opera del giornalismo cattolico; possiamo trarre conforto dal fatto che le parole che noi scriviamo rimangono. “Scripta manent”. Quando le immagini si allontanano dalla vista e le parole pronunciate passano dalla memoria, la buona novella sulla Chiesa di Cristo e sui cristiani che abbiamo il privilegio di riportare può condurre alla meditazione, alla riflessione e alla lode permanente di Gesù Cristo, nostro Signore e nostro Dio. Nelle nostre parole e nel nostro lavoro, sia lodato Gesù Cristo, per sempre!

 

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