[Buone Notizie - Testata]

Città del Vaticano, 14 giugno 1998 Servizio sperimentale

La partecipazione
del Santo Padre

Al mio caro fratello,
il Rev.mo JAN PAWEL LENGA,
Vescovo titolare di Arba
Amministratore Apostolico del Kazakhstan

Condivido la sua gioia e quella di tutta la comunità cattolica del Kazakhstan nella lieta occasione della dedicazione, il prossimo 7 giugno, solennità della Santissima Trinità, della chiesa della Santissima Trinità ad Almaty, con una liturgia solenne presieduta dal mio Inviato Speciale, il venerato Fratello Zenon Grocholewski, Arcivescovo titolare di Agropoli. Insieme a tutti voi rendo grazie a Dio che guida i destini dei popoli e che mostra in voi «la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù» (Ef 2, 7) L'edificio materiale è un simbolo della Chiesa, edificio di Dio (cfr 1 Cor 3, 9) fatto di pietre vive (cfr 1 Pt 2, 5). Prego intensamente affinché la comunità del Popolo di Dio riunita intorno all'Altare del Sacrificio in codesta Chiesa si sforzi sempre di rendere testimonianza al mondo, attraverso opere di amore e di fede autentica, della propria comunione con la Santissima Trinità. Molte persone hanno contribuito con il proprio denaro all'opera di ristrutturazione della chiesa e l'hanno dotata di uno splendido insieme di campane. Ad esse desidero manifestare il mio animo memore e grato. In particolare, invio con grande affetto i miei saluti all'Arcivescovo ortodosso di Almaty e al Nunzio Apostolico, così come alle autorità civili presenti alla dedicazione. Invoco la grazia e la pace del Signore Gesù Cristo sui sacerdoti, i religiosi e i laici del Kazakhstan e, quale pegno di costanza e di gioia nel condurre una vita cristiana, imparto di cuore a Lei e a quanti partecipano alla solenne cerimonia la mia Benedizione Apostolica.
Dal Vaticano, 28 maggio 1998
GIOVANNI PAOLO II

   
Kazakhstan:
la dedicazione della chiesa
della Santissima Trinità ad Almaty

Domenica 7 giugno, solennità della Santissima Trinità, l'Arcivescovo Zenon Grocholewski, Inviato Speciale del Santo Padre, ha presieduto alla solenne celebrazione di dedicazione della chiesa della Santissima Trinità ad Almaty, in Kazakhstan. Come lo è stato per la benedizione della chiesa dell'Assunzione della Madre di Dio a San Pietroburgo, avvenuta il 24 maggio, anche questa solenne cerimonia ha segnato una nuova, storica tappa nel cammino delle comunità cattoliche che vivono e testimoniano il Vangelo nei territori dell'ex Unione Sovietica.
In segno di spirituale partecipazione il Santo Padre ha inviato all'Amministratore Apostolico del Kazakhstan, Mons. Lenga, una lettera (box a sinistra). Qui di seguito riportiamo una sintesi dell'intervento pronunciato dallo stesso Vescovo Lenga durante la recente Assemblea Speciale per l'Asia del Sinodo dei Vescovi: un contributo "di prima mano" per conoscere più da vicino una piccola e coraggiosa Chiesa locale.

Astana, la nuova capitale del Kazakhstan Il 13 aprile 1991 fu istituita l'Amministrazione Apostolica del Kazakhstan e dell'Asia centrale, con giurisdizione sui territori di 5 Paesi. Attualmente l'Amministrazione Apostolica comprende il territorio dell'omonima repubblica dove sono presenti quarantanove sacerdoti provenienti da dieci Paesi.
Secondo alcuni storici kazakhi, prima dell'arrivo dell'islam (1301), la popolazione era in maggioranza di religione pagana, cristiana nestoriana e zoroastriana. La presenza dei cattolici si fa risalire al XIV secolo. Essa si organizzò in parrocchie e comunità. Nel 1937 la persecuzione religiosa giunse all'apice: i sacerdoti furono deportati ed imprigionati e le chiese demolite. Moltissimi cattolici, provenienti dai territori del Volga, dell'Ucraina, della Polonia e dai Paesi Baltici, furono esiliati in Kazakhstan. Fu una deportazione di tali proporzioni che nemmeno il regime zarista aveva mai osato attuare.
Ora si è aperta per noi una nuova pagina di storia.
Uno dei problemi principali è costituito dall'emigrazione ­ determinata da fattori economico-politici ­ di molti nostri fedeli in Germania, in Polonia o in Russia.
La testimonianza della Chiesa cattolica si attua attraverso la predicazione della Parola e le opere, soprattutto quelle caritative. L'assistenza medico-sanitaria (distribuzione di medicinali e consultori medici) e l'aiuto offerto ai poveri ci consentono di annunciare Cristo in una società pluriconfessionale e multietnica (sono oltre 120 le etnie). Questo segno della cattolicità ci permette di svolgere il nostro apostolato cristocentrico in tutti i settori della società. Va tenuto presente che per noi si deve parlare di una vera e propria evangelizzazione che ha, in un certo senso, alcuni tratti del periodo apostolico.
L'unità con la Sede Apostolica ci aiuta ad evitare il pericolo di un certo nazionalismo.
La nostra testimonianza e la nostra predicazione devono riflettere l'unità fra l'annuncio della salvezza e l'aiuto dato ai bisognosi. I poveri sono sempre con noi, anche se oggi la povertà spirituale è maggiore della povertà materiale. Per questo è importante porre sempre Cristo al centro del nostro annuncio.

(dall'intervento di S.E. Mons. Jan Pawel Lenga all'Assemblea Speciale per l'Asia del Sinodo dei Vescovi ­ 6 maggio 1998)

    Kazakhstan

Posta nell'Asia centrale, la Repubblica del Kazakhstan ha una superficie di 2.717.415 kmq. Il territorio si estende dal Mar Caspio alla Mongolia e confina con la Russia a nord e a ovest, con la Cina ad est, con il Kirghizistan, l'Uzbekistan e il Turkmenistan a sud. Gli abitanti sono circa 16.916.000 in maggioranza di religione musulmana (47%) e ortodossa russa (44%).


In rete

San Pietroburgo: la benedizione della chiesa dell'Assunzione della Madre di Dio


Coloro che desiderano segnalare iniziative di solidarietà con la Chiesa nei Paesi dell'ex Unione Sovietica possono inviare una e-mail alla redazione.

Ogni quindici giorni le Buone notizie selezionate saranno pubblicate in queste pagine.

Back