I discorsi del Papa
Il discorso durante l'incontro con il Presidente della Repubblica nel Palazzo Presidenziale di Atene
Il discorso a S.B. Christódoulos, Arcivescovo di Atene e di Tutta la Grecia, durante l'incontro all'Arcivescovado Ortodosso
L'INCONTRO CON I VESCOVI: Il discorso ai Presuli cattolici del Paese riuniti nella Nunziatura Apostolica ad Atene
La visita del Papa nella Cattedrale cattolica di san Dionigi ad Atene
Dichiarazione Comune del Papa Giovanni Paolo II e di Sua Beatitudine Christódoulos, Arcivescovo di Atene e di Tutta la Grecia
La Concelebrazione Eucaristica presieduta da Giovanni Paolo II nel Palazzo dello Sport di Atene La Concelebrazione Eucaristica presieduta da Giovanni Paolo II nel Palazzo dello Sport di Atene
I saluti di Giovanni Paolo II al termine della Santa Messa celebrata ad Atene nella mattina di sabato 5 maggio
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Atene
Sento come una grazia particolare quella di aver potuto incontrare, soprattutto nei loro campi di missione, i Vescovi cattolici di Grecia, di Siria, di Malta, e, insieme con loro, i sacerdoti, i religiosi e le religiose e numerosi fedeli laici. Sulle orme di Paolo, il successore di Pietro ha potuto confortare e incoraggiare quelle Comunità, esortandole alla fedeltà e al tempo stesso all'apertura e alla carità fraterna. 2. Sull'Areopago di Atene sono risuonate le parole del celebre discorso di Paolo riportate negli Atti degli Apostoli. Sono state lette in greco e in inglese, e questo è stato di per sé suggestivo: la lingua greca, infatti, era la più parlata nell'area mediterranea all'inizio del primo millennio, come oggi potrebbe essere considerata quella inglese a livello globale. La "buona notizia" di Cristo, Rivelatore di Dio e Salvatore del mondo ieri, oggi e sempre, è destinata a tutti gli uomini e le donne della terra, secondo il suo esplicito mandato. In questo inizio del terzo millennio, l'Areopago di Atene è diventato in un certo senso l'"areopago del mondo", da dove il messaggio cristiano della salvezza viene riproposto a tutti coloro che cercano Dio e sono "timorati" nell'accogliere il suo inesauribile mistero di verità e d'amore. In particolare, mediante la lettura della "Dichiarazione congiunta" che, al termine di un incontro fraterno, ho firmato insieme con Sua Beatitudine Christodoulos, Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, è stato rivolto alle genti del continente europeo un appello a non dimenticare le radici cristiane. Il discorso di Paolo all'Areopago costituisce un modello di inculturazione e come tale conserva intatta la sua attualità. Per questo l'ho riproposto nella Celebrazione eucaristica con la Comunità cattolica in Grecia, richiamando il mirabile esempio dei santi Fratelli Cirillo e Metodio, originari di Salonicco. Essi, ispirandosi con fedeltà e creatività a quel modello, non esitarono a diffondere il Vangelo tra i popoli slavi.
(Giovanni Paolo II, udienza generale, 16 maggio 2001)
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