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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
ALLE RELIGIOSE PARTECIPANTI ALCAPITOLO GENERALE
DELLA CONGREGAZIONE DELLE FIGLIE DELLA
MISERICORDIA E DELLA CROCE

Sala del Concistoro - Lunedì, 3 gennaio 1994

 

Carissime Sorelle “Figlie della Misericordia e della Croce”!

1. Al termine del vostro Capitolo Generale avete desiderato incontrarvi ancora con il Papa, per ascoltare la sua parola e manifestarGli la vostra costante e ardente fedeltà. Sono molto lieto di accogliervi e di porgere il mio cordiale saluto alla Superiora Generale riconfermata nel suo impegno, alle Suore del Consiglio ed insieme, per vostro tramite, a tutte le Consorelle sparse in Italia, in Romania, in Etiopia, in Messico.

Dopo le solenni cerimonie commemorative del Centenario del vostro Istituto, terminate nel giugno dello scorso anno 1993, e concluso ora il Capitolo generale, bisogna riprendere il cammino dell’impegno ascetico e apostolico con una intensità e un ardore ancora maggiori, seguendo l’esempio e l’insegnamento della vostra Fondatrice, la Serva di Dio Suor Maria Rosa Zangàra. Infatti ogni Capitolo vuole appunto essere un momento fondamentale di riflessione e di promozione nella vita di ogni Congregazione. Il Signore benedica i vostri propositi, le vostre intenzioni, i vostri progetti di apostolato e di carità e dia a voi il dono prezioso della gioia interiore, della serenità, della familiarità, dell’entusiasmo per l’ideale della consacrazione e dell’amore verso i fratelli, in modo da suscitare molte altre vocazioni per la vostra Comunità.

2. Nel titolo della vostra Congregazione religiosa voi portate già un programma ben preciso e definito: voi infatti siete “Figlie della Misericordia e della Croce”.

In questo periodo liturgico il nostro animo si è nuovamente ricolmato di letizia commemorando il Natale del Signore; ma noi ben sappiamo che quel Bambino nato nella povertà e nel silenzio di una capanna è venuto per soffrire e per morire inchiodato sulla Croce del Calvario.

Secondo la profonda intuizione di San Paolo, seguita con radicale convinzione dalla vostra venerata Fondatrice, siamo tutti Figli della Croce e sappiamo come dobbiamo comportarci! Il programma fondamentale è stato annunziato da Gesù stesso: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua” (Lc 9, 23). Così scriveva Suor Maria Rosa: “O Croce, che fosti tinta del Sangue dell’Agnello Immacolato . . . a Te mi affido: sii Tu il mio sostegno!”. Solo la Croce, sulla quale muore Gesù, il Figlio di Dio, condannato innocente come Vittima di adorazione e di espiazione, dà una spiegazione alla sofferenza e alla morte che gravano sulla storia umana.

Nello stesso tempo voi siete anche “Figlie della Misericordia”: è questo un titolo e un programma di grande dignità e di soave impegno. Infatti nella storia umana, così lacerata dal dolore e così oppressa dal peccato, Gesù, che è la “luce nelle tenebre”, ha rivelato la misericordia di Dio ed è apparso come perdono e misericordia verso tutti i sofferenti. “Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi ed io vi ristorerò” (Mt 11, 28). E ai farisei diceva: “Non sono i sani, che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrificio”. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (Lc 9, 12-13). La vostra Fondatrice affermava che voi siete mandate sulla terra a rappresentare la bontà di Dio e l’amore del Cuore di Cristo e ai tre voti volle aggiungere quelli dell’esercizio delle Opere di Misericordia e del servizio dei malati anche a costo della propria vita. Voleva insomma che foste delle eroine della misericordia e della carità!

3. All’inizio di un nuovo periodo di vita dopo il Capitolo Generale, vi raccomando di cuore a “Maria Madre della divina Misericordia”: Maria Santissima vi illumini sempre e vi accompagni, vi conforti e vi sostenga, per essere sempre e dappertutto all’altezza della vostra Vocazione, pur nelle difficoltà e nei contrasti della società attuale, che dobbiamo amare e salvare. Tutto infatti avviene affinché possiamo credere più fermamente ed amare più generosamente!

Colgo volentieri l’occasione per raccomandare a voi e a tutte le consorelle la preghiera intensa e fervorosa per il buon esito delle tante e importantissime attività della Chiesa nell’anno appena iniziato, tra le quali il Sinodo dei Vescovi sulla Vita Consacrata, mentre vi assicuro il ricordo nelle mie preghiere e nella Santa Messa.

Ed ora con viva benevolenza imparto a voi e a tutta la vostra Congregazione l’apostolica benedizione!

 

© Copyright 1994 - Libreria Editrice Vaticana

 



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