Index   Back Top Print

[ IT ]

DISCORSO DEL SANTO PADRE PAOLO VI
AI GIOVANI PREMIATI NEL CONCORSO «VERITAS 1977»

Domenica, 11 settembre 1977

 

Carissimi giovani,

E’ con sentimenti di viva gioia e di riconoscenza sincera che noi salutiamo stamani in voi i protagonisti del Concorso «Veritas 1977». La nostra gioia nasce dall’incontro con la vostra giovanile freschezza e generosità, che sentiamo vibrare per quei medesimi ideali, che hanno ispirato la nostra vita e che costituiscono l’anima del nostro ministero pastorale; la riconoscenza poi è motivata, oltre che dalla cortesia che ci avete riservato con questa vostra visita, dall’aver voi scelto, come tema di ricerca e di confronto, quello della difesa della vita, che ci è parso urgente sottoporre, nel nostro messaggio d’inizio d’anno, alla considerazione di tutte le persone di buona volontà.

Siamo certi che l’impegno di ripensamento, al quale avete atteso, vi ha aiutato a meglio percepire l’importanza di questo valore umano fondamentale, che ha in Dio la sua sorgente (Ps. 36, 10), riceve da Lui il suo costante alimento (Ibid. 104, 29 ss.; Iob. 34, 14 ss.), troverà in Lui la sua piena realizzazione (2 Matth. 7, 23. 36; Sap. 5, 15 ss.). Riflettendo sull’insegnamento biblico, non avrete mancato di sottolineare l’interesse che Cristo mostra per la vita fisica dell’uomo, che Egli non solo dichiara realtà preziosa «più del cibo» (Matth. 6, 25) e superiore al precetto del sabato (Marc. 3, 4), ma per la quale Egli stesso impegna il suo potere taumaturgico, guarendo ogni sorta di malattie (Cfr. Matth. 4, 23-24) e addirittura restituendola in qualche caso a chi già l’aveva perduta (Matth. 9, 18-25; Luc. 7, 14 Io. ss.; 11, l-14).

Di fronte all’insegnamento e all’esempio di Cristo ogni cristiano non può non interrogarsi su quello che gli è possibile fare per contribuire a difendere e promuovere la vita, di fronte alle molteplici insidie, che la minacciano. Voi vi siete resi conto che in questa materia ognuno ha - oggi specialmente - responsabilità non delegabili e generosamente avete cercato di individuare i compiti concreti, che a ciascuno di voi il Signore propone. Noi vorremmo qui richiamare quello fondamentale tra tutti: sconfiggere l’odio, far trionfare l’amore. La radice di ogni violenza contro la vita sta infatti nella mancanza d’amore.

Ecco dunque, carissimi giovani, la consegna: in un mondo oggi paurosamente sconvolto dai fermenti tossici dell’odio, essere, con la parola e col gesto, testimoni dell’amore, Solo l’amore porta in sé il segreto di una vita veramente umana e perciò solo chi si fa apostolo d’amore, si fa apostolo di speranza. Che il Signore vi conceda di essere i costruttori di un mondo, nel quale l’amore faccia gustare a tutti la gioia di esseri vivi.

Con la nostra Apostolica Benedizione.

Al gruppo dell’Associazione Volontaria di Soccorso «Croce Bianca»

E’ presente un gruppo di «militi» dell’Associazione Volontaria di Soccorso «Croce Bianca» di Brescia, guidati da Padre Marcolini.

Sappiamo che sono tutti animati da un profondo spirito di sacrificio e di carità per i fratelli ammalati e bisognosi di soccorso immediato. Lodiamo la loro attività, ispirata al volontarismo, li incoraggiamo, li benediciamo.

Al gruppo dei tedofori della fiaccola della speranza

E’ pure presente un gruppo di giovani che portano una fiaccola, che partendo da qui raggiungeranno Pescara dove si celebra il Congresso Eucaristico Nazionale Italiano facendo tappa in diversi luoghi che ricordano i dolori e i sacrifici della guerra.

Auguriamo che la loro fiaccola sia portatrice di pietà e di pace. Li benediciamo con tutto il cuore.

                                  



Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana