Città del Vaticano, 14 Gennaio 2001 | Servizio sperimentale |
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«Guardo lontano». In queste due parole pronunciate dal Santo Padre con forza e con amore c'è tutto quello che abbiamo vissuto in questi giorni veramente epifanici. C'è la storia di un anno l'Anno del Grande Giubileo del Duemila , c'è il fluire di ogni singolo giorno, ci sono i passi, l'entusiasmo e la pazienza fidente dei pellegrini. C'è particolarmente la fede rocciosa di un Uomo e di un popolo. E c'è la speranza sgorgante dalla fede e dalla consapevolezza di aver consegnato la propria vita nelle mani di Colui che è la «vera Porta Santa». In quel «guardo lontano» c'è la notte del Natale 1999 e c'è il mattino dell'Epifania 2001. C'è il Secondo Millennio e c'è il Terzo Millennio. C'è il bimillenario di una Nascita che ha sconvolto il cammino della storia. «Guardo lontano»: sono le parole di chi ha sempre guardato lontano. È l'atteggiamento interiore di chi ha sempre proiettato lo sguardo avanti cercando tra i meandri della vicenda umana la via maestra che conduce alla Porta. Così da quell'ottobre 1978; così da quel maggio 1981; così da quell'essersi fatto Vangelo pellegrinante; così da viandante tra i testimoni della Collina delle Croci e di tutti i Luoghi consacrati dalla fede e dal sangue dei martiri del Novecento. Così da quel profetizzare il Grande Giubileo nel dettare, nel 1976, gli esercizi spirituali al suo Predecessore Paolo VI. «Guardo lontano». Eccolo Giovanni Paolo II. Sempre pronto a ripartire verso orizzonti nuovi ed innovanti. Sempre munito dell'audacia della Verità. Sempre deciso ad osare con il futuro. m. a. |
In rete L'Omelia del Santo Padre alla celebrazione per la chiusura della Porta Santa nella solennità dell'Epifania |
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