Cappella Musicale Pontificia

La Cappella Musicale Pontificia (Cappella Sistina), che ha le sue origini nell’antica Schola Cantorum Romana, fin dalla sua antica fondazione e lungo i secoli brillò nella storia di Roma e dell’Orbe cattolico come alto luogo di espressione artistica e liturgica a servizio delle solenni celebrazioni dei Pontefici inizialmente entro la splendida cappella da cui prese il nome, quindi nell’ambito della Basilica di San Pietro, o laddove i Pontefici stimassero necessaria la sua opera.

Con il ritorno del Papa a Roma dopo l’esilio avignonese (1378), si avvertì l’esigenza di rinnovare profondamente l’apparato musicale sacro. Papa Sisto IV diede un preciso ordinamento a questa rinascita musicale, creando poco dopo la sua elezione (9 ag. 1471) un proprio «Collegio dei Cappellani cantori», primo nucleo della futura Cappella Sistina. Pio VII, nell’intento di ordinare la Cappella Musicale Pontificia assicurandogli un maestro stabile, nominò Maestro Direttore Giuseppe Baini (1818-1844). Gli successero altri grandi maestri, come Domenico Mustafà (1848-1902), Lorenzo Perosi (1902-1956) – che pose fine alla tradizione dei cantori castrati –, e Domenico Bartolucci (1956-1997) – che riorganizzò la Cappella rifondando la Schola Puerorum come semiconvitto con Scuola Media interna parificata, assegnandole una Sede propria e rinnovando e aggiornando il ruolo dei cantori adulti.

Con Motu Proprio del 17 genn. 2019 e, poi, con la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium del 19 mar. 2022, Papa Francesco ha inserito la Cappella Musicale Pontificia nell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, quale specifico luogo di servizio alle funzioni liturgiche papali e nel contempo a custodia e promozione della prestigiosa eredità artistico-musicale prodotta nei secoli dalla Cappella stessa per le solenni liturgie dei Pontefici (art. 233, § 2).

 

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